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Il Comune unico sull’isola è un grave errore di valutazione

di Antonio Lubrano Il Comune unico sull’isola è un grave errore di valutazione per i seguenti motivi:
1) inevitabiile nascita di un unico Ras alla Enzo Mazzella e alla Gaetano Colella di una volta (oggi avanza già incontrastato Domenico De Si…ano…);
2) difficoltà a dir poco insuperabili per la formazione della maxgiunta tenendo conto delle pretese, sempre al rialzo, degli altri comuni ridotti, per effetto del comune unico a semplici e rissose contrade;

3) guerra fratricida fra le varie “comtrade” ossia i comuni declassati, per la composizione delle varie commissioni da quella del commercio a quella edilizia, dai beni ambientali alle spaigge, dalla sanità alla suola e via enumerando. ciascuno vorrà una fetta di potere perchè nel caso del comune unico, la torta è più grande;

4) i comuni cittadini si sentiranno sempre più lontani dal rapporto diretto col sindaco, perchè questa figura diventata più importante per l’accresciuto spazio di potere e di impegni, sarà sempre più inarrivabile;

5) la distribuzione dei servizi inevitabilmente cadrà nel caos, perchè la loro gestione non riuscirà a mettere d’accordo i responsabili delle varie contrade”;

6) acquedotto e rifiuti saranno la causa che può mettere in crisi il governo dell’isola
non preparato a sufficienza per frenare i bollenti spiriti di quei cittadini degli altri comuni ,tipo Forio ad esempio, e politici più o meno impegnati che ritenendosi di serie B, ossia fuori dalla stanza dei bottoni del Comune centrale che è Ischia, faranno di tutto per boicottare ogni iniziativa anche se giusta;

7) i capitoli di spesa saranno un’altra dolente nota nella conduzione del paese a gestione unitaria. Saranno tanti i voti contrari in giunta ed in consiglio comunale, per mal celato spirito campanilistico, a bloccare proposte di intervento e progetti sul territorio, perchè favorirebbero le esigenze dei casamicciolesi piùitosto che quelli dei lacchesi o dei foriani o anche degli ischitani;

8) difficilmente panzesi, foriani, lacchesi e casamicciolesi vorrebbero vedere i loro comuni, dall’aspetto amministrativo, ridotti a sempleci circoscrizioni affidate a delegati che non decidono niente;

9) i finanziamenti a stanziamento unitario saranno il grande pomo della discordia fra i comuni accorpati per il semplice motivo che nessuno di essi vorrà rinu nciare a buona parte di essi a beneficio proprio e non della “contrada” concorrente:

10) fra tanto casino, spunterebbe inevitabilmente lo spettro del commissario prefettizio, che una volta materializzatosi prenderbbe il posto del sindaco, della giunta e del consiglio comunale.

E potrei continuare. Pertanto, io preferisco che l’isola d’Ischia migliori con i suoi storici sei comuni, con le sue identià amministrative consolidate,con le sue rinnovate aspirazioni. Io non sono una di quelle persone che cambia per il gusto di cambiare, specie se all’orizzonte non vedo chiarezza. Questa è la mia visione dell’argomento. Spero non si commetta l’errore di trasformare l’isola d”ischia in comune unica. Sarebbe davvero una pazzia


15 Commenti, Commenta o fai un Ping

  1. L.T. - Data: 24/11/2010 11:01:53 - IP: 151.53.80.xxx

    Avanti Comune di testaccio:
    http://www.facebook.com/photo.php?fbid=1689975736836&set=a.1493724950689.63650.1461019307&pid=1678480&id=1461019307

    Poi voglio anche quello di Panza, di S.Angelo, di S.Antuono e S.Michele, e perchè no, facciamo anche il Comune di Buceto… dai.

