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Ischia, strisce blu: in centro saranno più care

Il Comune capofila pronto a varare un nuovo meccanismo di pagamento delle strisce blu che risulteranno più costose nelle zone centrali. Il Sindaco lo annuncia durante la discussione del piano traffico posto all’ordine del giorno dello scorso Consiglio comunale

di Ennio Anastasio. Cittadini di serie A e cittadini di serie B, alla fine la montagna ha partorito un topolino. Sembra essere questa la soluzione varata per il piano traffico, posto al quarto punto dell’ordine del giorno del Consiglio comunale di Ischia di lunedì scorso. Signori, se il vostro dentista, il medico di famiglia o l’oculista di fiducia ha lo studio al centro d’Ischia, sappiate che il parcheggio della vostra auto sulle strisce del Comune avrà un prezzo più caro, ed a quanto sembra la “mini stangata” di autunno, quella che colpirà veramente a breve, è già parte dei sogni dell’Amministrazione in carica che intende far cassa con il nuovo “spesometro”, purtroppo anche sulle conclamate esigenze dei cittadini che guidano un’auto.

Le parole del Sindaco nel suo intervento: “non si tratta solo di monetizzare”
“Le strisce blu non devono essere intese soltanto come uno strumento per monetizzare un pezzo del territorio ma vanno interpretate anche come un deterrente contro l’uso di venire in centro con l’auto”. E’ questa in breve la parte più incisiva del discorso del Sindaco Ferrandino che annuncia a stretto giro una sorta di nuovo “prezzario” delle strisce blu, in pratica costeranno di meno quelle in zone più periferiche mentre al centro, un’ora di parcheggio avrà un costo ben più alto, volto a scoraggiare – almeno sembra – la sosta dell’auto indipendentemente dal motivo per il quale la stessa ha occupato lo stallo blu in quel punto, per un’ora o poco più. Un annuncio passato inosservato da parte dell’opposizione che, dispiace dirlo, non ha espresso alcun sussulto dai propri banchi, dimenticando il ruolo da cane da guardia che deve dimostrare in questi frangenti, benché la musica sia arrivata forte e chiara: si metteranno nuovamente le mani in tasca ai cittadini del Comune. Cittadini che si vedranno distinti in quelli di fascia A “facoltosi”, per i quali pagare un ticket parcheggio di un euro o forse due in più per ogni singola ora, non rappresenta un problema, e quelli di fascia B meno “Vip” che dovranno fare il passo indietro perché non se lo possono proprio permettere, o che costretti dall’urgenza o necessità, dovranno accettare il prezzo salato, smadonnando questa Amministrazione e le sue idee. In realtà occorre capire in che direzione si vuole mettere la prua visto che si era parlato poco meno di un mese fa dei benefici derivanti dal costruendo parcheggio pluripiano (ex Jolly) per liberare via Alfredo De Luca (ci sia permesso intanto di ricordare che la nostra convinzione si sintetizza nello slogan: chi semina parcheggi, raccoglie traffico), mentre oggi invece si sceglie una nuova linea amministrativa: “se paghi, se hai soldi, parcheggia pure, tranquillo”. Parla di “atti di coraggio” per il piano traffico anche il consigliere di maggioranza Luigi Di Vaia intervenendo e ricordando ai presenti in aula quanti “notti bianche” si sono passate con il Sindaco nella stesura del programma elettorale “La bella Ischia”.
Cosa possiamo rispondere in merito, come cittadini? in primo luogo che abbiamo anche noi letto il programma, ed in secondo luogo ci chiediamo, in particolare, se aumentare e di tanto, il ticket di un’ora di parcheggio – magari per comprare un medicinale in farmacia – come può considerarsi un’operazione compatibile con la particolare attenzione che tale Amministrazione ha dichiarato di voler dedicare nel programma elettorale verso le fasce più deboli della cittadinanza (punto 6: politiche sociali). Siamo confusi, lo ammettiamo, già, perché viene a mancarci proprio sotto ai piedi il terreno della credibilità ed è inutile girarci intorno, la politica senza quest’ultima diventa vuota, o meglio assume i caratteri della furbizia, diventando un furto alla fiducia, quel legante forte che non dovrebbe mai essere tradito, mai.

Siamo sicuri che aumentare il prezzo della sosta conduca a benefici economici?
Un ultimo punto andrebbe trattato con spirito di riflessione e magari prendendo esempio da altre realtà che ci circondano. Parliamo di quanto potrebbe accadere se si alza troppo l’asticella del prezzo a scapito di tante cose, ovvero, quale sarà il futuro del piccolo commerciante che vende al dettaglio in centro e per il quale, un parcheggio troppo caro imposto dall’Ente, potrebbe essere la condanna per la propria attività, diventata irraggiungibile. In molti Comuni italiani come Fiumicino, Cento o Foligno, l’istituzione delle strisce blu in pieno centro è stata associata ad una promozione indispensabile: la prima mezz’ora gratis per residenti e frontisti di aree limitrofe. Non si tratta di un regalo ma di un’azione studiata e condivisa tra Comune e rappresentanti di categoria quali Ascom, Confesercenti, Confartigianato, dunque un’azione nata per dare respiro alle attività commerciali di piccolo e piccolissimo livello. “La sosta è completamente gratis per chi si fermerà trenta minuti o meno per effettuare qualche commissione o rapida compera”, queste le parole del Sindaco Fabrizio Toselli del Comune di Cento. Lo spirito è ovviamente quello di sostenere la salvaguardia delle attività commerciali. Il Comune di Foligno ha aggiunto un’altra mezz’ora gratis di parcheggio per la pausa pranzo, rendendo così possibile avvicinarsi a pizzerie, salumerie e ristorantini. A questo discorso fa eco, ma controcorrente, la decisione approntata quest’estate sulla nostra isola dal Comune capofila con la chiusura totale di Ischia Ponte attraverso l’istituzione della zona – ZTL no stop – attiva anche nel mese di ottobre. Già, ottobre: ristoratori ed esercenti di pub sono stati abbandonati, in particolare nelle ore serali, dalla clientela abituale perché non era più possibile scendere con l’auto e avvicinarsi ai locali in quanto il varco ZTL era chiuso al transito, e gli stessi sono andati velocemente in sofferenza in meno di un mese. I post di SOS e May day lanciati in quel periodo sui social e su FB con i vari commenti sono stati lo specchio chiaro di una situazione insostenibile, veramente da fame. Di lì a poco è arrivato il dietro front del Comune: l’agonia era finita. Dunque, quando si parla di essere pronti ad “atti di coraggio” bisogna anche utilizzare quello stesso coraggio per riconoscere ed ingoiare dei bocconi amari, facendone tesoro per le prossime scelte od azioni amministrative. Un amministratore non può essere un turista, no di certo, deve avvertire il peso delle responsabilità che assume per la propria collettività, deve saper interpretare le necessità, deve essere capace di ascoltare, rispettando gli aspetti umani, deve costruire e non demolire. Tutto questo è stato fatto? a quanto sembra il lavoro è tutto rivolto nella direzione dello svuotamento dei luoghi, ma poi alla fine, non rischiamo di trovarci soltanto con delle cattedrali nel deserto?


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