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Il regalo di Natale ai serraresi

di Giovanni Trofa. Babbo Natale quest’anno a Serrara Fontana  ha le vesti di Rosario Caruso e Company. La stagione estiva  ormai è alle spalle, si avvicina Il Natale. E’ ormai tempo di pensare ai regali tanto attesi e graditi.  Quest’anno a Serrara Fontana a confezionare un pacco natalizio per tutta la cittadinanza ci ha pensato con un congruo anticipo l’amministrazione comunale. La consegna è prevista nella seconda decade di dicembre allorquando i cittadini dovranno pagare il saldo dell’IMU, l’imposta municipale sugli immobili. Nel consiglio comunale tenutosi nella serata del giorno 30 ottobre era infatti all’ordine del giorno la determinazione delle aliquote per l’applicazione dell’IMU. Con enorme sorpresa del gruppo di minoranza “Il paese che vorrei con Tilde” che stranamente ed insolitamente era stato convocato nella serata del giorno precedente, da parte del Sindaco per illustrargli l’argomento, ci si è trovati di fronte ad un autentico colpo di mano, che metteva in discussione le già onerose aliquote preannunciate in precedenza ed applicando per l’anno in corso le sottoelecate: 5,50/000 per la prima casa, 10/000 per le seconde case e 10,60/000 per le attività. Si tratta di un autentico salasso ai danni dei cittadini di Serrara Fontana. Per onore della verità che deve sempre contraddistinguere i miei scritti, devo sottolineare le lacrime alla “Fornero”di Cesare Mattera,  che a fine votazione dichiarava che gli piangeva il cuore dover adottare un aumento che andasse a penalizzare i tanti cittadini di Serrara e Fontana, che sono proprietari di tante seconde case,  ma solo sulla carta in quando abitate da familiari. A questo punto al mio attento osservatore,  non poteva sfuggire che erano solo lacrime di coccodrillo,  in quanto non si può pretendere di piangere e fottere. Nel senso specifico di aiutare i deboli e nel contempo favorire i ricchi. Un’operazione del genere porterà alle casse comunali una considerevole cifra che si aggira su un milione di euro. Una cifra che comunque non sarà mai sufficiente a colmare il buco vertiginoso del bilancio comunale. Saranno tempi duri per tutti, o quasi tutti,  i cittadini di Serrara Fontana, che già alle prese con la difficile crisi economica si vederanno costretti ad ulteriori sacrifici. Ma quello che fa rabbia è che a dover fronteggiare la situazione finanziaria, ai limiti del collasso, del Comune di Serrara Fontana, sarà sempre è solo la classe meno agiata e i cittadini a reddito fisso. E’ risaputo e documentato che i grossi imprenditori riescono sempre ad ottenere dilazioni a loro piacimento nei pagamenti. Basta guardare al modo in cui viene pagato il servizio di nettezza urbana. Le scadenza previste sui bollettini esistono solo per i poveri Cristi, i più facoltosi pagano a loro piacimento. Vengono addirittura invitati dall’amministratore,  a pagare,  se possibile un’ acconto, quasi fosse un favore che fanno loro all’Amministrazione, in occasione del pagamento degli stipendi agli operai de “La Torre”. Queste sono realtà che non possono essere tollerate e che gran parte della cittadinanza ignora. Di questo passo il futuro è segnato e non è giusto che la classe meno abbiente debba subire simili soprusi come la pretesa di pagamento delle  bollette de La Torre,  prescritte da tempo. Di queste bollette che gran parte dei cittadini, considerata l’esiguità degli importi richiesti, ha preferito pagarle per evitare dispendiosi ricorsi a differenza dei grossi imprenditori che hanno trovato una e cento ragioni per non pagarle. È ora di far sentire con forza la propria indignazione di fronte a questo modo di governare che ci porterà tutti sul lastrico e salverà i soliti furbi che sanno bene  come districarsi nelle pieghe delle leggi e arrivare indenni alla prescrizione delle tasse dovute. Il Comune ha il futuro segnato non ha alcuno scampo per evitare il dissesto dell’Ente.  La società La Torre, ha un debito considerevole nei riguardi dell’erario ed degli istituti previdenziali che si aggira intorno ad un milione di euro e che il Comune deve necessariamente ripianare.  Gli altri debiti è meglio non elencarli per non tediare ulteriormente,  i miei quattro lettori,  in una miriade di numeri. Il Comune deve necessariamente ripianare il debito,  per permettere alla società di operare ed emettere fatture. Questo è in sintesi  la situazione in cui versa il Comune. Cosa si aspetta a dichiarare il dissesto e gettare le armi affidando la gestione finanziaria nelle mani del Commissario per riportare equità e mettendo le condizioni per una ripartenza su basi solide? C’è bisogno di ridare una speranza ai cittadini che non possono continuare a subire simili soprusi e non hanno alcuna intenzione di accetttare questo indigesto  pacco  di Natale.


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