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  2. Brigida - Data: 24/11/2010 15:32:48 - IP: 217.201.4.xxx

    Molto ottimista il Sig. Lubrano!
    Va bene che qui le “cape storte” abbondano ma tutte quelle ragioni non le voglio neanche prendere in considerazione. E’ un ragionamento che fa solo vedere la necessità di cambiare sul serio. Qui si vuole semplicemente salvare le varie “mangiatoie” dei soliti noti. I vantaggi dei cittadini vengono trascurati. Come al solito.
    Allora tutte le città con vari quartieri e rioni con ancora più abitanti cosa dovrebbero fare? Non funzionano?
    Evviva il Comune Unico (in maiuscolo!). Tanti sprechi in meno – si spera. E se non funziona come sperato non funzionerà neanche più lo scaricabarile tra comuni. Così forse metteranno davvero mano a progetti come si deve…

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  3. libero - Data: 24/11/2010 19:02:59 - IP: 95.239.4.xxx

    Lubrano sei fuori dal mondo,,,,,,

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  4. Falco Pellegrino - Data: 24/11/2010 21:54:03 - IP: 84.220.230.xxx

    Anche se può apparie una visione catastrofistica sono sostanzialmente d’accordo con Antonio Lubrano. Il comune unico sarebbe una grande risorsa se relaizzato grazie a politici seri e accorti che avessero nel cuore soloil bene dei propri cittadini. Con esso si potrebbero realizzare immense economie di spesa pubblica oltre a risparmi del personale impiegato che lavora per i vari municipi attuali atteso che un’unica entità amministrativa consentirebbe la riduzione di impiegati a favore, magari, dell’incentivazione di strumenti elettronici e telematici con cui il cittadino da casa, senza code e perdite di tempo, porebbe fare tutto da casa in termini di documenti e richiesta di servizi. Ma tutto in una visione ottimistica. Voi ccredete che con l’attuale cultura politica tutto ciò sia seriamente realizzabile ? Secondo voi non sarebbe più imaginabile un finale del tipo COMUNE UNICO = FALLIMENTO UNICO visto l’andazzo di tutta la politica italiana, da destra a sinistra? Nel riprendere le parole del sindao di serrara Fontaana, Cesare Mattera, un eventuale comune unico potrebbe fare la fine del cisi, cafi e quanti altri nomi, dove un’unica entità che gestisce la cosa pubblica non ha fatto altro che accumulare debiti e riciclarsi in nuove società che sono sempre sulla stessa strada, quelal del fallimento. Io, non avendo molta fiducia nell’attuale classe politica, nel riconoscere che un comune unico potrebbe realizzare grandi economie di scala e servizi aggiuntivi se gestito seriamente, ho paura solo che un’esperienza del gener si possa solo trasformare in un fallimento unico di tutta l’isoal di ischia a cusa di persone lafidate che gestiscono la cosa pubblica senza altri competitor e senza contraddittorio trasformando la nostra isola in un enete in bancarotta (con i nostri soldi). Poi vi immaginate se si crea una asse di ferro con altri poltici malfidati sulla terraferma tra regione e provincia che finiscono per unirsi in un’unica corrente scellerata di persone in cattiva fede? Finiremmo per trovarci in un regime dove nessuno potrà opporsi a queste persone. E con la perenne emergenza dei rifiuti non epnsate che alla fine finiremmo per trovarci sulla nostra isola anche con un bel bruciatore con cammeo per chiudere il cerchio di nefandezze appena prospettato ‘ chi fermerebbe persone del genere se non ci sarà più nessuno sulla nostra isola che può manifestare anche un minimo dissenso per opporsi a tutto ciò? Io ritengo che si può essere uniti anche nelle differenze ed anche con piccoli comuni purchè rispecchino le esigenze e le aspirazioni dei propri cittadini. un saluto a tutti.

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  5. Paraviso e gioventù - Data: 24/11/2010 22:47:58 - IP: 87.15.185.xxx

    Amen

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  6. L.T. - Data: 25/11/2010 11:29:51 - IP: 62.98.72.xxx

    @ Falco Pellegrino: in pratica tu dai fiducia al sistema ma non alle persone. A me hanno insegnato che la fiducia va manifestata al momento del voto. Se la classe politica ha tradito la fiducia, la si manda a casa non votandola alle prossime elezioni. Ed in un Comune dove i votanti non hanno rapporti diretti e magari di clientelismo col politico di turno, votare in base alla percezione del valore politico sarà sicuramente più facile rispetto ad ora, dove molti votano in base al tornaconto personale.

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  7. Davide Iacono - Data: 25/11/2010 13:05:57 - IP: 79.22.140.xxx

    Credo che passare da 6 sindaci e 150 consiglieri , ad 1 sindaco e 50 consiglieri, non sarebbe assolutamente male.

