IschiaBlog é un blog d'informazione e satira locale, un elenco dei negozi e servizi dell'Isola d'Ischia, un sistema di annunci ed un centro offerte di hotel a Ischia

Ischia Blog

Rinnovo contrattuale dei marittimi: Lauro, una voce fuori dal coro

di Umberto MALTESE. Sul rinnovo contrattuale dei marittimi e confluenza in un contratto unico dei vari CCNL che disciplinavano le varie categorie del lavoro marittimo, si è scritto un fiume d’inchiostro e, di sicuro, non si è ancora posta la parola “FINE”. Infatti, dopo una sfilza di roboanti comunicati di soddisfazione da parte di quasi tutto il cluster marittimo, imprenditoriale e sindacale, i nodi incominciano a venire al pettine. Invero, vi sono state – sia pure per ragioni diverse – anche delle voci fuori dal coro, ovviamente sia di parte sindacale come le nostre e di qualche sigla di base e sia di parte imprenditoriale, per la verità molto isolata come quella offerta dall’armatore Salvatore Lauro, patron dell’omonima Alilauro (e derivate), nonché di C.d.I. (Compagnia delle Isole) ex Siremar. Personalmente ho avuto modo, prima e dopo la firma contrattuale, di evidenziare alle diverse OO.SS, al mondo marittimo e net work locali e nazionali, le varie criticità offerte prima dalla bozza contrattuale e successivamente dall’analisi dei contenuti del nuovo CCNL. Criticità che hanno evidentemente avuto il loro peso, dal momento che si sta registrando un coro di no alla consultazione dei marittimi sulle navi e nelle diverse società di navigazione. Ma per economia d’intervento, in questa sede – appositamente compulsato, probabilmente per le ragioni opposte espresse nella veste di sindacalista ed ex marittimo – devo limitarmi ad esprimere il mio pensiero sui motivi dell’armatore Lauro, per la verità molto isolato, all’indomani della firma del nuovo CCNL. A mio parere, le ragioni del dissenso di Salvatore Lauro non sono legate esclusivamente al rinnovo contrattuale ultimo, ma vanno ricercate anche e più diffusamente negli interessi imprenditoriali del soggetto. In breve, si potrebbe anche evidenziare l’unicità del dissenso nel mondo imprenditoriale marittimo – il chè la dice lunga circa la convenienza di questo rinnovo contrattuale per le parti armatoriali – e chiudere qui l’analisi. Farei però torto a quanti mi hanno posto il quesito ed ai lettori, in particolare marittimi. Pertanto, è parere che il dissenso espresso da Lauro all’indomani della firma contrattuale, trovi la sua ragion d’essere solamente nelle solitarie aspettative che questi si era evidentemente illuso di ottenere con il rinnovo contrattuale. Cionondimeno, rimango altrettanto fermo sul mio giudizio complessivamente negativo sull’ultimo rinnovo contrattuale, rivendicando la positività di quella parte di contratto – unica posta al nostro vaglio – siglata dalle Unioni Sindacali che mi rappresentano, ovvero USCLAC/UNCDiM/SMACD. Ritornando all’analisi, ho avuto modo più volte di intervenire nell’attività imprenditoriale di Lauro, sia in veste sindacale che come consulente tecnico di parte di alcuni lavoratori, nonché in rappresentanza di associazionismo e devo dire che questi, non riuscendo evidentemente a distinguere i ruoli che di volta in volta si è chiamati a rivestire, mi rivolge spesso l’accusa di una mia gratuita avversione nei suoi confronti che non è mai esistita. Correrò pertanto il rischio di essere frainteso anche nella presente analisi che, invero, deriva dalla conoscenza della mia carica sindacale di dirigente nazionale del mio sindacato, in quanto firmatario e quindi agenti contrattuali di CCNL che afferiscono la sua sfera imprenditoriale. Come dicevo, ho già avuto l’opportunità di evidenziare il comportamento imprenditoriale – non in quanto tale e su cui non ho nulla da eccepire – bensì nel rapporto e trattamento dei prestatori d’opera che, nella sua logica personalistica, vede del tutto piegato agli interessi imprenditoriali di parte. Ho adombrato altresì (per tutti vedi http://www.torremare.net/marittimi/646MSTAMPA.htm) la scarsa predisposizione dell’armatore Salvatore Lauro a rispettare i contenuti contrattuali e talvolta anche alcuni contenuti di norme e regolamenti che disciplinano il lavoro marittimo e mi chiedevo che serietà e affidamento potesse mostrare un imprenditore che non rispettasse gli impegni contrattualmente assunti.

