Renzi 2: la vendetta
di Paolo De Gregorio. Cerco di mettermi nei panni di Renzi e nella sua “cultura†democristiana, che, ben conscio di essere politicamente bruciato, almeno nelle sue ambizioni più elevate, può elaborare un piano vendicativo, che non lo porterà più a livelli apicali, ma gli consentirebbe di impedire agli odiati 5stelle di fare un governo.
Le sue dimissioni da segretario PD, offerte con arroganza e differite a nuovo governo fatto, creano le condizioni di una spaccatura nel partito che non sarebbe affatto sgradita al buon Matteo che può contare almeno su una cinquantina di fedelissimi neoeletti, proprio quel numero che manca al centrodestra per ottenere la maggioranza assoluta nel governo del paese.
A fronte di un mesto ritiro dalla politica, formalizzando lunedì prossimo le sue dimissioni di fronte alla direzione del partito, si aprirebbe una strada da ministro offrendo il suo appoggio al centrodestra con una nuova sigla di partito, garantendosi almeno 5 anni di sopravvivenza politica, magari dando la colpa della scissione a quella parte del PD che “vuole allearsi con gli estremistiâ€.
Non credo che ci siano altre strade aperte per il nostro Matteo, e tra l’altro finirebbe la sua opera di rottamazione della sinistra che, è chiaro, era nei suoi segreti e subdoli obiettivi.
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