La prima delle elezioni
Le Torri Gemelle, Gomorra, gli appalti truccati, i precari… forse dovremmo iniziare a guardarci dentro per capire tutte le follie del mondo…
Caterina, la maggiore delle mie figlie frequenterà quest’anno la terza elementare. Oddio, già la terza! Francesca invece andrà in prima. Oddio, pure lei già a scuola! Come passa il tempo! Oggi, prima di uscire di casa (è ancora presto quando esco di casa), mi sono soffermato un po’ nella loro cameretta. Le contemplo qualche istante mentre dormono e mi sento come S. Pietro davanti al miracolo della trasfigurazione…
Sono felice e soddisfatto. Finalmente esco di casa. Verso mezzogiorno telefono a casa per avvisare che rientrerò in tempo per il pranzo, ma nessuno risponde. Tutti usciti: c’è il “sorteggio” per la formazione delle prime classi. La tensione sale. “C… Cribbio! Come ho fatto a dimenticare un appuntamento così importante?”. Da giorni i genitori dei bambini che frequenteranno la prima elementare a Lacco Ameno (che per me è sempre il paradiso, quindi non oso pensare a quel che avviene altrove, per esempio a Forio…) sono in fibrillazione. È una febbre incontenibile. Si va dai semplici auspici sussurrati sottovoce mentre si scorre la fila coi carrelli al supermercato… ai toni fieri e audaci: “Dobbiamo fare qualcosa. Non è possibile che mio figlio vada con la maestra Tizia. La maestra Caia poi non è severa al punto giusto. Sempronia urla senza farli giocare. Saveria ha un metodo sorpassato. Genoveffa assegna troppi compiti a casa… Alla fine si salva solo Romina”. Allora che si fa? Tutti vogliono Romina.
Ma che razza di discorsi sono? Bellissima questa esplosione di interesse per il futuro scolastico dei propri figli. Ma…. Qualcosa non quadra. Siamo improvvisamente diventati tutti esperti “pedagoghi”. Come quando ai mondiali ci sentiamo tutti CT.
Mi chiedo pure cosa penseranno questi piccoli studenti quando, dopo aver assistito in casa a cotante discettazioni (non facciamoci illusioni: i bambini ascoltano tutto), entreranno a scuola la prima volta e si troveranno al cospetto della maestra sgradita a mamma e a papà. E come si comporteranno quando saranno richiamati all’ordine? O, ancora, quando sarà loro chiesto maggiore impegno? In un contesto dominato dalla così detta “emergenza educativa”, questa “piccola” vicenda di Lacco Ameno, diventa perciò davvero emblematica.
LA SCUOLA AL SERVIZIO DELLA FAMIGLIA.
Non voglio far prediche. Anch’io ho fatto scelte ben precise. Ho, per esempio, evitato di iscrivere le mie figlie dove è imposto il così detto “tempo pieno” (una recente ricerca conferma che non è dal tempo che si resta a scuola che si misura la qualità della nostra scuola. Anzi, in Italia siamo al primo posto per numero di ore frequentate e agli ultimissimi per grado di preparazione dei nostri studenti. Questo vorrà pur dire qualcosa.). Penso, infatti, che la famiglia giochi un ruolo decisivo, il più importante, per la crescita delle nuove generazioni. È certamente la scuola che deve essere al servizio della famiglia e non il contrario. Perciò, quando è possibile, bisognerebbe far di tutto per assecondare i desideri, le esigenze, le richieste dei genitori. Ma una società migliore nasce anche e soprattutto dal rispetto delle regole, dalla correttezza, dall’etica della responsabilità, dalla certezza del diritto, dal saper affrontare ed accettare i nostri doveri e impegni quotidiani. Senza furbizie. Senza doppi giochi. Senza scorciatoie. Senza arrivare all’elezione della maestra, del maestro, del parroco o… dell’allenatore di pallacanestro… Perché, sì d’accordo sulla “democrazia”. Ma poi che facciamo, alla prima lezione noiosa, ricorriamo alle elezioni anticipate?
Proprio per dare una risposta seria a questa incredibile ondata di sciocchezze i dirigenti scolastici di Lacco Ameno hanno pensato di tagliare la “testa al toro” e di affidare tutto alla “sorte”. Devono pure aver perso parecchio del loro tempo prezioso per assicurare il massimo della trasparenza. Le urne, i bigliettini, i bambini chiamati a estrarre i nomi… quasi si fosse trattato della composizione dei gironi della coppa dei Campioni… Tutto bene, come al superenalotto… Ma, guarda caso, due sole “amnesie”. Due bambini, figli di due esponenti politici paesani, che sono stati inseriti dopo, a cose già fatte. Inseriti, naturalmente per caso, nelle classi con le maestre più “quotate”. Dunque per loro niente “sorteggio”. Quando si dice “i casi della vita”. Quando si dice: formiamo così la “classe” dirigente del futuro. Di tutti noi ho vergogna.
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