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  8. Francesco - Data: 25/11/2010 13:47:59 - IP: 79.53.144.xxx

    Caro falco Pellegrino, ma il magna magna degli ultimi 30 anni non ti ha convinto ancora o tu sei uno del sistema che ha interessi anche tu…..
    Esempio:
    6 uffici tecnici, 6 responsabili spesso esterni 20 geometri, per avere nessun condono esaminato, case abusive, nessuna pratica da esaminare ( è tutto bloccato….) e io pago!

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  9. Brigida - Data: 25/11/2010 15:33:54 - IP: 217.203.10.xxx

    @Falco Pellegrino
    Allora dovremmo arrenderci a priori? Certamente con la nostra attuale “classe politica” c’é da tremare ma questo poi dipende anche da noi. Vogliamo continuare a dare il voto sempre ai soliti personaggi o ci facciamo sentire per mettere “su” qualcuno capace e magari nuovo. So che sarà una battaglia che richiede tempo ma non ci sto a starmene seduta e subire sempre le stesse chiacchiere e promesse mai mantenute. Confido nelle nuove leve (giovani) e se tutti cambiamo atteggiamento qualcosa dovrà pur cambiare.
    Anche se poi la “gente” vota i soliti per proprio tornaconto e di questo me ne rendo perfettamente conto… bisogna iniziare anche in famiglia a cercare di fargli cambiare “capa” su questo. L’isola l’ho vista cambiare in questi ultimi 30 anni e non in meglio. Noi non siamo arrivati al fondo… abbiamo iniziato a scavare e tanto! Tutti, direttamente o indirettamente viviamo di turismo e io in prima persona sento le lamentele degli ospiti su sempre le stesse cose. Sfido che non tornano. Solo il low cost pare possa ancora attirare la clientela ma fino a quando? Diamoci una mossa se vogliamo salvare gli ultimi residui di questo scoglio che era nato come un gioiello unico nel mondo e sta diventando… carbone (per non dire di peggio).
    IO non mi arrenderò. : )

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  10. Francesco - Data: 25/11/2010 19:13:02 - IP: 79.18.143.xxx

    Nemmeno io ma con il comune unico….

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  11. Domenico - Data: 25/11/2010 20:02:45 - IP: 87.5.244.xxx