Infatti, anche nel problema che ci occupa, ritengo che la ragion d’essere del dissenso contrattuale del senatore Lauro debba essere ricercata in tal senso. Ho già ampiamente parlato della logica padronale della gestione del personale nelle attività imprenditoriali del Golfo di Napoli. Pare d’uopo evidenziare che dette logiche sono state ampiamente esportate e applicate anche in C.d.I. (Compagnia delle Isole) ex SIREMAR, omonima della CAREMAR e di cui Lauro è presidente e maggior azionista.

Non è un mistero che dal 1° agosto 2012 C.d.I. (e quindi Lauro) non rispetta e viola le norme contrattuali liberamente assunte, nel rilevare la vecchia Siremar. Trattamento del sabato, dei festivi, del mancato riposo, le ferie durante la malattia, la riduzione di un piatto da cucina su tutte le unità sia a pranzo che a cena, le ore di straordinario prestato e non corrisposte, il ridotto trattamento missione aliscafi, le spese di viaggio mai rimborsate, i tickets restaurant non consegnati, l’errato conteggio per difetto nel conseguente prospetto della retribuzione ai fini della determinazione indennità di malattia e/o infortunio, la inosservanza delle norme afferenti le promozioni e immissione nei turni, ecc., sono solo un esempio della inosservanza contrattuale del sig. Lauro e che sono state e sono oggetto di rivendicazioni sindacali dei lavoratori e delle varie OO.SS che appunto dal 2012 denunciano e tentano di pervenire ad un accordo sindacale in sanatoria. A nulla sono valse le miriadi di incontri sindacali tenuti dalle varie organizzazioni, presso la Fedarlinea-sindacato di riferimento dell’armamento in questione. I vari scioperi e l’ennesima dichiarazione di agitazione sindacale di questi giorni hanno prodotto l’ulteriore convocazione sindacale per il 27 di questo mese. Speriamo che sia la volta buona per vedere sanate tutte le inadempienze contrattuali che si trascinano a causa di una logica padronale e di una lettura spesso solitaria e di parte dei contenuti contrattuali. Contrariamente, dovremo tutti pensare che qualcuno non conosca più i contenuti dei Vangeli, richiamati ultimamente anche dal Santo Padre:

Sottrarre la dovuta mercede agli operai è colpa così enorme che grida vendetta al cospetto di Dio (cf Gc 5,4).” Era pure detto: “Non riterrai presso di te sino al domani la paga del tuo operaio (Lv 19, 13)”.

