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Convegno Invitalia a Forio, le considerazioni di Giuseppe Mazzella

di Giuseppe Mazzella* Venerdì 14 febbraio si è svolto a Forio un convegno dal titolo “Invitalia per Ischia”. L’incontro non è stato ripreso da nessun giornale regionale – “ Il Mattino” – “Roma” – “Corriere del Mezzogiorno” – “la Repubblica” – mentre ha avuto ampio risalto sulla stampa locale. Del resto non c’era alcun progetto da presentare, non ci sono proposte sia da parte di imprenditori sia da parte dei Comuni per un “nuovo modello di sviluppo”. Non ci sono state né ci sono proposte per l’“agibilità di nuovi investimenti” e soprattutto non è stato fatto alcun cenno al dramma di Casamicciola, completamente, di Lacco Ameno, parzialmente, e di Forio, marginalmente, colpiti dal terremoto del 21 agosto 2017. Non è stato fatto alcun cenno ai 2405 sfollati, alle 640 case completamente inagibili, ai 1060 immobili danneggiati, agli 8 edifici pubblici inagibili, alle 1254 ordinanze di sgombero per la sola Casamicciola e questi dati costituivano il sommario del n.4/2019 ottobre/dicembre 2019 della rivista di Politica, Economia, Diritto, Storia “IL CONTINENTE” che aveva come titolo di copertina “Il disastro della Ricostruzione”. Insomma la derelitta Casamicciola è stata trattata come poco meno o poco più di 50 anni fa una “famiglia povera” nascondeva in casa il figlio con un handicap per vergogna o “scorno”. Casamicciola – fra l’altro non era rappresentata nemmeno dal sindaco o suo assessore perché un Comune terremotato avrebbe dovuto avere un assessore delegato alla Ricostruzione e allo Sviluppo Economico in quanto non vive solo di turismo ma è la più antica stazione termale dell’isola d’Ischia fin dal 1604 in drammatica o tragica crisi industriale da decenni e per la quale il terremoto è stato il colpo di grazia al suo già decadente sistema economico con le macerie del Pio Monte della Misericordia. Nel primo numero de IL CONTINENTE gennaio/marzo 2019 dal titolo di copertina “Ricostruzione, la parola non basta” sono contenuti i dati del colpo distruttivo che ha dato il terremoto all’economia della più antica stazione turistica dell’isola: su 67 alberghi 12 sono chiusi; su 3406 posti-letto complessivi (alberghieri ed extra-alberghieri) ben 419 non sono disponibili e “attivi”. Un valore di stima ci può indicare che almeno il 20% della ricettività alberghiera non è disponibile mentre si può ritenere che il sistema commerciale con 150 esercizi “sopravvive” con gravi difficoltà finanziarie così come si può estendere la crisi finanziaria con forti indebitamenti a tutto il micro-sistema economico.
Un convegno con l’ambizione di proporre un “contratto di sviluppo” doveva partire prima di tutto dalla registrazione di questa grave ferita che rischia di diventare mortale che ha Casamicciola soprattutto perché la natura stessa dello “strumento finanziario” è contenuta in 5 punti fondamentali indicati dalla brochure divulgativa tutti tesi all’“integrazione”, alla “innovazione”, all’“acquisizione di unità produttive in un’area di crisi”. Naturalmente una relazione di base non poteva non rimarcare che l’isola d’Ischia, nella sua interezza NON ha da 70 anni, un PIANO REGOLATORE GENERALE COMPRENSORIALE cioè uno strumento di Programmazione “attiva” ma è regolata solo da un PIANO URBANISTICO TERRITORIALE O PIANO PAESISTICO strumento di tutela “passiva” del territorio che approvato dal Ministero dei Beni Culturali nel 1995 vieta qualsiasi modifica del territorio. Mentre sono “in gestazione” dalla Regione Campania il nuovo Piano Paesaggistico Regionale, la nuova legge di governo del territorio, il programma di edilizia pubblica, il “preliminare” del Piano Urbanistico Comunale della Città di Napoli ed il “Piano Strategico” della Città Metropolitana di Napoli. I sei Comuni dell’isola d’Ischia non hanno nemmeno approvato “singolarmente” i “preliminari” ai PUC e naturalmente non c’è nemmeno un “Documento di Programmazione” unitario fra i sei Comuni capace di attuare qualche intervento.
