L’isola d’Ischia tra orrore e tripudio
di Emanuele Verde. Nell’introduzione al saggio, mai terminato, “L’isola d’Ischia a volo d’uccello” del 1955, lo scrittore foriano – meglio, il poeta, scultore, letterato – Giovanni Verde (1880 – 1956) usa, tra le altre, queste parole per descrivere la sua amata isola:
“Campo dell’orrido orror dell’orridezza orrenda!” Eppure su tutte le vicende vulcaniche e umane trionfa la bellezza delle contrade, il tripudio della natura, la felicità degli uomini” .
Sono giorni – da quando sono entrato in possesso di questo libro fatto stampare fuori commercio dalle figlie Wanda e Anita – che queste parole mi ritornano con frequenza alla mente, e non tanto per la prosa audace del tempo. Non soltanto queste in verità, anche una nota dell’autore a proposito dell’incipiente “ grande industria nazionale del forestiero” , in cui Verde raccomanda che:
“Ad una valorizzazione di grande stile, quale dovrebbe essere al grado dell’isola, occorre da parte degli isolani e dello Stato […] l’accettazione del concetto d’una prevalente funzione sociale della proprietà privata” .
Questo appunto mi ha molto incuriosito, perchè, escluso a priori che stesse velatamente difendendo la sua di “roba”, visto che tanta non era, mi sono fatto l’idea che l’uomo potesse avere due tipi di preoccupazioni. La prima: che la valorizzazione dell’isola fosse appannaggio di grandi gruppi non del posto, espropriando di fatto gli isolani, ridotti, al più al ruolo di maestranze. La seconda: che in quegli anni, il “pericolo rosso”, era una minaccia concreta (non una boutade come nella retorica berlusconiana) avvertita in maniera puntuale da un intellettuale che certamente non era di sinistra, anche se di ascendenza repubblicana e mazziniana in virtù dei convincimenti paterni.
Importa fino ad un certo punto la ricostruzione del clima culturale di quei tempi, quel che mi piacerebbe approfondire, se per assurdo fosse possibile, è cosa penserebbe egli oggi, rispetto a come sono poi andate effettivamente le cose. Sicuramente non avrebbe usato nessun tono apocalittico, da fine del mondo, ma, azzardo, avrebbe convenuto sul fatto che “la bellezza delle contrade, il tripudio della natura, la felicità degli uomini” non trionfa più “sull’orrido orror dell’orridezza orrenda” della storia locale e dei suoi protagonisti.
Mi chiedo allora se non sia stato proprio il malinteso mito della “prevalente funzione sociale della proprietà privata” a determinare le attuali condizioni di degrado civile e politico della nostra isola, di cui l‘abusivismo edilizio, la mancata depurazione delle acque, la corruzione (non solo quella rilevante dal punto di vista giudiziario) sono i fenomeni più evidenti. Chi sa!?
Nel frattempo, attendo trepidante gli “orridi orrori ” che ci riserverà la campagna elettorale prossima ventura per le amministrative di Forio.
4 Commenti, Commenta o fai un Ping
nicola manna - Data: 27/9/2012 18:06:51 - IP: 79.33.93.xxx
Credo, Emanuele, che la prossima campagna elettorale sia a dir poco imbarazzante. Lo dico, ovviamente, come parte in causa. Ad oggi si rincorrono solo nomi, presunti salvatori della patria, record-man di consensi, ma di programmi non se ne sente parlare. Ho avuto modo, in qualche occasione, di ribadirti la mia visione di Forio, l’idea di risolvere il problema rifiuti trasferendoli nella zona di Zaro, che ricordo è molto ampia e di proprietà del comune. Vorrei approfondire la questione della crisi sociale, che lo sai, mi sta molto a cuore, così come valorizzare turisticamente questo territorio, partendo dalla cultura. L’unica cosa che auspico (ma non ci credo tanto) e che ci sia un confronto serio e costruttivo tra le forze politiche in campo. Chissà, che questo sia una visione onirica della realtà, ma spero, veramente, per Forio, che si metta fine alle guerre personali. Qualcuno potrebbe evidenziare ancora una volta la discesa in campo di Gaetano Colella, candidato sindaco della mia coalizione, ma ti assicuro che la prossima campagna elettorale presenterà un Colella diverso, aperto al confronto, proprio in linea con la mia logica di fare politica. Quale che sia l’esito delle urne, è un risultato che accetteremo ed accetterò serenamente.
Nicola Manna
Davide Iacono - Data: 29/9/2012 17:34:41 - IP: 79.13.145.xxx
Per Nicola…..Rifiuti= spostarli di la o di qua!!!!!!!! o mio dio ,o mio dio, o mio dio ,o mio dio ,o mio dio, o mio dio………….
Ottimo ad Emanuele per il pezzo.
nicola manna - Data: 29/9/2012 20:07:19 - IP: 82.57.108.xxx
Spostarli, Davide, è il primo passo fondamentale, poi bisogna concentrare le forze e educare la cittadinanza alla raccolta differenziata. E’ un punto, questo, dove ci metto la faccia, con coraggio. Forio deve, in questo senso diventare un paese virtuoso. Anche su questo si tutela l’ambiente e soprattutto la salute.
Nicola Manna
Davide Iacono - Data: 29/9/2012 21:14:59 - IP: 79.13.145.xxx
spostarli e cio che si fa da 30 anni e ancora oggi a dire qst, non lo condivido ne io ne il pianeta……………..differenziare si ,ma è un termine d uso senza saperne il senso, ed infatti si è anni luce distante dalla soluzione……………..un occhio al programma del 2008 , al detto dal 2006 ad oggi è l unica soluzione, sarei felice che fosse copiata da chiunque, anche da un demone, basti si faccia, altrimenti proseguiamo verso il game over!!!!!!!
Tutela ambientale e salute, il finale del tuo commento è l opposto alla soluzione che hai scritto, mi dispiace ma sui rifiuti non ci siamo!!!!!
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