Forse però, pensando più materialmente, la ratio di un comportamento deve essere ricercata nell’ambito di una logica prettamente commerciale e imprenditoriale che cerca di recuperare risorse diversamente e irrimediabilmente perse a favore della logica del risparmio a tutti i costi. Le difficoltà di gestione economica aziendale più volte denunciate, di volta in volta chiamate ora costo del lavoro, ora costo del petrolio (anche quando diminuisce come in quest’anno e senza assistere ad alcuna riduzione tariffaria), ecc., a mio parere vanno ricercate anche in scelte imprenditoriali che alla lunga mostrano inevitabilmente i propri limiti. Mi riferisco al torbido pianeta degli appalti che consentono eccessivi ribassi d’asta come ad esempio nel caso nostrano della Caremar che è stata acquisita con un ribasso a base d’asta del 50% e anche meno, tenuto conto del “regalo” ultimo della Giunta Caldoro alla cordata Snav-Rifin. È chiaro che un eccessivo ribasso possa indurre legittimamente a pensare che poi da qualche parte abbisogni pure recuperare per essere nelle spese. Non è un mistero che il sig. Lauro abbia dovuto contemperare un consistente ribasso d’asta per accaparrarsi l’acquisizione della ex Siremar, con un contratto di servizio (contributo dello Stato) bloccato per tutta la durata dell’appalto e che quindi sia molto piccato che, viceversa, altri armatori concorrenti abbiano avuto accesso a maggiori contributi per l’espletamento di servizi di collegamento complementari, messi a gara successivamente alla sua impresa. È chiaro che alla lunga, si creino delle difficoltà di gestione economica di tal guisa, in avventure imprenditoriali di tal genere e non vorremmo che anche il Signor Lauro, con il mancato rispetto contrattuale su descritto, voglia recuperare sul giusto salario dei prestatori d’opera. In uno, pare consequenziale dedurre che – atteso anche i primitivi contenuti delle bozze contrattuali proposte da parte imprenditoriali – l’armatore Lauro si aspettasse dal nuovo contratto nazionale dei marittimi una strage normativa e retributiva, più di quanto non sia avvenuto, sulla pelle dei marittimi. Figuriamoci che nella bozza contrattuale proposta dagli armatori per i mezzi veloci/aliscafi (difficile credere nell’estraneità del soggetto), si trova inserito persino un passaggio che vorrebbe imporre per contratto quello che recentemente una sentenza del Giudice del Lavoro (n. 5486/2015 del Tribunale di Napoli, causa di cui sono stato ctp) ha sancito non competere al marinaio dell’aliscafo, ovvero la identificazione personale del passeggero, peraltro senza la dovuta qualifica di Agente di Polizia Amministrativa e sulle cui tratte non è prevista l’incombenza, fermo restante ovviamente il legittimo interesse dell’armatore a tutelarsi nei modi consentiti dalla truffa dei non aventi diritto a riduzioni tariffarie. Da qui evidentemente la voce fuori dal coro di dissenso dell’armatore Lauro sul rinnovo contrattuale ultimo, dimenticando che la società e lo Stato, anche attraverso i datori di lavoro con il rispetto dei contenuti contrattuali, devono assicurare all’operaio un livello salariale adeguato al mantenimento sia del lavoratore che della sua famiglia e che questi non può in alcun modo essere coartato per recuperare risorse in modo non consensuale, sugli emolumenti legittimi da lavoro prestato.

In ultimo, mi sia consentito fugare anche la perplessità riconducibile al comunicato Lauro, circa la figura degli allievi ufficiali, che secondo questi “restano nuovamente al palo, scalzati da chi già è dentro e senza che nessuna apertura sia stata prevista per i giovani.” L’auspicio sarebbe corretto e degno di plauso se Lauro non sapesse (anche l’ANSA ne ha parlato) che è stato firmato tra tutte le OO.SS e Confitarma e Fedarlinea (la Confindustria del mare) – e quindi la sua organizzazione sindacale di riferimento – un apposito protocollo d’intesa per l’imbarco degli allievi, con l’introduzione di un Terzo Ufficiale Junior; protocollo d’intesa che giace presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che dovrà ora esprimersi sulla validità del percorso formativo delineato nel protocollo ai fini del conseguimento delle relative certificazioni, indispensabili per il prosieguo della carriera marittima. Quindi, solo successivamente alla validazione del Ministero e conseguente firma definitiva tale protocollo potrà trovare applicazione e chissà se il ritardo non sia dovuto a pressioni imprenditoriali sui gangli ministeriali che ne ritardino l’attuazione. È chiaro che il problema allievi non c’entra col contenuto del rinnovo contrattuale e bene farebbe Lauro, a partire dall’incontro sindacale del 27 p.v. a dare la propria disponibilità alla stipula di un accordo in sanatoria per le vertenze in sospeso a C.dI. –ex Siremar e in generale in tutte le reaktà imprenditoriali e successivamente, magari insieme, perorare delle forme di defiscalizzazione e/o di aiuto complessivo al cluster marittimo.

 


Nessun commento, Commenta o Pinga

NOTA BENE
  • I commenti ritenuti diffamatori saranno cancellati.
  • Messaggi ostili, provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, col mero obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi saranno cancellati.
  • Dopo aver inviato un commento riceverai una e-mail di verifica. Clicca sul link presente nella e-mail per verificare il tuo indirizzo altrimenti il commento non sarà pubblicato.


Ti invitiamo a rispondere a “Rinnovo contrattuale dei marittimi: Lauro, una voce fuori dal coro”:



Ischia: Recensioni Hotel
Efficienza energetica ||