    Comune Unico si o no.
    Quando, qualche anno fa, si è sentito parlare di comune unico, mi sono subito chiesto: chissà, forse potrebbe essere una soluzione agli innumerevoli problemi che insistono sulla nostra comunità.
    Ho iniziato quindi, come faccio di solito davanti ad un progetto di cui non si conosce il risultato, a fare una specie di tabella e mettere idealmente da un lato tutti i risvolti positivi della cosa e dall’altro tutti quelli negativi o controproducenti.
    Dopo breve tempo mi sono reso conto che dal lato delle convenienze a fare il comune unico vi erano pochissime cose, ma che si potevano raggruppare in una sola: rafforzare la potenza politica ed economica dell’amministrazione che governerebbe il comune unico.
    Dal lato delle cose sconvenienti, di contro, ho formato un lungo elenco di problematiche che vanno dalle meno importanti quali i campanilismi e le affezioni al “paese”, ma da non sottovalutare, ai più importanti come le perdite di posti di lavoro, specie quello impiegatizio, indispensabile per la già scarsa occupazione, ma soprattutto per il livello socio-culturale di alcune località. E’ ovvio che con l’unificazione dei comuni non sarebbe possibile lasciare sei dirigenti finanziari, tecnici , del personale ecc. Sei uffici anagrafe, sei uffici tecnici, sei comandi di polizia municipale e cosi via.
    Penso, infatti, che, specie da qualche decennio a questa parte, si sia formata sull’isola d’Ischia un notevole divario socio-economico-culturale tra due parti, quella di Ischia porto e quella del resto dei comuni dell’isola e che ciò sia dovuto al fatto che ad Ischia vi è il porto che ha apportato ricchezza sia diretta che indiretta. Ad Ischia si sono insediati gli uffici di ogni tipo, finanziari, enel, telecom, inps, asl, vigili del fuoco, scuole, ecc. nonché studi e laboratori medici, creando un ceto di impiegati e professionisti economicamente e culturalmente elevato.
    Negli altri comuni dell’isola, invece il tessuto sociale è rimasto arretrato: vi è un’alta percentuale di operai e di attività di edilizia, depositi, trasportatori, muratori, imbianchini, nonché pescatori o contadini.
    Sono pochissime le opportunità di lavoro impiegatizio, in pratica solo quelle comunali: vigili urbani o impiegati comunali, che andrebbero cosi perse.
    Penso, inoltre all’alto costo dovuto all’unificazione dei comuni, dovuto ad esempio alla trasformazione dei documenti di identità di tutti i cittadini: si dovranno modificare le carte d’identità, le patenti di guida, i libretti di circolazione degli autoveicoli, le tessere elettorali, i passaporti ecc.
    Penso anche alla necessità di modificare la toponomastica del territorio: è impensabile lasciare una “Via Roma “ a Forio, una a Lacco Ameno, a Casamicciola, ad Ischia, ecc. con tutti i risvolti negativi sia dal punto di vista economico che pratico.
    In pratica il comune unico servirebbe ad avere un budget economico più grosso da poter gestire. Per fare un esempio invece di avere sei comuni che gestiscono un milione di euro ciascuno ci sarà il comune unico che avrebbe sei milioni di euro. Quando qualcuno vince una grossa somma al superenalotto, quanti di noi ci siamo detti: invece di dare tutti questi soldi ad un’unica persona, non sarebbe meglio dare un po’ meno a più persone, tanto lo stesso si arricchisce i vincitori e non si superarricchisce uno solo che poi non saprà neanche gestirli.
    -Mi viene in mente, quando, qualche anno fa divenne pericolante e bisognosa di lavori di ristrutturazione la banchina olimpica del porto di Ischia nel periodo primavera–estate.Il sindaco sig. Brandi emanò subito un’ordinanza che vietava l’approdo dei traghetti, costringendoli ad andare al porto di Casamicciola.
    Per fortuna il sindaco di Casamicciola sig. Ferrandino, intuendo il danno, disse che anche il porto di Casamicciola era pericolante e in ristrutturazione, cosi si doveva distribuire equamente il traffico commerciale tra i due porti, cosa che è stata fatta. Mi chiedo invece cosa sarebbe successo se ci fosse stato un unico sindaco ? forse avremmo che ad Ischia attraccherebbero solo aliscafi ed i diportisti vacanzieri ed a Casamicciola tutti i traghetti, compresi quelli del trasporto gas, carburanti, immondizia, edilizia ed altro?
    -In molte parti periferiche dell’isola ci sono lamentele che l’amministrazione comunale non si occupa e sono distanti dalle frazioni, mi viene in mente Panza a Forio, S.Angelo a Serrara, Campagnano ad Ischia, Perrone a Casamicciola ecc. tanto che qualcuno, provocatoriamente propone di tanto in tanto di creare un comune separato. Lo stesso avviene per la provincia. Alcuni politici hanno proposto la separazione della provincia, creando una provincia delle isole del golfo, lo stesso Senatore Lauro ne ha fatto programma elettorale alle ultime politiche, proprio perché l’amministrazione centralizzata della provincia di Napoli non è in grado di comprendere le esigenze delle isole, che onestamente sono molto diverse da quelle dell’entroterra di Napoli. Non si giustifica, quindi perché per la provincia occorrerebbe separarsi e per i comuni invece unificarsi.
    – Mi viene in mente ancora, quando verso la fine dell’amministrazione di Ischia del sindaco Telese c’era da spendere una cifra che era stata stanziata e che se non si spendeva andava persa. Cosi fu appaltato in fretta il lavoro di basolato in Via Jasolino e la costruzione della rosa dei venti al centro della Piazza Antica Reggia, quando la scuola di Campagnano aveva i soffitti che perdevano acqua, quando pioveva. Mi chiedo, quindi cosa succederebbe se un’amministrazione del comune unico avesse da spendere dei soldi ? farebbe qualche opera inutile ma visibile in una parte centrale o andrebbe a riparare una scuola di Serrara o costruire un parcheggio a Sorgeto o un impianto fognario a Barano e cosi via?

