di Gerardo Calise – Venerdì 15 ottobre, presso l’antica libreria Mattera-Cantine Pietratorcia di Forio si è tenuto un confronto sul tema attualissimo : partito del nord- partito del sud.
La sede, causa il tempo ormai autunnale, è stata spostata nella bella Galleria EloArt, messa  a disposizione gentilmente, come sempre, dalla signora Sachs. Erano presenti alla conversazione, organizzata in modo impeccabile dall’On. Franco Iacono, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, per la prima volta a Ischia in veste ufficiale, il sindaco di Torino e presidente ANCI, Sergio Chiamparino, il Prof. Biagio de Giovanni ed il Sen. Luigi Covatta, direttore di MondOperaio.
Non è la prima volta, negli ultimi anni, che in questo ameno angolino di Forio, sito alle spalle della Chiesa di San Gaetano, si riuniscono personalità di fama non solo nazionale, e discutono di temi attualissimi, tante volte anticipando addirittura i grandi media nazionali. Molte volte, questi simpatici ed interessanti incontri, che hanno origine sia da vecchie amicizie, sia dalla morbosa voglia di continuare a parlare di Politica da parte del suo intelligente regista, Franco Iacono, cercando di squarciare questo velo di melassa che ci sta sommergendo, togliendo a tanti di noi la voglia di reagire, vorrei dire la voglia di essere vivi.
Questa volta, il pubblico intervenuto era davvero numeroso, e quella che sembrava una rimpatriata tra amici,al di là del colore politico,è diventato un valido pretesto per ascoltare considerazioni che interessano un po’ tutti quanti. Questo è sicuramente la chiave di successo degli incontri Pietratorcia che hanno la capacità di tenere l’uditorio incollato alle sedie, senza abbandoni anticipati.
La dotta introduzione di Luigi Covatta ha toccato aspetti della politica attuale e quella di qualche anno fa, parlando del maggioritario, del finanziamento pubblico ai partiti, della espulsione di Fini dal PDL, a quella di Giolitti dal PCI, citando l’attuale legge elettorale che evita il rapporto politico tra eletti ed elettori, perchè è tutto deciso dalle varie segreterie dei partiti. Bello il passaggio che tratta delle relazioni industriali, che negli ultimi tempi, vedi trattativa Fiat, sono del tutto scomparse, tanto che Marchionne preferisce interloquire con la Marcegaglia, escludendo i sindacati non  asservibili facilmente. E’ chiaramente saltata la concertazione tra le forze sociali, e la divisione dei sindacati, con il conseguente diminuito potere di rappresentatività, fa si che il datore di lavoro abbia maggior mano libera su molti aspetti che interessano la vita di una azienda.
Franco Iacono,nel dare la parola a Stefano Caldoro, ci ha ricordato le sue spiccate doti di cavallo di razza ed i traguardi raggiunti già in giovane età, nel campo politico, all’ombra di un altro grande politico qual’è stato suo padre Antonio.
Il goveratore Caldoro ha voluto mettere il punto, nel suo chiaro e pragmatico intervento, sulla situazione europea, mettendone in risalto il momento di crisi ad iniziare  dal paese, il Belgio, dove sono ospitati i principali organismi europei. Ha sottolineato come il sistema europeo sia diventato un sistema di procedure, che praticamente vanno al di là di un raggiungimento o meno di un obbiettivo. Dobbiamo rispondere all’Europa in termini di politica economica, in politica estera, della difesa, grandi margini non ce ne sono. Anche Caldoro si è rammaricato come nel parlamento europeo non ci sia un forte gruppo socialista. Venendo alla poitica di casa nostra, ha voluto mettere in risalto la figura ingombrante di Berlusconi che si è posto al centro dell’universo politico, una specie di sole, intorno al quale girano i satelliti, tante volte non facendo toccar palla a nessuno. Una specie di Maradona. Caldoro ha inoltre trattato dello squilibrio nord-sud, che ultimamente, grazie allo strapotere della Lega Nord, si è ulteriormente acuito, con la Padania che cerca in tutti i modi di conservare i privilegi acquisiti negli ultimi anni, con una produzione  attuale, ormai cristallizzata. Stefano Caldoro ha concluso augurandosi che la sua guida alla Regione Campania riesca a mettere in atto una buona amministrazione, senza avere la presunzione di mettere in piedi una buona politica.
