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Procida: approvato piano per delocalizzazione antenne di telefonia mobile

Il PCIML chiede che la delocalizzazione avvenga prima delle elezioni.

di Gennaro Savio. “Tanto tuonò che piovve” e dopo mesi e mesi di lotta, di incontri e di manifestazioni di protesta organizzate dal PCIML guidato da Domenico Savio e tenutesi presso il Municipio di Procida, finalmente la questione relativa alla presenza delle antenne di telefonia mobile nel centro abitato è approdata in Consiglio comunale dove, così come richiesto dai cittadini, è stato finalmente approvato all’unanimità il piano con cui i ripetitori dovrebbero essere spostati lontano dalle case. Si tratta di un provvedimento storico se solo pensiamo che erano circa venti anni che sull’isola di Graziella se ne parlava senza mai approdare, però, a nulla di concreto. Nella Delibera di Giunta Municipale n. 47 del 29 Settembre 2014 tra l’altro si sottolinea che “Le aree con divieto assoluto alle installazioni sono: le zone a media e alta densità abitativa e le aree soggette a verde pubblico attrezzate. E’ fatto divieto l’installazione di impianti su ospedali, edifici adibiti a culto, strutture socio-sanitarie, strutture assistenziali, scuole ed asili nido, strutture sportive ed immobili di valore storico-architettonico e monumentale”. Nel dare atto al Sindaco Vincenzo Capezzuto di aver spinto il Civico consesso ad approvare l’importante delibera, non possiamo non sottolineare il fatto che l’atto approvato rappresenta solo il primo passo per ottenere lo spostamento delle antenne fuori dai centri abitati in quanto per essere attuato è necessario approvare il P.I.C., il Piano di Installazione Comunale nel quale, tra l’altro, saranno individuate le zone idonee ad ospitare gli impianti. E se ciò non avverrà prima delle elezioni comunali previste per il prossimo 2 giugno, il tutto potrebbe essere vanificato dal nuovo assetto politico-amministraivo che sarà determinato dal voto. Soprattutto se pensiamo che forze politiche come il Partito Democratico di Dino Ambrosino sono propense, nonostante in merito abbiano votato si all’approvazione del piano di indirizzo proposto da Capezzuto, all’installazione delle cosiddette antenne di “Quartiere”, ripetitori che teoricamente dovrebbero avere un minore impatto elettromagnetico ma che di fatto autorizzerebbero il proliferare di antenne proprio nel cuore dei centri abitati. Ecco perché  Il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista chiede che la delocalizzazione delle antenne di telefonia mobile avvenga prima delle elezioni e a coloro che sostengono che i tempi sarebbero stretti per consentire lo spostamento dei ripetitori, i dirigenti dell’organizzazione politica che fa capo a Domenico Savio rispondono che è solo una questione di volontà politica. Soprattutto se pensiamo al fatto che, così come ci ha più volte riferito il  Sindaco Vincenzo Capezzuto, anche le compagnie di telefonia mobile avrebbero dato il loro assenso a delocalizzare gli impianti esistenti sul territorio. In ogni caso il PCIML metterà in essere tutte le iniziative necessarie affinché finalmente a Procida, così come chiedono a gran voce i cittadini, prima del voto si giunga alla delocalizzazione delle antenne di telefonia mobile.  Un discorso a parte invece va fatto per l’antenna piazzata circa un anno fa su palazzo Mazzella e di cui i cittadini di via Regina Elena da mesi ne chiedono la rimozione al Sindaco Capezzuto essendo stata collocata senza l’assenso dei condomini. Quella per la rimozione dell’antenna da Palazzo Mazzella rappresenta una battaglia di civiltà sociale per tutto il Quartiere e per la quale i residenti, oltre ad aver presentato ricorso al TAR attraverso l’avvocato Bruno Molinaro, hanno ufficialmente diffidato l’Ufficio Tecnico e il primo cittadino dell’Isola affinché avviino l’annullamento in autotutela degli atti che hanno permesso la collocazione  su palazzo Mazzella dei ripetitori di telefonia mobile. Ma purtroppo, sino a questo momento, il Sindaco Capezzuto ha dimostrato di non avere la volontà  politica di assecondare le giuste richieste dei cittadini non avendo ancora provveduto  ad annullare il permesso a costruire e l’autorizzazione paesaggistica sulla base dei quali è già stata realizzata l’opera. E a tal proposito una cosa sembra certa ed è quella che i residenti di via Regina Elena continueranno a battersi affinché venga immediatamente rimossa l’antenna collocata tra le loro case venerdì 18 aprile 2014, un giorno di festa durante il quale tutta la popolazione locale era intenta ad assistere alla processione dei Misteri.



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