Ischia, gioco d’azzardo: una patologia che può essere curata presso il punto di ascolto a Villa Romano

di Gennaro Savio. Gli isolani spendono circa novanta milioni di euro nel gioco d’azzardo. Il Comune di Forio si aggiudica la maglia nera con oltre trentacinque milioni a cui segue a ruota Ischia con una spesa annua di quasi trentacinque milioni. Sono cifre da capogiro che raccontano di una vera e propria epidemia da gioco d’azzardo che continua ad avanzare inesorabile sull’isola Verde. Con ripercussioni sociali drammatiche anche perché chi è affetto da questa patologia, generalmente appartiene alle fasce più deboli della società come ci ha spiegato la dottoressa dell’Asl Napoli 2 Nord Rosaria Colella. Il dato ancora più preoccupante è relativo alla percentuale di giocatori d’azzardo che cresce tra i più giovani. In questo quadro a dir poco tragico, l’unica nota positiva è rappresentata dal fatto che chi si è rivolto agli specialisti del settore per curarsi, alla fine è guarito ed riuscendo ad uscire dalla morsa del gioco d’azzardo. Cosa che dà enorme speranza a chi oggi continua a bruciare soldi col gioco e che può rivolgersi alla sede ASL di Villa Romana a Ischia Ponte, presso il Sert, dove tutti i giorni è aperto il punto di ascolto, come ci ha spiegato la dottoressa Margherita Di Meglio. Cosa aggiungere. La patologia del gioco d’azzardo, comunemente definita ludopatia, è una dipendenza che non solo a Ischia, ma in tutto il mondo, sta distruggendo milioni di cittadini e intere famiglie. Si tratta di una pratica che illude le persone di potersi arricchire di colpo e che invece, al contrario, toglie a tutti anche quel poco che si possiede. E non è un caso che a furia di giocare, c’è chi è stato costretto a vendersi anche la casa in cui viveva coi propri cari. E mentre la gente comune cade in disgrazia, lo Stato gongola perché incassa miliardi di euro sulla disperazione altrui. Uno Stato che proprio perché fa affari d’oro sul gioco d’azzardo non ha alcun interesse ad estirpare questa terribile epidemia sociale.
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