Il genio del male colpisce ancora

di Giuseppe Magaldi. Spesso mi sono chiesto cosa sia il “genio” (alla Marzullo), proponendomi risposte diverse e fantasiose. Tutte le definizioni alla fine convergevano più o meno in un medesimo concetto: il “genio” è «quel pensiero, quella intuizione, che giunge dal nulla all’improvviso e risolve li dove il raziocinio e le disponibilità del caso non portano a soluzioni». Ebbene veniamo a bomba: questa mattina, dopo aver preso un caffè in un bar del decumano foriano mi sono recato verso il Torrione con l’intento di sistemare le ultime cose alla vigilia della riapertura del Museo Civico del Torrione “Giovanni Maltese”; imboccata Via Torrione e giunto innanzi ai gradini del Palazzo D’Ascia sono rimasto impietrito nel vedere il frutto del genio del male.
Alla base del muro che sostiene le scale che conducono al Museo Civico “Giovanni Maltese”, fino ad ieri sbucavano tra l’intonaco cadente, dei ferri di solaio arrugginiti i così detti tondini, ebbene uno di esso è stato piegato (con forza erculea) di quasi 180° per poter appendere una busta di spazzatura su di esso (la domenica non si ritirano i rifiuti), con intento nobile per evitare che animali randagi facciano man bassa. Il ferro così modellato sporge sulla pubblica strada dal muro cui fuoriescono di circa 50 cm e costituisce un gancio poco visibile ma molto pericoloso. Ho pensato a quante volte ho visto nella Via Torrione correre allegri bambini, adolescenti, indigeni e turisti di ogni età. Se malauguratamente un incauto viandante, distratto, di giorno o di notte, vi urta il minimo che gli può capitare è di ferirsi se non infilzarsi sul ferro.
Mentre guardavo la soluzione fantasiosa e a costo zero per appendere la spazzatura, è sopraggiunto un vigile del Comune di Forio al momento non in servizio al quale ho fatto notare il “capolavoro”, l’attento vigile resosi conto della pericolosità ha avvisato prontamente in comune e mi ha assicurato che domani in mattinata il ferro verrà rimosso (un plauso per l’immediato intervento risolutore).
Al genio che ha realizzato questo “capolavoro” va la mia profonda ammirazione e la mia candidatura per ricevere un riconoscimento pubblico “IL COGLIONE D’ORO”, consentitemi il francesismo e giudicate voi stessi alle foto.
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