E’ stata poi la volta del Sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, che ormai è un  ospite fisso, ad inizio autunno. Lui ha sempre accettato con grande piacere l’invito della famiglia Iacono, di cui è diventato un amico sincero, a dirla tutta, anche per motivi enogastronomici, da lui pubblicamente ammessi. Come sempre spiccio e pratico, qualità che ne hanno fatto un grande amministratore, da tutti riconosciuto. Anche lui ha toccato il tema Europa, chiedendosi, in presenza di questa crisi diffusa, perchè la UE non si assume l’impegno di scontare un po’ di debito, l’inflazione, assumendosi l’impegno di fare investimenti nel campo della formazione, dello studio, degli aggiornamenti tecnologici, in una nuova economia. Chiamparino ha messo in risalto le nuove super-potenze mondiali, tipo Cina, India, il Brasile, tanti paesi emergenti, con cui bisogna fare i conti e confrontarsi, perchè gli orizzonti finanziari stanno radicalmente e vorticosamente cambiando. Come sempre, lui propone anche la ricetta di come l’Italia possa superare questa brutta crisi con pochi danni: la nostra fantasia, la creatività, l’eccellenza qualitativa, l’alta tecnologia, associate ad una pax sociale, con accordi tra le parti , seri e duraturi. A tal proposito ha ricordato i grandi successi della nuova Germania unita, che grazie alle regole di un pan-sindacalismo germanico antico, ma proiettato nel futuro, con regole semplici e funzionali, ha fatto si che la Germania ridiventasse prima in Europa e tra le prime cinque al mondo.
Ha infine auspicato la nascita di partiti funzionali, con nuove regole, ma ben radicati, che riescano a venire incontro ai problemi e risolverli, non creandone altri con cattive gestioni, e tutto questo al di là di questa o altre leggi elettorali, tanto poi spetta ai politici  farne buon uso.
Infine, Biagio de Giovanni, che ha messo in risalto l’aspetto attuale di crisi europea, in cui sta cadendo sia la leggittimazione della statualità , lo stato sociale, sia la leggittimazione della sovranazionalità. Il garbuglio che si è venuto a creare fa venir meno sempre di più una certa sicurezza che stavamo acquisendo nell’Europa. La UE riduce notevolmente gli spazi nazionali dove si dovrebbe fare politica, e con i suoi tanti vincoli, mette in difficoltà specialmente noi italiani.
Anche de Giovanni, nel contesto della crisi europea, parla della Germania, che da quando si è riunificata, ha fatto si che la politica europea cambiasse quasi totalmente.
Nel campo nazionale, non  è convinto della prematura fine politica di Berlusconi, e si augura che non nascano partiti locali , in contrapposizione tra di loro, tra nord e sud, ma altresì si augura la nascita di partiti che facciano  finalmente politica, e che il sud non si rinchiuda in se stesso e dimostri che si può fare un buon governo.
In conclusione una bella serata passata all’insegna di un’analisi,a vasto raggio nel campo politico e sociale, in cui i partecipanti, al di là delle loro convinzioni personali, si sono trovati d’accordo su un punto: abbiamo bisogno di una classe politica , stabile  e preparata, che affronti i grandi problemi con determinazione, mettendo da parte gli interessi personali, approvando riforme valide per tutti, al di là delle varie leggi elettorali, auspicando il rinnovamento dei partiti politici.
Gerardo CALISE

Di seguito le foto scattate da Gerardo Calise