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Sviluppo sostenibile e programmazione strategica: le belle parole senza l’azione

di Giuseppe Mazzella* Che cosa è lo “sviluppo sostenibile”? Un articolo illuminante è apparso nella prima pagina del “Corriere del Mezzogiorno a firma dell’arch. Attilio Belli nell’edizione di venerdì 23 febbraio 2018, alla vigilia delle elezioni politiche, dal titolo: “Consumo di suolo e dintorni”.

Belli denuncia che la scorsa legislatura “si chiude con un indecoroso flop della legge sul consumo di suolo” che avrebbe dovuto prevedere la “rigenerazione urbana”.

La “rigenerazione urbana” avrebbe dovuto prevedere “il censimento da parte dei Comuni degli edifici e delle aree dismesse non utilizzate o abbandonate”.

“Si pensa ad una banca dati per reperire informazioni – scrive Belli – sulla proprietà, la dimensione dei beni, lo stato di compromissione ambientale, il regime urbanistico. Si tratterebbe di agire con prontezza per evitare che la progressiva cronicizzazione della dismissione finisca per produrre una sorta di desertificazione dei territori”. I Comuni, secondo Belli, avrebbero dovuto effettuare questo censimento degli edifici e delle aree dismesse, non utilizzate o abbandonate ma avrebbero dovuto “fornire nel proprio strumento di pianificazione specifiche e puntuali motivazioni relative all’effettiva necessità di consumo di suolo inedificato” eventualmente non soddisfatto nel riuso dell’edificato.

Il fenomeno degli “edifici dismessi” è stato affrontato dalla Regione Veneto con la riutilizzazione di innumerevoli capannoni industriali dismessi facendone centri ricreativi, scuole e altre strutture d’accordo con i Comuni cui viene affidato il controllo di possibili abusi.

A parere dell’arch. Belli “un provvedimento analogo in Campania risulterebbe utile in sintonia con il Piano Paesaggistico in corso di redazione e i Masterplan della Costa Campana promossi dalla Regione”.

La questione della riutilizzazione delle aree dismesse è particolarmente sul tappetto nel Comune di Casamicciola – lo era già prima del terremoto del 21 agosto 2017 – che ha la grande area fabbricata del complesso Pio Monte della Misericordia di circa 25mila mq. Dismessa da circa 50 anni mentre altri terreni incolti ed abbandonati si trovano lungo la strada provinciale che dalla Marina conduce a Piazza dei Bagni del Gurgitello che si “apre” con l’orrido spettacolo delle rovine delle Terme del Gurgitello da dove fin dal 1604 l’ Ente Pio Monte della Misericordia attingeva le acque termali che venivano condotte a valle – con il nuovo stabilimento del 1895 – attraverso un acquedotto lungo circa 500 metri andato oggi distrutto.

Dopo il sisma del 21 agosto 2017 questa area dismessa – fabbricati,terreni,terme – che può stimarsi in circa 40mila mq. È l’ UNICA area a “mitigazione sismica” che può essere utilizzata per la “Terza Rinascita” di Casamicciola attraverso un nuovo Piano Urbanistico Attuativo (PUA) che il Comune potrebbe in tempi brevi adottare e far approvare in una Conferenza di Servizi in uno con un Preliminare di Piano Urbanistico Comunale (PUC) che il Comune, ai sensi della legge regionale del 2017, deve predisporre entro il 31 dicembre 2018.

Infatti il Comune di Casamicciola per effetto del terremoto NON dispone più del Palazzo delle Scuole, dell’edificio della scuola media, del plesso Sanseverino, cioè NON ha più gli edifici della scuola dell’obbligo (con la sola eccezione del Plesso Perrone “parzialmente” recuperato) ed a circa 8 mesi dal sisma la popolazione scolastica è scesa da 800 alunni circa a meno di 600 con enormi disagi dei bambini e dei ragazzi e delle loro famiglie per i doppi turni nel vicino Comune di Ischia ospitati da scuole comunali. A 8 mesi dal sisma il Comune non dispone ancora perfino del Palazzo Bellavista, sede del Municipio, insomma non c’è a Casamicciola NESSUN EDIFICIO PUBBLICO AGIBILE. Per non parlare dell’OSSERVATORIO GEOFISICO chiuso nei lavori di “ristrutturazione” con fondi europei perché le due imprese sono il lite giudiziaria mentre alcun provvedimento era in atto per una GESTIONE SCIENTIFICA che controllasse il territorio!

