IschiaBlog é un blog d'informazione e satira locale, un elenco dei negozi e servizi dell'Isola d'Ischia, un sistema di annunci ed un centro offerte di hotel a Ischia

Ischia Blog

Ilva di Taranto senza futuro

Suona stonata e fuori contesto la presa di posizione che vuole conciliare produzione industriale, salute dell’ambiente e dei cittadini di Taranto, come se ciò fosse realmente possibile e praticabile.

Questa è una posizione demagogica, pretesca, che non vuole tenere conto di fattori essenziali, di cui il più importante è quello della globalizzazione, che vedrà entrare presto nel settore siderurgico paesi come Vietnam, Argentina, India, mettendo fuori mercato l’acciaio italiano, come è già avvenuto nel settore delle costruzioni navali italiane, messe fuori gioco dalle più competitive industrie cantieristiche di Cina e Corea del Sud.

Si aggiunga che un vero risanamento di impianti ormai vecchi ha costi di miliardi di euro, non i pochi milioni messi a disposizione della proprietà Riva, e lo Stato italiano non ha soldi. Qui si cerca di fare i conti senza l’oste e trascinare la cosa per le lunghe illudendo gli operai e i cittadini inquinati di Taranto.

Anche dal processo ai responsabili dell’azienda non c’è da aspettarsi un gran che, e la più realistica delle ipotesi ci porta a pensare che finirà dopo 20 anni come quello contro la Eternit (amianto) di Casale Monferrato.

A livello mondiale, come sostiene il Wall Street Journal, si configura una sovrapproduzione di acciaio, con conseguente discesa dei prezzi e gli impianti di nuova generazione produrranno di più e a costi inferiori. Probabilmente gli impianti industriali del nord Italia che lavorano l’acciaio prodotto a Taranto non avrebbero difficoltà a procurarsi all’estero la materia prima.

L’unica strada seria percorribile sarebbe quella di nazionalizzare gli impianti di Taranto, scegliere di finanziare il rinnovamento degli impianti e la bonifica del territorio con il denaro stanziato per acquistare dagli USA i 90 bombardieri F35 (cifra ampiamente sufficiente) e fare un accordo con le industrie del Nord per assicurarsi che compreranno l’acciaio di Taranto anche se il mercato internazionale offrirà prezzi più competitivi.

Solo una politica illuminata, fatta di persone oneste, coraggiose, di difensori del bene comune, potrebbe prendere decisioni di questo tipo e sarà bene che alle prossime elezioni i cittadini italiani si ricordino che la cosa più necessaria è quella di mandare a casa il 90% della attuale casta politica, compresi quei “professori” che ci vogliono pure togliere la Sanità pubblica.


1 Commento, Commenta o fai un Ping

  1. peppe mazzara - Data: 2/12/2012 11:53:13 - IP: 87.2.191.xxx

    Nella crisi di Taranto, ci sono tanti elementi su cui riflettere.
    Un elemento che non e’ menzionato nell’analisi di DeGregorio ma che la politica ( professori o puttanieri e’ uguale ) ha costantemente presente e’ che deve dominare sempre simbolicamente – cioe’ verbalmente -la situazione, per evitare che la realta’ dei fatti erompa nelle coscienze e sfoci in comportamenti distruttivi della “sacra rappresentazione” dell’ordine costituito.
    Ad un livello pragmatico la soluzione sarebbe appunto quella di nazionalizzare, ma cio’e’ non facile nel contesto dei vincoli che ci siamo fatti imporre finanziariamente e politicamente.
    Staremo a vedere. Intanto, tutta la nostra solidarieta’ alle persone che la’ vivono (male) , lottano e muoiono.

    Current score: 0
NOTA BENE
  • I commenti ritenuti diffamatori saranno cancellati.
  • Messaggi ostili, provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, col mero obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi saranno cancellati.
  • Dopo aver inviato un commento riceverai una e-mail di verifica. Clicca sul link presente nella e-mail per verificare il tuo indirizzo altrimenti il commento non sarà pubblicato.


Ti invitiamo a rispondere a “Ilva di Taranto senza futuro”:



Ischia: Recensioni Hotel
Efficienza energetica ||