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Ischia, l’isola degli schiavi?

Dal blog de “Il Fatto Quotidiano”.

di Andrea D’Ambra. Anche quest’anno con l’avvicinarsi dell’estate ad Ischia la stragrande maggioranza dei lavoratori del settore turistico diventa schiava: 10 ore di lavoro al giorno (quando va bene) e giorno di riposo abolito per agosto, il tutto per una paga da fame in barba alle più basilari regole e diritti dei lavoratori.

Qualche anno fa l’allora M5S dell’Isola d’Ischia aveva denunciato come tra Hotel, Ristoranti, e Parchi Termali fosse un’impresa quasi impossibile trovare dipendenti che beneficiassero ad agosto del sacrosanto giorno di riposo settimanale.

E che importa se sia la nostra Costituzione che all’art 36 tutela il diritto al riposo settimanale del lavoratore rendendolo “irrinunciabile”. Tutto ciò nel silenzio e immobilismo (complice?) dell’Ispettorato del lavoro che in tutti questi anni non ha fatto mai nulla di serio affinché questa “pessima abitudine” diventata “sistema” fosse sradicata.

A leggere i commenti in rete sembra che questo sia un fenomeno diffuso non solo all’isola d’Ischia ma generalizzato a tutte le località di turismo stagionale, il che non è certo motivo per rallegrarsi, anzi dimostra forse che il sistema dei controlli e del rispetto dei diritti dei lavoratori fa acqua da tutte le parti o ancora peggio manchi la volontà politica di farli rispettare.

Un’isola stupenda come Ischia, piena di tesori e bellezze naturali, meta ogni anno di milioni di visitatori da tutto il mondo non può legare il suo nome a pratiche di questo genere. Per questo, certo che il marcio non si sia ancora diffuso ovunque vorrei lanciare un appello a chi tra coloro che operano nel turismo hanno una concezione sana del rapporto con i lavoratori e del rispetto delle regole.

Se siete fra questi e i vostri dipendenti godono dei diritti più basilari (giorno libero settimanale, ferie pagate, orario legale…) segnalatelo nei commenti. Lo scopo è di creare una “white list” con la parte sana del turismo (isolano e non) affinché il rispetto dei diritti fondamentali diventi la regola e questa si ingrandisca con il tempo fino a includere tutti gli operatori del settore.
andrea-d-ambra


4 Commenti, Commenta o fai un Ping

  1. luciano br. - Data: 15/6/2015 12:01:52 - IP: 84.222.156.xxx

    Caro Andrea, di commenti così, ahimè, ne arriveranno pochi…

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  2. norman - Data: 15/6/2015 18:28:39 - IP: 87.7.150.xxx

    Se i diritti del lavoro vengono erosi anche in settori e territori dove tradizionalmente erano rispettati, come può Ischia sottrarsi alla tendenza alla schiavizzazione onnipresente nella globalizzazione capitalistica? A Ischia il lavoratore turistico è sempre stato, a memoria d’uomo, un mezzo schiavo. Questo forse perchè è nato come mezzo dipendente e mezzo contadino-proprietario, e si è evoluto in mezzo dipendente e mezzo imprenditore edile o mezzo dipendente e mezzo affittuario di case ecc. Insomma la chiave per capire la situazione, almeno a Ischia, è la tendenza ad accettare l’ideologia padronale e a rifiutare la mediazione di partiti e sindacati. Così la flessibilità dei lavoratori ischitani è passata direttamente dalla pre-modernità alla post-modernità senza tutti quegli impicci dei diritti e delle tutele.

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  3. giulia - Data: 17/6/2015 18:47:24 - IP: 151.73.72.xxx

    Andrea, con la pulizia ed il rispetto delle Leggi non si fanno clientes…E la cosa che mi rammarica è che molti chiamano “clientes” tutti gli altri, mentre loro sono in catene e non lo ammettono

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  4. Luca - Data: 18/6/2015 07:39:43 - IP: 79.43.91.xxx

    Ma se la maggior parte dei politici è composta da imprenditori, votati oltre che dalle famiglie anche evidentemente dai propri dipendenti di cosa stiamo parlando. Una classe politica fatta di persone terze in grado di mediare tra il desiderio degli imprenditori di far soldi e la necessità di una ridistribuzione sociale, non sarà mai eletta nella nostra isola, quindi inutile parlare, resterà sempre cosi. Un esempio per tutti; in passato la classe politica ha tollerato gli ampliamenti abusivi degli albergatori che promettevano più lavoro, mentre oggi si affidano a manovalanza extracomunitaria!

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