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  12. Falco Pellegrino - Data: 25/11/2010 20:44:22 - IP: 84.220.230.xxx

    @ Cari L.T., Davide Iacono, Francesco e Brigida

    Penso che dalle nostre parole, dai nostri interventi, risalti che siamo tutti persone per bene e, pur con punti di vista differenti, che siamo stanchi dell’attuale situazione politica e sociale sulla nostra bistrattata isola e che tutti insieme desideriamo qualcosa di più e di meglio per la nostra comunità. Come ho già ho affermato, e come anche voi mi fate notare, riconosco che un comune unico consentirebbe indubbi vantaggi, risparmi di personale impiegato nei municipi e potrebbe rendere migliori servizi oltre ad avere un’unica linea politica, senza frammentazioni di sei comuni, verso i politici della terraferma e le loro richieste o imposizioni verso la nostra isola. Per il resto, nel rispettare le vostre opinioni ed aspettative, da parte mia penso semplicemente che non sia impossibile che piccoli comuni, purché bene amministrati e compatti tra di loro, possano aspirare a grandi risultati concreti sotto tutti i punti di vista. Si pensi ai recenti programmi televisivi che hanno posto in risalto che piccole comunità montane nel nord Italia siano quasi pressochè autosufficienti energeticamente (lo potremmo essere anche noi solo con il geotermico e con il solare) e che altri piccoli comuni si avvicinino al risultato di rifiuti quasi zero come il comune di Capannori ed altri simili. Dalla statistica di tutte queste esperienze di eccellenza nella gestione pubblica risulta che esse sono state realizzate sempre in piccoli comuni proprio per il senso di solidarietà e mutuo e reciproco soccorso dei propri appartenenti, in ragione della conoscenza diretta dei suoi abitanti e del loro univoco spirito fraterno nell’aiutarsi a vicenda che ha portato alla conseguente comprensione che per stare bene bisogna stare bene tutti, poter prendere tutti le decisioni, senza inquinare e senza aspettarsi che siano altri a risolvere i loro problemi. Tutto ciò, per quanto riguarda i grossi centri abitati, non sembra realizzarsi proprio per la grandezza delle strutture amministrative che gestiscono grandi territori e grandi popolazioni senza poter essere direttamente vicini alle piccole realtà ed a singole e particolari esigenze, ottenendo il risultato che la politica e le misure adottate risultano distanti dalle aspettative dei cittadini e dalla risoluzione di grandi e piccole problematiche in qualsiasi campo.
    Nonostante tutto quanto detto, non sarei contrario in senso assoluto ad un comune unico, è solo che stando le attuali premesse questa cosa mi fa paura. Mi fa paura il fatto che col nostro desiderio di un’isola migliore finiremmo per impelagarci in un qualcosa di ancora peggiore delle realtà attuali. Mi fa paura, infine, soprattutto il fatto di vedere che alcune parti politiche isolane premano verso questo comune unico perchè non mi fido dei loro reali intenti. Voi come me vorreste un comune unico per migliorare ma questi politici qui sono sinceramente animati da un spirito di bontà ed altruismo nel costruire un futuro migliore? o stanno solo sfruttando il momento politico e l’attuale governo per ritagliarsi, da un’attuale posizione di forza come quella delle sedi di Ischia e Lacco Ameno, una posizione ancora più forte? Forese tutto ciò nel tentativo di sbaragliare le altre forze politiche e di creare un polo unico, solidale al governo ed alla attuale linea politica in regione che non avrebbe “concorrenza”, gettando le premesse per un gruppo di potere forte, autoritario ed assoluto che in futuro sarebbe difficile scalzare. Questa ipotesi mi fa desistere dal desiderare adesso, in questo particolare scenario, il comune unico. Per parlare di un’ipotesi del genere aspetterei che l’attuale governo italiano se ne andasse prima a casa ed aspetterei anche che vi fossero le prossime elezioni comunali dei comuni isolani, con la speranza di vedere finalmente eletto qualche “grillino” e tutte le altre forze alternative che potrebbero dare veramente un’impronta di onestà e spirito di risoluzione dei problemi e poi si potrebbe parlare di comune unico perchè ragazzi giovani ed onesti in politica potrebbero orientare le scelte politiche verso il bene comune e non verso l’ottenimento di una posizione di potere assoluto e di privilegio permanente.
    Un saluto a tutti.
    Falco.

