Una fase ulteriore dell’antipolitica
di Luciano Castaldi Il vero protagonista di quest’ultima tornata elettorale è stato, come prevedibile e come tutti hanno notato, l’astensionismo. Pare che solo ora – a urne chiuse – si voglia iniziare a fare i conti con questo che è fenomeno abbastanza consolidato nei sistemi politici attuali, specie quelli dominati dalle logiche bipolari. C’entrano poco – secondo me- i veleni dell’ultima campagna elettorale che hanno rappresentato solo il pretesto per giustificare una disaffezione verso la politica che ha origini molto più antiche e profonde. Ad ogni modo non è una tragedia. Basti guardare ai risultati francesi di pochi giorni fa. Naturalmente non è possibile dare un’interpretazione univoca di un fenomeno molto eterogeneo e contraddittorio. Del resto nella nostra regione, la flessione è stata meno evidente che altrove. Questo cosa vuol dire?
I dati elettorali dell’isola d’Ischia sono sostanzialmente in linea con questi andamenti europei e nazionali. Ciò vuol dire che la vicenda abbattimenti ha inciso solo parzialmente sulle opinioni degli isolani. In realtà, ci troviamo di fronte ad una fase ulteriore della così detta “antipolitica”, che pure aveva avuto (seppure con contenuti profondamente diversi) in Berlusconi, Bossi e Di Pietro i suoi interpreti migliori. Evidentemente oggi la protesta contro le degenerazioni della malapolitica ha trovato una strada più radicale e, per certi versi, più estrema.
Sull’isola il Centro-destra canta vittoria, ma farebbe bene a interrogarsi sulle ragioni delle sconfitte in ambito comunale.
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nicola manna - Data: 31/3/2010 17:45:52 - IP: 87.7.22.xxx
La risposta delle sconfitte del presunto centro-destra alle comunali và ricercata fra i suoi falsi profeti. Personalismi, opportunismi, e il mai dimenticato potere personale. Io credo che comunque bisogna scindere il voto alle politiche, alle regionali, alle provinciali, con quello dei comuni. E’ risaputo che sull’isola d’Ischia è sempre prevalso lo schieramento moderato, anni fa la Democrazia Cristiana, oggi, invece, c’è il PdL “Cabarettista” di Berlusconi, con tutto il rimasuglio della D.C, del PSI e finanche il PCI. Alle comunali vige, ahimè, ancora il tanto vituperato “serviziello”, o promessa di un qualche cosa. Ma tutto sommato credo che un giorno qualcosa cambierà.
Nicola Manna
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