Se si dà uno sguardo fugace alla storia della Politica Economica e Finanziaria a sostegno o di aiuto al Mezzogiorno negli ultimi 70 anni si vedrà che non solo c’è stato per il Sud da parte dei vari Governi un enorme flusso di danaro in dollari o in lire ma che le Politiche di sostegno sono state sostanzialmente sempre le stesse con cambiamenti semantici o di denominazione e con la medesima caratteristica dei “fondi o piaggia” o degli “interventi inutili e clientelari” o addirittura truffaldini. Basta leggere i libri del prof. Amedeo Lepore (La Cassa per il Mezzogiorno e la Banca Mondiale, un modello per lo sviluppo economico -Rubbettino- 2013) o quello dello stesso Lepore con l’eurodeputato Gianni Pittella (Scusate il ritardo-una proposta per il Mezzogiorno d’Europa – Donzelli Editore 2015) o quello di Carlo Borgomeo (L’equivoco del Sud-sviluppo e coesione sociale- Editori Laterza 2013). Di questi testi ne abbiamo fatto anche noi convegni e workshop dal 2012 fino al 2019 con nessun risultato. Così come nel 1997 “alluvionammo” la stampa locale e regionale con l’indimenticabile Presidente della Provincia di Napoli, prof. Amato Lamberti (1943-2012), del quale mi onoro esser stato suo capo ufficio stampa per 7 anni (1995-2002), con la “Programmazione Negoziata” ed i suoi “strumenti” (gli stessi di oggi) per avviare i “Patti Territoriali” in collaborazione con l’Ufficio Studi e Programmazione del Banco di Napoli guidato dal caro amico dottor Francesco Saverio Coppola ancora impegnato nella battaglia meridionalistica con l’Alleanza degli Istituti Meridionalistici “Le Pietre che parlano” alla quale aderisce IL CONTINENTE. Parte delle proposte per il Patto Territoriale dell’isola d’Ischia MAI nato sono contenute nel mio libro “Ischia, l’isola che non c’è” (Editoriale Ischia S.a.S. – 1999).
L’ultimo Piano – probabilmente destinato all’ ennesimo “libro dei sogni”- è quello “per il Sud” presentato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte e dal Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano, a Gioia Tauro proprio lo stesso giorno in cui si teneva il convegno di Forio d’Ischia.
Così si può dire con esperienza vissuta che niente è nuovo sotto il sole di Ischia dal punto di vista della Pianificazione Territoriale e della Programmazione Economica; che le parole sottili e intelligenti pronunciate a Forio d’Ischia di Domenico Arcuri, Amministrazione Delegato di INVITALIA, il cui intervento “diretto” nell’acquisto di strutture alberghiere e nell’area in crisi di Casamicciola è stato da chi scrive chiesto decine di volte ed INVITALIA lo ha fatto di recente a Palermo, Siracusa e Taormina con tre hotel di lusso con un investimento diretto di 14,5 milioni di euro naturalmente con un partner da essa stessa trovato, rappresentano l’ultima speranza per superare la crisi ed avviare la ripresa economica, la “Ricostruzione” o meglio la “Riqualificazione Urbana con la Riconversione industriale” se necessaria con il Turismo Nautico, Naturalistico, Culturale con l’“integrazione territoriale” dell’intera isola di Ischia vista come un Unico Sistema Locale di Sviluppo chiarendo che “INVITALIA eroga incentivi non agevolazioni” e che “la variabile critica nel mondo di oggi non è il danaro che serve a realizzare sviluppo ma il tempo che passa da quando un imprenditore ha pensato ad un investimento e quando lo realizza”.
Se quella di Forio nel magnifico scenario del Sorriso Resort sia stata una passerella per i politici di turno o l’ennesima richiesta di sussidi allo Stato da parte di imprenditori al grido di “chi tiene più polvere quello spari” o quello “si salvi chi può”, sarà il tempo a giudicarlo ed il tempo – breve o lungo – è sempre Galantuomo.
*Direttore de IL CONTINENTE


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