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Una sconfitta annunciata

di Luciano Castaldi Oltre il 70% degli elettori dell’isola d’Ischia è indifferente o contrario al Comune Unico. Agli astenuti vanno ovviamente aggiunti anche i tanti “NO” di quelli che hanno deciso di recarsi alle urne. Colpisce particolarmente il risultato catastrofico del Comune d’Ischia. Il “comune capofila”, quello che teoricamente, avrebbe dovuto capitanare anche la fusione… con tutto il mondo politico editoriale e imprenditoriale schierato per il “si”… appena il 32% di affluenza. Un vero disastro! Da tempo vado scrivendo che i cittadini (e io mi metto tra loro) non sono interessati alla questione… non si appassionano facilmente alle utopistiche operazioni di ingegneria istituzionale… e subito “i talebani del web” a replicare a colpi di jihad…

Può ovviamente non piacere, ma la sconfitta (politica, prima ancora che numerica) del referendum è un dato di fatto incontestabile. Il resto è mera propaganda, in verità a volte anche poco lucida. Comprensibilmente c’è tanta rabbia tra i fautori del Comune unico. È una sconfitta che per molti deve essere davvero inaspettata. Certo, c’è chi si aggrappa all’80% di “si” del 28% di votanti… (ognuno si trastulla come può…). Ma soprattutto c’è incredulità. Specie in chi – da sempre – ha la pretesa di rappresentare, non solo la “meglio gioventù” (anche a sessant’anni…) ma addirittura la “meglio umanità” tour court… quella che (unta dal Signore) capisce sempre cos’è “bene” e cosa è “male”. Tuttavia i numeri sono numeri. E solo fino a un certo punto è vero che in politica questi possono diventare mere opinioni…

Per mesi e mesi, anzi per anni, i fautori dell’unificazione amministrativa dell’isola d’Ischia amavano ripetere che gli isolani erano stufi delle divisioni e dei campanili. Che per costruire l’isola dei sogni era indispensabile cancellare i sei attuali comuni, che un solo comune era meglio e blablabla. La gente era d’accordo. Bisognava semplicemente farla esprimere. Tutti si dicevano convinti che avremmo avuto un vero e proprio plebiscito a favore del “SI” e finalmente avremmo avuto la svolta epocale. Invece? Come sappiamo non è andata proprio così.

Qualcuno pensa sinceramente che il risultato referendario sia stato un successo per il “si”? Nientemeno che un successo? Costruire la “casa comune” degli isolani con oltre il 70% che resta a guardare, o addirittura rema contro, è un successo? Suvvia! C’è chi dice di credere nella democrazia e poi, quando la gente finalmente si esprime, si spacca in quatto per fare i classici voli pindarici onde piegare la volontà della maggioranza ai propri minoritari (elitari? lobbistici?) disegni. C’è poi chi è così “democratico” da invocare ed evocare a ogni piè sospinto l’intervento dei prefetti, del consiglio regionale, dei comitati di “salute pubblica”. Sembra dire: “Quando il popolino non capisce un tubo, allora, per bacco! meglio il duce!!!!”. Basta farsi un giro sul web per capire il pessimo livello.

In questi giorni si son viste e sentite tante cose. Le invettive contro i trogloditi del no, le offese contro gli ignavi dell’astensionismo… Persino fare il tifo per il terremoto… Ma non l’annunciato plebiscito previsto dagli “illuminati” di cui sopra. Nessuna fila ai seggi. Nessun entusiasmo popolare. Nessuna festa. Solo la promessa (minaccia?) di continuare a perseverare (cittadini volenti o nolenti) sulla strada del Comune Unico attraverso una legge regionale specifica. Su questo punto Domenico De Siano si gioca tutta la sua residua credibilità. L’ex sindaco di Lacco Ameno godeva sino al suo approdo in Consiglio regionale di un’enorme popolarità non solo tra gli elettori di centrodestra. Ora rischia di fare come quel tizio che dopo aver vinto alla lotteria, perde il biglietto vincente. È tempo che il nostro consigliere regionale si metta a fare politica sul serio ponendo al centro del suo impegno gli interessi autentici della nostra isola. Altro che Comunelli e comuni unici! Le emergenze sono ben altre! Qualche esempio? Rischiamo di perdere l’ospedale, abbiamo bisogno dei necessari strumenti urbanistici, dobbiamo difendere il nostro turismo, potenziare i trasporti marittimi… migliorare la qualità della vita dei nostri territori…

