di Nicola Manna – La seduta del consiglio comunale di Forio, in data 18/11/2010, vedeva all’ordine del giorno la discussione, ed il conseguente parere, all’ipotesi di istituzione del Comune Unico dell’isola d’Ischia avanzata dal consigliere regionale On. Marino (MPA).
Un modo che serviva certamente a fare chiarezza su questa vicenda che da mesi sta interessando la classe politica, che sta letteralmente avvelenando l’opinione pubblica, che gradirebbe dalle classi dirigenti isolane la risoluzione di problemi più importanti.

Il consiglio comunale di Forio ha percorso la strada della non scelta,
ossia con un deliberato “pilatesco” ed un finto principio democratico ha deciso di dare il là al referendum sul Comune Unico. Il referendum è una cosa importante, ed ha un alto valore democratico a cui fa esplicitamente riferimento la nostra costituzione, ma per potervi accedere dovrebbe venire una richiesta dal basso, dalla popolazione, in questo caso quella di Forio, che su questo tema non ha presentato nessuna istanza al comune.
La maggioranza ha deliberato per la consultazione referendaria, annullando difatto l’identità del popolo foriano, accelerando l’annessione al comune capofila, che sarà Ischia. La cosa certa è che a volere questo Comune Unico sono solo i grandi potentati economici e turistici dell’isola, che in virtù di questo aumenterebbero il loro potere di decisione. Una idea assurda, bizzarra, che non tiene conto dei costi che tale operazione comporterebbe, che farebbe passare in secondo piano quelle zone della periferia, che già oggi versano in pessime condizioni. Mi permetto di citare due grandi personaggi del nostro
paese come il Presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, e l’attuale Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che a più riprese hanno sottolineato l’importanza delle piccole comunità, che rappresentano la storia, la cultura, la tradizione dell’Italia. Insomma un valore aggiunto che non va disperso, e che non può essere oggetto di personaggi che vogliono solo padroneggiare. Ci sono due comuni in Italia, Pedesina (provincia di Sondrio) e Morterone (provincia di Lecco) che non superano i 40 abitanti, che contano 12 consiglieri comunali, e non si sono mai sognati di fondersi con altre località.
Si possono attuare quei benefici che la legge ci consente, come l’unione
dei comuni, sulle grandi questioni, che vanno dalla raccolta dei rifiuti, alla programmazione turistica, alla politica ambientale, ai trasporti marittimi. Da cittadino foriano, sono deluso da questa maggioranza, che è sempre in preda all’inconsistenza di consiglieri, che fanno della politica un uso distorto.
Forio ha bisogno di una amministrazione che affronti temi che rientrano nel novero di una politica seria, lontana dai soliti privilegi personali, dal
clientelismo, che serve solo ad aumentere il consenso, ma che blocca lo
sviluppo del paese. Non si può sperare, nel 2010, di governare come 50 anni fa, con persone che nel civico consesso fungono da yes-man e nulla più.
Aspettiamo una svolta politica, economica, che rilanci il paese, sotto il profilo turistico. Non si può andare avanti così, tirando le cuoia, per citare una frase del Senatore a Vita Giulio Andreotti. Forio merita di più di un inutile ipotesi di Comune Unico.

Nicola Manna Segretario Associazione IL VOLO