A Forio il voto per le regionali ha inequivocabilmente e clamorosamente bocciato l’amministrazione Regine. Il PD locale è agonizzante, mentre la sinistra comunista è praticamente scomparsa. In un contesto “normale” , non solo il sindaco, ma pure i vari segretari di sezione locali, avrebbero già rassegnato le dimissioni. Nulla di tutto ciò avverrà a Forio. La “casta” paesana resterà, infatti, saldamente attaccata alla poltrona. Come prima e più di prima.

Resta, al di là delle scelte della classe dirigente, il profondo malessere dei cittadini verso una gestione del potere inconcludente e dannosa. Il Paese è allo sfascio e si presenta, ancora una volta, impreparato, spoglio e sporco all’apertura della nuova stagione turistica. Mancano idee e progetti per il suo rilancio e l’unica preoccupazione è quella di provare a durare. In Municipio crescono solo i personalismi, le ambizioni e gli appetiti…

In questo desolante scenario paesano emerge però anche l’assenza di una valida proposta alternativa. Il locale centrodestra è riuscito a compattarsi nel segreto delle urne intorno al nome, scontato, di Domenico De Siano, un candidato che i foriani avrebbero votato a prescindere. I “moderati” all’ombra del Torrione, tuttavia, quanto mai divisi e rissosi. Il PDL manca di strategie, idee, programmi, progetti, leadership.

Gli unici ad emergere, per qualità e quantità, sono sempre Antonio Trofa e Gaetano Colella. Che dire di più?

Sono svaniti nel nulla anche quei movimenti espressione della così detta “società civile”. Fino ad ora nessuno è stato capace di raccogliere l’eredità dell’ormai archiviata esperienza di FORIOFUTURO che, pur con tutti i suoi limiti, resta inimitabile e, al momento, irragiungibile.

E’ tempo di impegno. E’ tempo di progettare l’uscita dal pantano putrescemte nel quale siamo sprofondati. E’ il momento di tornare a lottare.

C’è nessuno?

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