Nei referendum (vedasi quelli prossimi su nucleare e acqua…) gli elettori hanno tre opzioni tutte ugualmente legittime: il no, il si, l’astensione. Ed è proprio l’astensionismo che ha determinato il fallimento di tutti i recenti referendum nazionali, in ultimo quello sulla procreazione assistita. La stessa legge regionale su questo punto è di una chiarezza solare. In ogni caso dovrebbe essere chiaro che, quorum o non quorum, non è con questi numeri che si può pensare di cancellare la secolare storia dei comuni isolani.

Al di là di tutto, e di tutti i ragionamenti sul futuro assetto amministrativo dell’isola, questa storia del referendum ci dice anche altro. C’è forse bisogno di maggiore equilibrio tra la ragionevole (e spesso sacrosanta: lo dice uno che da sempre si definisce “esule in patria”) critica e l’accettazione del luogo in cui viviamo. Ischia è un’isola bellissima. Unica. È il caso che tutti iniziamo ad apprezzare anche i suoi mille lati positivi. Tutta l’Italia è fatta così. C’è un lato positivo, direi stupendo, anche nel campanilismo che si esprime nei profumi e nei gusti locali, nel vino, nei tanti modi diversi di preparare la pizza con la scarola o il coniglio alla cacciatora, nei dialetti e nei gonfaloni. A Ischia nulla è uguale. Ogni vicolo ha la sua particolare “zona d’ombra”. Ogni balcone un tramonto diverso. Tutto è speciale. Anche le persone. Peccato che tanti non lo abbiano ancora capito.


2 Commenti, Commenta o fai un Ping

  1. nicola manna - Data: 7/6/2011 11:04:17 - IP: 82.107.80.xxx

    Analisi, chiara e precisa, quella di Luciano Castaldi. Sembra di essere ritornati all’era del pentapartito, dove dopo ogni elezione tutti risultavano essere dei vincitori. Certo, l’astensione in politica non è un bel segnale, ma non si può trascurare il fatto che l’astensione al referendum equivale quasi ad un voto negativo, perchè tende a far saltare tutto. La verità e che gli isolani hanno bocciato la prepotenza di De Siano e Ferrandino che hanno impostato una campagna elettorale sulle loro persone, in stile Berlusconi. Non si possono accettare le dichiarazioni del sindaco di Ischia, secondo cui i partiti alla regione Campania sono unanimi ad istituire il comune unico, facendo venir meno il concetto di democrazia, che ripeto, ha chiaramente messo fine ad ogni ipotesi di fusione delle municipalità. Colgo l’occasione per esortare l’On. De Siano ad interessarsi dei veri problemi dell’isola d’Ischia, in primis l’ospedale Anna Rizzoli, il dissesto idro-geologico, gli istituti scolastici, gli abbattimenti ecc.
    Solo così potrà arrestare la parabola discendente che, ormai, intradevo all’orizzonte.
    Nicola Manna
    Segretario
    Associazione IL VOLO

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  2. Davide Iacono - Data: 7/6/2011 11:46:30 - IP: 79.22.139.xxx

    Ho un video con te che inneggi all astensione” perche è come dire NO”,ora……..
    “l’astensione al referendum equivale quasi ad un voto negativo, perchè tende a far saltare tutto”……

    Tratte dal commento su ,per la cronaca il dato di visione ossia quanto vali , si è avuto 54% d affluenza elettori attivi negli ultimi 25anni, fatto.
    Astensione -sottomissione, non l ho inventata io, lo abbiamo visto ;-)
    Con solare sostenibilità
    Davide Iacono

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