Il SI al comune unico. Il silenzio strategico della politica
di Mario Goffredo Il tema del referendum sul comune unico dell’isola d’Ischia, dopo l’approvazione in Consiglio Regionale che ne ha decretato l’ammissibilità e l’opportunità politica, vive ora un momento di silenzio istituzionale. Tanto la Regione quanto le amministrazioni locali hanno interrotto qualsiasi impulso all’iter che dovrebbe portare alla consultazione referendaria.
Ma mentre la Regione ha vissuto e appena concluso un periodo particolarmente concitato dovuto all’approvazione del bilancio regionale, inclusivo degli innumerevoli tagli voluti dal governo nazionale, risulta invece particolarmente stucchevole il silenzio e la totale assenza della politica locale isolana, la quale – con le dovute, ma pochissime eccezioni – ha messo l’argomento sul binario morto dell’indifferenza, lasciando alla comunità civile l’arduo compito di approfondire e sviluppare un tema di assoluta importanza per il territorio e per le sorti di un’economia isolana pericolosamente ferma.
Un silenzio ancor più colpevole da parte di coloro che fino a quando la prospettiva risultava remota sono stati forti sostenitori dell’unificazione amministrativa, ora che invece la possibilità di scelta per i cittadini è concreta e attuabile si sono ritirati in un silenzio strategico e timoroso di posizioni chiare.
Vi sono fortunatamente alcune eccezioni.
Il Consigliere comunale di Ischia Giuseppe Di Meglio con Silvano Amalfitano, iscritto e componente del direttivo dell’ACUII, storica associazione che da tempo lavora per informare sul comune unico, hanno incontrato alcuni cittadini che si stanno impegnando in prima persona tramite la Rete ed in sinergia con le altre associazioni favorevoli al comune unico.
L’obiettivo è quello di organizzare, anche tramite il Consigliere regionale Angelo Marino promotore della proposta sul referendum accolta in Consiglio regionale e appartenente allo stesso gruppo politico di Giuseppe Di Meglio, un incontro con i vertici regionali affinché venga chiaramente esposta la scaletta che intende adottare la Regione Campania per l’indizione di questo referendum. Chiarimenti indispensabili non solo per conoscere la data prevista per la votazione, ma anche le modalità e la struttura del quesito referendario, facendo altresì luce sui parametri di legislazione che si terranno in considerazione e che emergeranno da questo referendum consultivo.
Giova infatti ricordare che il referendum con cui saranno chiamati ad esprimersi gli ischitani è di natura consultiva, ossia servirà da riferimento per la Regione Campania al fine di valutare la volontà, la possibilità e l’opportunità di una fusione delle attuali sei amministrazioni in un singolo comune.
Ciò posto, il ruolo della Regione è di cruciale importanza per la giusta possibilità che il cittadino deve avere di esprimersi sul comune unico, al di là della propria posizione di favore o meno. E’ ora più che mai fondamentale una compiuta ed esaustiva comunicazione tra i rappresentanti regionali ed i cittadini ischitani.
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