L’area epicentrale del sisma del 21 agosto – La Rita, Purgatorio-Majo – è ancora “Zona Rossa” con circa 300-400 edifici (ma non è stato fatto un censimento ancora!) colpiti dal IX-VIII grado della scala MCS e probabilmente da “demolire” e se possibile “ricostruire”. Ma gli edifici colpiti – dal VII grado della Scala MCS – in TUTTA CASAMICCIOLA da Via Principessa Margherita a via Jasolino, da corso Garibaldi a Corso Vittorio Emanuele che potremmo definire il “nuovo centro storico” nato dopo il terremoto del 28 luglio 1883 con il Piano Regolatore Lo Gatto del 1884 ed in vigore dal 1887, sono circa 500 (ma non è stato fatto un censimento anche qui) che necessitano di una “messa in sicurezza” con opere di consolidamento statico. È stimabile per Casamicciola – con l’aggiunta della Frazione Fango che fa parte del Comune di Lacco Ameno – una “perdita di suolo” in gran parte edificato senza alcuna Pianificazione per circa 3 Km2 con una perdita complessiva di abitanti di oltre 2500 persone.

Lo “sviluppo sostenibile” con la riutilizzazione delle aree dismesse in aree a mitigazione sismica è scelta obbligata. Così come è scelta obbligata avviare la “Programmazione Strategica”. “Pianificazione Territoriale” e “Programmazione Economica” sono stati il “libro dei sogni” per almeno 50 anni per un nuovo modello di sviluppo. Ma forse oggi una “ Programmazione Strategica” nel vincolismo assoluto del Piano Paesistico Paolucci del 1995 potrebbe essere l’altra strada obbligata.

Cosa è la “Programmazione Strategica”? la definizione migliore è di chi ha proposto il termine, il prof. Carlo Trigilia, che è stato anche Ministro per la Coesione Territoriale nel Governo di Enrico Letta: “un processo di cooperazione volontaria tra diversi soggetti pubblici e privati che insieme mettano a frutto un percorso di sviluppo condiviso”.

Ecco quindi che trovo l’unica “strada percorribile” per avviare la Ricostruzione ed il Rilancio nello “sviluppo sostenibile” recuperando le aree dismesse perché non c’è più suolo non solo da consumare ma disponibile per mitigazione sismica e nel “processo di cooperazione volontaria tra diversi soggetti pubblici e privati” utilizzando il sistema delle leggi e dei vincoli esistenti attraverso quella che viene chiamata “Cabina di Regia Istituzionale” con i rappresentanti del Governo, della Regione, della Città Metropolitana e dei Comuni.

È triste che il Comune di Casamicciola non si renda – con il suo sindaco, G.B. Castagna, ed il suo consiglio comunale – protagonista di questo nuovo percorso e che preferisca l’immobilismo e l’attesa di un Commissario di Governo per la Ricostruzione (ma non è questa una dichiarazione di incapacità di Governo del Territorio?) così come è triste che il sindaco del Comune di Ischia, Enzo Ferrandino, nel suo immobilismo politico istituisca un assessorato allo “sviluppo sostenibile” affidandolo ad un tecnico di fama ma di altra stagione politica che avrebbe potuto – se voluto per “rivoluzionaria” volontà politica e non per esigenze di facciata – nell’isola d’Ischia avviare la “Coesione Economica e Sociale” per l’UNITA’ autentica di una località turistica UNITA per “Legge Geografica” come diceva il prof. Edoardo Malagoli che vive comunque COMPLESSIVAMENTE una durissima stagione di crisi mentre il Comune viciniore è solo ed in ginocchio con un drammatico presente ed un incerto avvenire.

[Foto di Paolo Tarallo]

*Direttore responsabile agenzia di stampa IL CONTINENTE


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