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Istituzione dei Municipi nel futuro Comune Unico

Di Francesca Dal Maso – Vorrei proporre un’ipotesi organizzativa circa l’istituzione dei Municipi nel futuro Comune Unico, partendo dall’assunto che uno degli ostacoli maggiori al buon esito del referendum sia lo scetticismo degli abitanti dei comuni con più ridotte dimensioni demografiche; il comune Unico viene visto come “annessione” agli altri Comuni più rilevanti, temendo di veder ridotto il proprio peso nell’ambito delle scelte di prospettiva che riguardano il comune originario.
Come rassicurarli? L’istituzione (facoltativa) dei Municipi (prevista all’art. 16 del D.Lgs. 267/2000) potrebbe facilitare il processo di integrazione per il raggiungimento di una ottimale delimitazione degli enti e la misura in grado di superare i campanilismi e la naturale ritrosia a rinunciare alla propria autonomia.
Innanzitutto bisogna precisare però che il Municipio non costituisce un nuovo ente, cioè non è dotato di personalità giuridica autonoma, ma è un organo di decentramento burocratico –amministrativo del comune. La normativa prevede che la competenza dei Municipi possa avere un carattere partecipativo o consultivo o di amministrazione attiva.
Spetta a Statuto e regolamento disciplinere l’organizzazione e le funzioni dei municipi, così come pure le modalità di nomina o elezione dei rappresentanti politici (in assenza di ogni normativa in merito, in luogo dell’elezione a suffragio diretto potrebbe essere prevista la nomina da parte del Consiglio Comunale o del Sindaco).
Ragionando ancora per ipotesi, fondamentale sarebbe l’introduzione di norme di salvaguardia dei caratteri originari e peculiari dei comuni che saranno eletti a municipio. Il Municipio potrebbe avere sede presso la casa comunale, con ambito territoriale coincidente con il territorio del comune soggetto a fusione. Le funzioni che lo statuto, il regolamento e gli organi del comune attribuiscono al Municipio, potranno così essere affidate ad un prosindaco, eventualmente coadiuvato da due collaboratori, eletti dal Consiglio Comunale o nominati dallo stesso Sindaco.
Quali funzioni assegnare al Municipio? La partecipazione del municipio all’amministrazione del comune si potrebbe esprimere principalmente attraverso la consultazione obbligatoria in merito ai documenti programmatori più rilevanti (bilancio, relazione previsionale e programmatica, istituzione e gestione dei tributi e delle tariffe, adozione degli strumenti urbanistici generali ed attuativi, investimenti e programmi delle opere pubbliche, localizzazione e costruzione di nuove attrezzature e strutture sociali, ovvero trasformazione di quelleesistenti, intitolazione di spazi pubblici).
In materia di rapporti con il Comune, poi, utile sarebbe prevedere nello Statuto che il rappresentante della Municipalità possa chiedere di partecipare, senza diritto di voto, ma con diritto di parola e di verbalizzazione, alle sedute degli organi collegiali del comune in cui si discute degli atti e delle proposte sono in gioco interessi del medesimo.Oppure, sempre che lo Statuto ne preveda la facoltà, che addirittura le municipalità siano rappresentate da almeno un assessore…..


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