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Elogio della Prima Repubblica e la strada dei “Governi di coalizione”

La Prima Repubblica distrutta da tangentopoli uscita dalla finestra ritorna dalla porta

di Giuseppe Mazzella* I partiti da “solidi” sono diventati “liquidi” tranciando le loro radici storiche. La “globalizzazione” dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989 e dell’ URSS nel 1991 provocando la cosiddetta caduta delle ” ideologie” ha messo in crisi tutti i partiti ” ideolicizzati” con l’“etichetta” delle Idee del secolo XX come “Liberali”, “Socialisti”, “Comunisti”, “Cattolici”, ma non sono scomparsi altrove. In Francia è rimasto il Partito Socialista ed il partito gollista anche se quest’ultimo ha cambiato spesso denominazione. In Germania è rimasta la CDU e la SPD. In Gran Bretagna il Partito Laburista. Hanno dovuto fare i conti con una nuova modernità e rivedere le loro proposte “programmatiche” ma non sono scomparsi. In Italia invece tutti i partiti ” costituenti” sono scomparsi. Sono scomparsi non solo a Roma ma da quelli che eufemisticamente si chiamano i “territori” cioè gli oltre 5mila Comuni italiani. Si sono chiuse le “sezioni” che erano i “luoghi fisici” delle discussioni, dei confronti, della dialettica e quindi della “formazione politica”. Nelle “sezioni” nascevano e crescevano i “dirigenti” per fare i consiglieri comunali o i parlamentari. C’era una trafila da osservare.

La ritualità della Prima Repubblica ed il sen. Renzi
Ma ora dopo 25 anni di seconda repubblica e dopo il voto referendario del 16 dicembre 2016, che ha confermato la Costituzione del 1948 ed il nostro “tipo di Repubblica” che è Parlamentare ma con poteri al Capo dello Stato notevoli che Giorgio Napolitano ha massimizzato in momenti drammatici (il Governo Monti, Monti da professore a senatore a vita a primo ministro in 10 giorni), la sostanza, la forma e perfino la “ritualità” della Prima Repubblica ritornano in maniera dirompente come dirompente è stato il successo del Movimento delle 5 stelle, senza ideologia precisa con programmi utopistici impostati sulla “protesta” piuttosto che sulla “proposta” realistica e quello della “Lega” diventata “sovranista” e non più “secessionista”. Ma non c’è una Maggioranza Politica in Parlamento che resta bicamerale con due Camere con gli stessi poteri. Renzi, che voleva “modificare” il Senato e farne la Camera delle Regioni per il paradosso della Storia farà il Senatore, il solo impiego “remunerato” della sua carriera professionale.

I Governi di Svolta ed il “Partito di Grillo” e la solitudine di Casamicciola
La Prima Repubblica si caratterizzava per i GOVERNI DI COALIZIONE. Cadevano spesso ma racchiudevano tensioni programmatiche ed ideali. La svolta di “centro-sinistra” del 1963 è storica. Oggi si deve – perché è strada obbligata – ritornare FORMALMENTE e SOSTANZIALMENTE ai “Governi di coalizione”. La ritualità impone un ruolo al PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA cui spetta l’ONERE di formulare proposte e con buona pace di Grillo il M5S deve diventare un PARTITO. Può cambiare il linguaggio ma la sostanza è questa. L’Italia ha bisogno di un BUON GOVERNO perché abbiamo problemi ENORMI da affrontare. Gli Enti Locali ed i “territori” non possono essere lasciati SOLI e lo scrivo da Casamicciola nell’isola d’Ischia colpita dal terremoto del 21 agosto 2017 con 2600 sfollati e 800 bambini senza la scuola dell’obbligo da oltre sei mesi perché non abbiamo più edifici pubblici agibili. La Ministra dell’Istruzione, Fedeli, aveva annunciato il 12 settembre 2017 6 milioni di euro per l’edilizia scolastica dei tre Comuni (Casamicciola, Lacco Ameno e Forio) con il Ministero come “soggetto attuatore” – cioè doveva immediatamente gestire i fondi direttamente – e l’invio di una “task force” nell’isola. Non si è visto nulla di tutto questo. È il caso emblematico della rozza propaganda governativa mentre non c’è un Piano Urbanistico, Economico, Sociale per la Ricostruzione ed il Rilancio soprattutto di Casamicciola la cui vita civile è scomparsa ed il cui sistema economico è al collasso.

PD e LeU concorrano alla governabilità del paese
Il PD e LeU hanno, a mio parere, la RESPONSABILITA’ di concorrere alla governabilità dell’ITALIA e della Repubblica “una e indivisibile”. Il Popolo – passata l’euforia del protagonismo di un giorno con la X sulla scheda – non può partecipare al “Gioco dei Potenti”. Che Renzi vada a sciare mentre migliaia di cittadini di questa Repubblica non sanno come sopravvivere e non sanno a chi rivolgersi per risolvere i loro problemi di sopravvivenza materiale e morale è la prova che in Italia o attuiamo una svolta per la salvezza di tutti o abbiamo imboccato la strada del baratro. A senso unico.

*Agenzia di stampa Il Continente


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