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Valorizzare lo sviluppo locale

di Giuseppe Mazzella. Il pezzo di Massimo Giannini su “La Repubblica” di oggi lunedì 3 luglio 2017 “La Sinistra e gli 85mila del concorso Bankitalia” con civetta di prima pagina e pezzo completo a pagina 23 è da incorniciare. C’è da incorniciare molti interventi di analisi e di considerazioni sul “modello di sviluppo” da realizzare in Italia al tempo della globalizzazione e dei suoi effetti nel quadro di un contesto mondiale drammatico ma con uno scenario diverso costituito dalla “identità” dell’Unione Europea. Giannini parte dai dati. I numeri sono inconfutabili. I numeri fanno giustizia della demagogia, del populismo, dell’anti-politica, dei “mi consenta” di Berlusconi che chiama “comunista” ogni persona che dice qualcosa di elementare Giustizia Civile. 85mila candidati per 30 posti di vice-assistente alla Banca d’Italia “scremando” i “maturati” con il massimo dei voti e la laurea magistrale per arrivare solo ad 8mila candidati. 77mila esclusi. Giannini rileva che il Jobs Act è una stupidaggine come la “buona scuola” o la trovata della “laurea breve”. Ancora dati: 4,6 milioni in Italia in povertà “assoluta” (545 euro al mese) e 8,3 milioni in “povertà relativa” (700 euro al mese). Giannini pone interrogativi: a che serve il “reddito di cittadinanza” dei pentastellati? quale ricetta ha la sinistra per la “redistribuzione del reddito”? “la sinistra nostrana ha qualche idea per restituire un futuro ai giovani? La sinistra ha un piano per ampliare la base occupazionale? Queste domande inchiodano chi vuole fare politica in Italia. Chi si appella all’art.1 ed all’art.3 della Costituzione. Ma mettere sullo stesso piano “i Renzi, gli Orfini” con “i Bersani e i D’Alema” per i loro posti non mi pare giusto. Bersani e D’Alema hanno detto che questo PD non è più un partito di sinistra e non è capace di fare una politica per il lavoro. Il discorso di Bersani del 1 luglio è di una correttezza esemplare. Il richiamo di D’Alema “all’ultima chiamata” è altrettanto esemplare. I riferimenti di Pisapia ad una imposta straordinaria sui redditi di chi più ha è altrettanto esemplare come è CORAGGIOSO richiedere il ripristino dell’imposta sulla prima casa. Mi pare che una sinistra post-moderna, per dirla con Giannini, stia nascendo. Una “Coalizione” di Centro-Sinistra con il trattino è chiamata ad un compito TITANICO. Occorre un Piano Straordinario Pubblico per il Lavoro ai Giovani.
Occorre una nuova legge di intervento straordinario nel Mezzogiorno ed il richiamo di Bersani ad un grande piano di manutenzione straordinaria del patrimonio italiano proposto da Bersani ripropone una autentica Politica KEYNESIANA rivista ed adeguata con molto senso di RESPONSABILITA’ e di MATURITA’ di una classe DIRIGENTE. Ma credo che bisogna aggiungere le POTENZIALITA’ che ha la diffusione e l’applicazione corretta delle politiche di “Sviluppo Locale” che sono state proposte da Fabrizio Barca e Carlo Trigilia e che erano state avviate. Queste politiche richiedono una BUONA CLASSE POLITICA nelle Regioni e nei COMUNI. E richiedono una centralizzazione degli interventi e questo ripristinato Ministero per la Coesione Territoriale ed “il Mezzogiorno” voluto dal Presidente Paolo Gentiloni deve avere un “portafoglio” e deve CENTRALIZZARE gli interventi. Si tratta di ritornare pienamente alla Politica di PROGRAMMAZIONE ECONOMICA con i debiti mutamenti. Bisogna massimizzare i Sistemi Locali di Sviluppo e creare occupazione con interventi MISTI. Privati e Pubblici.
Un ritorno a 50 anni fa ma con una mentalità completamente nuova, nel contesto di una Unione Europea veramente “solidale”.


4 Commenti, Commenta o fai un Ping

  1. NORMAN - Data: 3/7/2017 19:07:12 - IP: 95.250.35.xxx

    E qui, mi permetta gent.mo Dr. Mazzella, casca l’asino.
    Queste generose e sicuramente sensatissime proposte di una vera politica di sinistra nel contesto attuale per essere realizzate hanno bisogno di un’ energia addirittura rivoluzionaria.
    Lei pensa che Merkel, Macron, la finanza francese e tedesca, la grande industria di quelle nazioni lascerebbero i nostri eventuali riformatori lavorare tranquilli e sereni per il bene della maggioranza degli Italiani ?
    A discapito dei loro interessi ? Io penso che il filo conduttore di questi anni di ” crisi” sia una chiara strategia egemonica da parte delle elites franco-tedesche, in particolare di queste ultime. Come diceva il vecchio Bismarck ? Certi risultati non si ottengono con i dibattiti ma ” con il sangue e con il ferro”.

