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Comune Unico Ischia. Il MoVimento 5 Stelle : Scendiamo in strada per i referendum

Sarà una primavera di grandi ed importanti scelte per il nostro Paese, che avrà finalmente la possibilità di potersi esprimere su temi cruciali ed attualissimi quali l’Acqua ed il Nucleare. Un percorso, quello a difesa dell’acqua pubblica, intrapreso con la raccolta firme per l’indizione del referendum che ha ampiamente visto coinvolta l’Isola d’Ischia e che consentirà la possibile abrogazione referendaria di quelle leggi che stanno progressivamente privatizzando il bene vitale per eccellenza: l’acqua.
Il 12 e 13 giugno oltre ai due quesiti referendari sull’acqua, ci si potrà esprimere per abrogare la legge che vuole riportare in Italia la pericolosissima ed antieconomica tecnologia nucleare. Mentre il Giappone soffre una tragedia umanitaria di spaventose proporzioni proprio a causa del danneggiamento delle centrali nucleari a seguito del sisma dello scorso marzo, agli italiani sarà data la possibilità di rivendicare con decisione e determinazione la propria contrarietà alla follia nucleare, che il bieco e spregiudicato affarismo italiano intende imporre alla popolazione per meri motivi speculativi.
Ma la primavera ischi tana vedrà un ulteriore e fondamentale appuntamento referendario. Con Delibera n. 123 del 2011 la Regione Campania ha ufficialmente indetto per i giorni 5 e 6 di giugno il referendum consultivo sul comune unico di Ischia.

Ciò significa che i cittadini ischitani saranno chiamati a pronunziarsi a favore o contro l’istituzione di un nuovo, unico comune tramite la fusione degli attuali sei.
I temi sono tanti ed il tempo a disposizione è poco, perciò cominceremo sin da questo sabato una serie di incontri in piazza per dialogare con i cittadini ed informarli sui temi e sui quesiti referendari.
Non esporremo bandiere né simboli, non lo facciamo per un ritorno elettorale e di immagine, ma per reale e sincero interesse a che il cittadino possa esprimersi in piena consapevolezza e con corretta informazione il mese di giugno. Allo stesso tempo siamo convinti che la mancata esibizione di simboli politici possa avvicinare il cittadino e convincerlo che si tratta di tematiche cruciali e trasversali.

Questo il calendario dei nostri gazebo:

  • 9 aprile Ischia – Piazza san Girolamo dalle 15.00 alle 20.00
  • 16 aprile Casamicciola Terme Piazza Marina dalle 15.00 alle 20.00
  • 1 maggio Forio Piazza Matteotti dalle 15.00 alle 20.00
  • 15 maggio Lacco Ameno Corso dalle 15.00 alle 20.00
  • 22 maggio Serrara Sant’Angelo dalle 15.00 alle 20.00
  • 29 maggio Barano Piazzetta dei Maronti dalle 15.00 alle 20.00

1 Commento, Commenta o fai un Ping

  1. aniello - Data: 1/5/2011 22:44:27 - IP: 87.2.190.xxx

    Prima di spendere energie nel raccogliere firme, e indire un referendum abrogativo contro la privatizzazione dell’acqua(che poi butteranno in qualche scantinato a prendere polvere), sarebbe stato meglio chiedersi le cause che hanno indotto la classe politica “tutta”, in sede parlamentare, ad emanare tali leggi, oppure a “non” attuare soluzioni idonee tenendo conto, nel caso del nucleare, dei tre referendum sul nucleare abrogativi del 1989.
    Qualche anno fa Islam Serageldin, il vice presidente della Banca Mondiale, disse che le guerre del ventunesimo secolo saranno guerre per l’acqua. Si riferì al fatto che le fonti d’acqua fresca nel mondo sono destinate a scarseggiare in modo allarmante e che di conseguenza saranno inevitabili dei conflitti.
    Costui però non disse che la Banca Mondiale sostiene la privatizzazione dell’acqua e che i soci di questa sono contemporaneamente anche i soci della maggiori banche centrali mondiali.
    In Bolivia, dove un rappresentante della Banca mondiale partecipa a pieno titolo nelle riunioni del Consiglio dei Ministri , la Banca si è rifiutata di prestare garanzia per un prestito di 25 milioni di dollari per il rifinanziamento dei servizi idrici a Cochabamba, la terza città del paese, se non a condizione che il governo vendesse il sistema pubblico delle acque al settore privato e permettesse che tutti i costi gravassero d’ora in avanti sui consumatori.
    Che cosa vi fa pensare che non stia già accadendo, o è già accaduto, anche da noi?????

    Le Aziende Speciali, sono le società che sono proprietarie dell’acqua in Italia legge 142/1990 introdusse la possibilità di trasformare le Aziende Speciali in società per azioni, soggette dunque al diritto privato ed alla tassazione, in quanto -anche se di proprietà completamente in mano ad enti pubblici- si tratta di società a scopo di lucro.
    Poiché tale trasformazione comportava appunto la tassazione degli utili di tali società, il governo DINI( direttore generale di Banca Italia), per incentivare le privatizzazioni (di cui la trasformazione in SpA è il necessario presupposto) garantì con la legge 549/1995 una esenzione fiscale triennale a queste nuove società per azioni.
    Tale agevolazione si configurò tuttavia come misura distorsiva del mercato ed in sede europea nel 1997 fu avviato un procedimento di infrazione verso l’Italia, chiusosi nel 2002 (Rep. 193/2003). Contrariamente a quanto spesso propagandato, la Commissione Europea non ha affatto imposto la privatizzazione dei servizi pubblici, bensì ha ritenuto illegittime incentivazioni pubbliche ed altre agevolazioni fiscali a società di diritto privato che -pur discendendo da ex municipalizzate- operano oggi sul mercato. (Gazzetta Ufficiale UE L77/21 del 24/3/2003).

    Certo nel consiglio dei ministri italiani non vi era un rappresentante di qualche banca come in Bolivia, ma sarà una fortuita coincidenza che Lamberto Dini era direttore generale di Banca Italia,società per azione al 93%privata????.E’ noto e dimostrabile(se volete potrò anche farlo) che i politici “tutti”sono servi dei banchieri e quindi in ultima analisi noi del popolino siamo delle marionette nelle mani di questi veri potenti, per questo mentre noi perdiamo tempo a raccogliere le firme di cui sopra essi raggiungono i loro obbiettivi indisturbati da sempre.

    P.S.: Che oggi il politico sia il camenriere dei banchieri risulta dall’ovvia considerazione che se si mettono a confronto il governatore della banca Centrale e il capo del governo, il primo può concedere o negare in prestito tutto il denaro che vuole, il secondo può chiederlo o non chiederlo solo in prestito.E’ ovvio che il secondo è cameriere del primo ma non perchè abbia animo servile, ma perchè le regole del gioco non consentono altrimenti.

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