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  13. francesco - Data: 25/11/2010 21:00:07 - IP: 151.56.31.xxx

    Si deve guardare al mezzo non all’uso che se ne possa fare: il comune unico è un ottimo strumento per raggiungere l’obbiettivo di realizzare economie di scala ed eliminare tanti politici locali inutili. Che poi questo mezzo possa essere distorto da una oligarchia politica accentratrice, arroccata a difendere posizioni di alcune contrade a danno di altre, a danneggiare l’intera isola senza contraddittori ecc ecc…. behhh… mi sembrano argomenti che possano essere utilizzati pari pari anche nell’attuale contesto dei sei comuni. Ci sarà sempre qualcuno che sosterrà che s.antonio è meno curata di san michele o della mandra, che la sentinella è meno curata di perrone o che la starza è peggio tenuta del vatoliere e via discorrendo. E ancora: 1) già ora nei singoli comuni i politicucci locali fanno altro che litigare su questioni di parvissima materia e le giunte si fanno e si disfano ad ogni piccolo capriccio; 2) sei sindaci seduti all’interno dei consigli di amministrazione dei vari cisi-evi fanno altro che litigare per la supremazia del singolo comune di turno sull’altro creando alleanze che poi si disfano a seconda dellem amicizie del momento ma senza risolvere un solo problema pratico; 3) i servizi (quali servizi poi ? la monnezza ?) ci costano un occhio della fronte perchè abbiamo sei partecipate che non risolvono il problema dell’area comune di stoccaggio per realizzare una seria differenziata; 4) i cittadini troppo vicini al sindaco ed ai politici sono un retaggio provinciale che crea solo guasti costringendo i politici ad anteporre l’interesse privato a quello pubblico.
    E’ ora di liberare l’isola da tanti, troppi interessi privati di cui una inutile, chiassosa e litigiosa schiera di politicucci locali si rende gaia latrice ai danni di un progetto comune di sviluppo che dovrebbe invece perseguire gli interessi pubblici dei cittadini che hanno a cuore il benessere dell’intera isola.
    Se solo il comune unico servisse a questo, ossia a liberarci di tanti, troppi somari bardati che siedono nei consigli comunali solo per fare gli interessi propri e di parenti e di amici, avremmo già raggiunto un grandissimo risultato.

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  14. L.T. - Data: 27/11/2010 21:40:00 - IP: 151.46.134.xxx

    Falco Pellegrino, le cose che dici in proposito del successo delle piccole comunità locali la condivido pienamente. Comunità, è questo il senso che in un’isola come la nostra deve entrare in testa a molti. Un’isola è, per definizione, un’entità a se stante avente gli stessi problemi e le stesse peculiarità per tutti i suoi abitanti. Tutta l’isola ha bisogno di trasporti efficienti, tutta l’isola ha bisogno di una corretta politica di raccolta, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti, tutti abbiamo necessità contingenti paragonabili. L’Isola di Ischia, sotto una guida unitaria potrebbe diventare un laboratorio di sostenibilità come non molti in Italia, abbiamo la potenzialità di una media cittadina di Provincia e i pregi di un borgo marinaro così come di un paese collinare.
    Siamo l’Isola d’Ischia, ognuno di noi proveniente da una località che ha una pregevolissima storia, ma tutti condividiamo lo stesso destino, non lasciamoci allontanare da logiche legate a giochi di quartiere.

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  15. antonio - Data: 29/11/2010 15:38:49 - IP: 78.6.226.xxx

    Il comune unico è fondamentale per la popolazione isolana, che sarebbe depauperata dalle imposte, tasse, etc. (già alti) per supportare i costi di sei amministrazioni locali inefficienti, litigiose, incompetenti e sprecone…
    Pertanto, a mio avviso, chi rema contro la realizzazione del Comnune dell’Isola d’Ischia è miope o preoccupato per le rendite clientelistiche di cui gode attualmente (amministratori locali, dirigenti e dipendenti comunali, imprenditori vari, etc.) .
    Cari ischitani, lacchesi, foriani etc., bisogna lavorare oggi seriamente per garantire alle future generazioni condizioni di vita dignitose.

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