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  2. Ciro Merolla - Data: 3/7/2017 19:53:34 - IP: 79.25.30.xxx

    Ormai bisogna uscire dall’avvitamento a cui è sottoposto il sistema economico italiano attraverso una politica espansiva integrata da una politica Keynesiana sostenuto da una classe politica all’altezza della drammaticità della crisi la cui spesa aggiuntiva trova copertura in una politica di redistribuzione dei redditi di tutti i redditi e fiscale

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  3. giuseppemazzella - Data: 4/7/2017 12:25:41 - IP: 185.25.232.xxx

    Egregio Norman, Le dico che sono FAVOREVOLE alle politiche di AUSTERITA’ chieste dalla Germania!!! Non sono AFFATTO di Austerità. Sono Politiche di Buona Spesa Pubblica. Di eliminazione di sprechi, di efficienza amministrativa che si deve coniugare con l’efficacia e l’economicità. Le tre parole d’ordine della vituperata riforma Bassanini della Pubblica Amministrazione. Se queste politiche di cosiddetta “austerità” fossero state ben fatte si troveremmo in Italia molto avanti e senza i problemi drammatici di oggi. Certo: avremo SEMPRE problemi perché Keynes e Schumpeter i due più grandi economisti del XX secolo hanno scritto e proposto un PERENNE equilibrio instabile fondato sul “breve termine” e sulla “continua innovazione”. In Italia queste politiche di “austerità” – frutti di accordi in sede Europea – sono insufficienti perché abbiamo uno SPRECO di risorse e abbiamo una CORRUZIONE endeminca e nel nostro DNA. Basta leggere la Storia d’Italia di Montanelli per avere contezza che questo popolo italiano è sempre stato lo stesso nei secoli e quindi Montanelli si scusa con il lettore: “la storia italiana è monotona” dice perché accadono sempre le stesse cose. Ergo: la vera UTOPIA. Avviare l’ONESTA’ pubblica in Italia: spendere bene i Fondi Europei, fare investimenti produttivi, valorizzare i “sistemi locali di sviluppo”. Se questo si facesse non sarebbe il Paradiso in terra ma nemmeno l’inferno. Un “purgatorio permanente” è l’essenza stessa dello sviluppo economico e da questo il sociale.
    Nel caso dell’isola d’Ischia se avviassimo un Piano di Recupero delle Aree dismesse – ed insisto con il caso emblematico del complesso Pio Monte della Misericordia – daremmo lavoro ad almeno 300 persone per almeno 10 anni. Questa potrebbe essere la “molla” o la “fiamma” per migliorare il “purgatorio economico”. Avrebbe un effetto moltiplicatore perché dal Pio Monte passeremmo ad un unico sistema portuale di natura mista, commerciale e turistico, e chi ha idee “innovative schumpeteriane” le metta in atto. Tutto qui? può bastare per oggi. Ma sono perfettamente consapevole che questo non accadrà. Ci vorrebbe un Macron in Italia di appena 39 anni che ci ricordasse che o “marciamo” verso un nuovo sistema o non sono dove andremo a finire.
    con cordiali saluti.
    g.m.

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  4. NORMAN - Data: 5/7/2017 18:53:09 - IP: 82.49.95.xxx

    Dr. Mazzella, mi pare che Lei si contraddica : da una parte auspica politiche keynesiane, dall’altra loda l’austerità non teutonica, ma imposta dai teutoni (come Lei ben sa, per es. la Germania non permette l’occhiuto controllo della BCE sulle landesbank, le banche locali tedesche, strette a doppio nodo con il potere politico locale). Inoltre, mi permetta, confonde la corretta gestione delle finanze pubbliche con l’austerità, che invece è una scelta precisa di poltica economica, volta a indebolire il ceto medio e a creare un vasto esercito di manodopera a basso costo. Quanto alle differenze di moralità e onestà tra Italiani e Tedeschi potremmo risalire a Tacito (I sec. D.C.). No, il punto, per me è che quelli che comandano in Europa oggi non vogliono proprio una politica della spesa pubblica e se potessero farebbero anche a meno della democrazia… A proposito, ha visto il programma di Macron, pupillo dell’alta finanza? Per incominciare un bel taglio di un terzo dei parlamentari, tanto per rafforzare la rappresentanza…

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