Illuminazioni e Merda d’artista a Ischia Porto
Di Lucia Manna. Si aprono i ludici giochi natalizi con cacca a volontà nei cessi pubblici della pineta Nenzi Bossi. E si accendono luci e fari sul mondo ischitano.
“Panem et circenses”
Ossia un po’ di pane e un po’ di giochi offrivano gli antichi romani al popolo per renderli felici. E zittirli per le loro malefatte. Il popolo appagato sopportava e tollerava allora come oggi i giochi, le luci e le ombre del loro governante. Giosi Ferrandino, sindaco di Ischia Porto, prendendo a prestito le usanze romane, offre luci-ombre-ghiacci! E rende felici non solo i suoi clienti elettori, ma soprattutto accoglie gli ospiti nella nostra isola con una pirotecnica visione di insieme. E incurante dei bisogni fisiologici e fregandosene delle necessità igienico-sanitarie manda a defecare cani, gatti, scimmie e persone nella Pineta Nenzi-Bossi. Luogo incantato, il cui percorso è stato tracciato per le festività come luogo magico per grandi e piccini. Il sito non è stato neanche perlustrato per dovere di ospitalità a chi di bisogna avesse dei cessi. E sta di fatto, come si evince dalla foto (di Gianni Vuoso su Il Dispari) uno spettacolo alquanto allucinante è emerso in tutta la sua maestosa freschezza e nauseabonda inalazione dovuta a processi di decomposizione fecale. Processi che un ASL compiacente non individua, segnala. E non penalizza chi ha osato, in barba alle elementari leggi igienico sanitarie, dare il via al colpo di luce la sera dell’apertura dei ludi natalizi accompagnati da giochi pur sempre colorati. E nonostante sia notizia di questi giorni un caso di legionella in quel di Lacco Ameno, a nessun tutore dell’igiene e dell’ordine è venuto in mente perlustrare servizi pubblici. Il primo cittadino ha verificato l’attendibilità della notizia? L’Asl ne ha preso coscienza? E atto? Si invita ASL e comune del Fungo alla verifica.
“Margheritas ante porcos”
Anche questa ci sta. Ossia le perle ai porci. Ferrandino sindaco d’Ischia dà il tocco colorato agli addobbi. E un tocco nero con i cessi. Pensando nel frattempo ad una canoa per il sottopassaggio nei pressi della D’ambra Vini. Zona che diventa interdetta ai pedoni per piogge torrentizie. Sta di fatto che persone, animali e cose dopo essersi assicurati del parcheggio sotto ai ponti, rimangono intrappolati nel laghetto. Forestieri e residenti ne hanno sempre da secoli avuta l’allucinante impatto. Speriamo al sereno per Natale e Capodanno. Almeno questa la risparmiamo agli ospiti.E noi isolani che li votiamo pure? A Ischia Ponte se ci fosse la Venezia del Sud i nostri ospiti sarebbero sempre distratti da luci – giochi e balocchi. Fantastico articolo di Gianni Vuoso sul Dispari trovando una appropriata satira sui cessi in Pineta. Il divertente e ironico vegetariano doc, ha dimenticato di sottolineare quanto sia “chic” l’illuminazione. Illuminazione che tra l’altro si sposa con i colori bianchi della montagna. Il bluette fluorescente fa a pugni nel nostro contesto insulare. Ossia zona di mare. Sarà stato a buon mercato!… Allora possiamo anche tenerlo per 15 giorni? I cessi anche. Merde d’artista con sterco non in una scatola natalizia alla Manzoni ma alla Giosi Ferrandino. L’arte è anche questa nutrita di cacca. L’artista Piero Manzoni con le sue feci in scatola la fece divenire tale. E fece tanto parlare di sè. A Ischia è riuscito anche Ferrandino a farsi conoscere nel mondo con i suoi sterchi in Pineta.
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