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Riduzione armamento Caremar

Messaggio rivolto alla Capitaneria di Porto di Napoli e al Ministro dei Trasporti

Il 29 maggio scorso, si è assistito all’ennesimo tentativo da parte dell’Autorità Marittima di Napoli, di ridurre quantitativamente e qualitativamente le Tabelle Minime di Sicurezza delle navi CA.RE.MAR., ovvero dalle 17 (inverno) e 18 unità (estate) ridurle a 15. Infatti è stata fatta , una prova pratica di abbandono nave al fine di dimostrare che pure con equipaggio ridotto i requisiti minimi di sicurezza venissero rispettati, senza però tra l’altro l’utilizzo di persone che ricoprissero il ruolo di passeggeri da evacuare. Ciò la dice lunga sulla serietà della prova e della volontà della CA.RE.MAR. di tutelare la sicurezza dei passeggeriSi fa notare, che per giungere alla riduzione Tabella viene fatto un termine di paragone con alcune navi dell’armamento privato, cosa del tutto errata, dal momento che la tipologia delle navi, impianti e principalmente dei mezzi di salvataggio da gestire sono del tutto diversi.

Cosa ancora più importante, proprio il 28 maggio, è stato firmato un accordo sindacale in SA.RE.MAR. per navi similari (ex proprietà CA.RE.MAR.) per rimodulazione qualitativa Tabella Minima, rimanendo invariata a 17 unità la dotazione numerica. Non si capisce come possa l’Autorità Marittima di Napoli – dovendo adottare gli stessi parametri di riferimento di cui alla Circolare n. 001 del 20.10.2010 del Comando Generale delle Capitanerie di Porto e delle Risoluzioni IMO in materia – procedere ad eventuali riduzioni in contrasto con lo stato di fatto di navi similari con Tabelle Ministeriali approvate.

Si comprende che la CA.RE.MAR. , vicina al dichiarare fallimento, voglia tentare di risparmiare sulla forza lavoro, con una ricaduta sui livelli minimi di sicurezza. La cosa ancor più grave però è che l’Autorità Marittima si presti ad una riduzione di sicurezza a bordo, avallando e certificando la congruità di una eventuale riduzione tabellare. Certo è nelle prerogative dell’Autorità Marittima locale ( a cui poi deve obbligatoriamente seguire la successiva approvazione ministeriale) valutare, a richiesta delle Compagnie di Navigazione nuovi livelli minimi al variare delle dotazioni di bordo e condizioni operative, ma se ne dovrebbe assumere anche la piena responsabilità in caso di eventi emergenziali che mettono a repentaglio la vita umana in mare.

Comprendiamo che, essendo in corso la gara per la privatizzazione, tale operazione di riduzione equipaggio sarebbe solo funzionale agli interessi degli ipotetici acquirenti, e volta a rendere più appetibile l’acquisto a discapito della Sicurezza della Navigazione e della Salvaguardia della Vita Umana in Mare.

Le modifiche al ribasso delle tabelle di armamento CA.RE.MAR avranno gravi ricadute occupazionali, con circa 20 esuberi, oltre che riflessi nell’ambito della sicurezza della navigazione.

Anna Massone in qualità di Presidente del CENTRO NAZIONALE MARITTIMI contesta il via libera dato dalla Capitaneria di porto di Napoli alla ridefinizione dello strumento che determina il numero adeguato di marinai a bordo di una nave annunciando azioni a tutela dei marittimi CA.RE.MAR dando battaglia a tutti coloro che anteporranno il profitto alla salvaguardia dei posti di lavoro e della vita umana in mare.


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