Verdi Ambiente e Società sulla nuova realtà della Città Metropolitana.

di Nicola Lamonica. Il grande sogno di Antonio D’Acunto – espresso nel Suo prezioso editoriale per conto della Rete Campana per la Civiltà del Sole e della Biodiversità (www.terraacquaariafuoco.it; www.laciviltadelsole.org.) in un excursus che parte dalla Sua Ecopolis del 1991  per approdare alla recente proposta che mette in campo per la costituenda Città Metropolitana di Napoli – merita di essere all’ordine del giorno della politica di queste ore nella città e nella Provincia per orientare il dibattito verso conclusioni ecostrutturali e per evitare che a dominare il confronto interistituzionale, fino alla data ultima del 31 dicembre 2014, ci siano prevalentemente (se non uniche!) considerazioni di miope convenienza partitica e campanilistiche e che i contenuti diventino solo scambi di favore ammantati da allettanti parole.

Si tratta di un’area, quella in discussione che si va ristrutturare amministrativamente che abbraccia tutta la Provincia di Napoli, di cui in ogni sua parte è possibile registrare un vivo e costante richiamo alla vita, alla storia ed alla cultura sedimentata nel tempo, all’umanità di tante comunità che hanno saputo con grande dignità e determinazione affrontare e reagire anche a momenti difficili della loro esistenza costruendo, giorno dopo giorno, la loro vitalità e la loro grandezza; e bene ha fatto Antonio a centralizzare la Sua attenzione sui valori comuni della biodiversità e del solare che sono essenziali per affrontare il futuro con un’economia che devesi fortificare con essi e che non trascuri quanto di bello e di utile sia da essi derivabile. E non mancano, nelle Sue riflessioni, richiami al ruolo che dovranno assumere i cittadini metropolitani a partire dal loro diritto alla democrazia ed alla partecipazione.

I Vas, che condividono pienamente la nota e le riflessioni di D’Acunto anche per la ricchezza intellettuale ed etica che esprimono, non staranno alla finestra in questa fase costituente e neanche dopo; e con l’ottimismo e la determinazione che contraddistinguono il loro agire, confidano nella novità che avanza con la costruenda nuova entità territoriale, col nuovo assetto politico-amministrativo che si va a costruire in sostituzione di una Provincia di cui non hanno alcuna nostalgia. Essi rilanciano, pertanto, il senso della loro esistenza che – al di là dell’impegno che costantemente mettono nell’affermazione dei prerequisiti di democrazia e di partecipazione popolare ai processi che si vanno ad innescare – ha nella difesa dei beni comuni e delle identità culturali ed ambientali territoriali, nella riqualificazione degli ambienti inquinati e deturpati, nella programmazione territoriale come strumento di rilancio di un’area e/o di un settore economico i punti chiave per costruire una nuova realtà plurale che abbia come valori caratterizzanti la conquista dei diritti Costituzionali ancora negati dalla salute al lavoro, dalla casa alla mobilità, alla cultura… alla vita.

Che la nuova realtà elimini camorrie, carrierismi e mediocrità politiche e dia spazio alla competenza per avviare una stagione nuova per un territorio che merita una gestione policentrica dove la sintesi amministrativa non sia accordo di potere e di affari ma oculata scelta per recuperare energie intellettuali ed umane, per rilanciare l’agricoltura, la produttività industriale, il lavoro; il tutto senza distruggere il bene primario che è il nostro patrimonio ambientale nella sua accezione più vasta e culturalmente significativa.

Nicola Lamonica/VasCampania