Il politico isolano
Rilevo in breve altre paure non infrequenti che riguardano la cattiva qualità dei nostri politici (“pessimi amministratori di piccoli comuni, figuriamoci di un grande comune”), la scarsa o mancata rappresentanza di alcune zone che diventerebbero sempre più periferia, la perdita del politico vicino ai bisogni del cittadino, l’affermarsi del politico con più risorse promozionali, la possibilità di derive politico-economiche.
Il comune unico è tendenzialmente una riconfigurazione anche del politico, della sua natura, perchè comporterebbe la nascita – in sostituzione del politico di paese, del politico dei rapporti, del politico zonale, del “piccolo” politico – del politico isolano, del politico dei progetti, del politico globale, del “grande” politico.
Il comune unico è tendenzialmente una riconfigurazione anche dell’elettore: in sostituzione dell’elettore del voto di scambio, l’elettore del voto di opinione.
Il comune unico è una riconfigurazione della valutazione politica, anche in considerazione di un controllo da parte di oltre 50 mila elettori, che vedranno la parte insieme con il tutto.
Il comune unico è una riconfigurazione della politica locale e del modo di pensarla.
A conti fatti e senza alcuna professione di fede, le peggiori prospettive sul comune unico, i suoi peggiori rischi sono ben più preferibili delle degenerazioni e dei limiti del sistema amministrativo esistente.
pubblicata da Un’altra pagina per il Comune Unico dell’Isola d’Ischia
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