A poco più di due settimane dal termine ultimo (16 dicembre 2016) per la presentazione delle osservazioni sull’Impianto pilota geotermico “Serrara Fontana”, i media tornano ad accendere i riflettori su una vicenda che IschiaBlog ha provato a seguire fin dall’inizio. Stavolta è Il FattoQuotidiano.it a dar fuoco alle polveri con un articolo pubblicato ieri (28 novembre 2016 -ndr-) in cui dà conto di una polemica interna all’INGV. Si tratta di una lettera spedita il 13 ottobre scorso da Claudia Troise, prima ricercatrice Ingv di Napoli, a quattro destinatari di vertice dell’Istituto.  Nella missiva vengono segnalate una serie di anomalie tra cui la scelta dell’Osservatorio Vesuviano di utilizzare nella convenzione con la società Ischia Geotermia tre giovani ricercatori pagati con fondi della Protezione civile. Una decisione che alla ricercatrice Claudia Troise appare anomala per tre motivi: la “legittimità di impiegare ore di lavoro di tre ricercatori a tempo determinato da rendicontare totalmente sui fondi della Protezione civile”; “l’opportunità di impegnare per cifre oggettivamente esigue (30 mila euro) il nome e le facilities di un prestigioso Ente di ricerca per attività che proprio recentemente sono oggetto di ampie discussioni scientifiche e politiche”; “l’assenza di una procedura di validazione da parte dell’Ente di risultati che saranno poi inevitabilmente utilizzati per giustificare determinate attività a scopo industriale“. Insomma, la partita ormai si gioca su più fronti, col paradosso che il più importante non sembra essere quello dell’isola d’Ischia su cui l’opera dovrebbe materialmente vedere la luce. Vedremo se ci saranno altri sviluppi.
Vai all’articolo de IlFattoQuotidiano.it Rischio sismico, i ricercatori pagati dalla P. Civile? L’Ingv li fa lavorare per privati