A Forio il sindaco Del Deo dovrebbe assegnare la delega alla ragione più che al culto
di Gerardo Calise. Qualche giorno fa, sono state ufficializzate le deleghe assegnate dal sindaco Del Deo ai vari assessori e consiglieri del comune di Forio. Chi segue, anche se superficialmente i media locali, si sarà accorto della enorme risonanza che ha avuto la delega al culto assegnata all’assessore esterno Luciano Castaldi, notizia che è rimbalzata anche a livello nazionale tramite l’ANSA. Una news che io ho letto con attenzione, e ritengo che il corrispondente locale della agenzia abbia fatto delle, come dire, forzature, definendo il Castaldi un esponente del mondo cattolico, (a me non risulta che rivesta cariche o incarichi particolari) e che ha anche il torto di definire Papa Ratzinger “un importante punto di riferimento“(sic!). Ed ancora, facendo una certa confusione con il termine “laico“, citando che già in passato , altri due sindaci laici, avevano assegnato una delega al culto. A me non risulta, che sull’Isola abbiamo avuto, nel passato, mai sindaci appartenenti al clero. Che io sappia laico è la persona che è svincolata dall’autorità confessionale e dalle relative regole liturgiche: ergo: la distinzione netta deve avvenire tra laico e clericale.
Luciano Castaldi, Gerardo Calise e tanti altri sono cattolici praticanti, che seguono le regole, nell’umana possibilità, dettate dal Vangelo, e debbono essere considerati fedeli laici, perchè non ordinati.
In questa ottica, e solo in questa ottica, poi si capisce perchè un fedele laico è contro l’aborto, è contro i matrimoni dello stesso sesso o per la strenua difesa alla vita. Ma questo non impedisce, ad un fedele laico, di interagire con soggetti appartenenti ad altra fede religiosa, senza steccati o stupidi integralismi, come spiegato molto bene da Gesù in molti passi evangelici, e come sottolineato ultimamente da Papa Francesco. Per quanto dichiarato dal Castaldi che si sarebbe rifiutato di celebrare un matrimonio tra persone dello stesso sesso, anche questa dichiarazione mi sembra forzata, in quanto Luciano Castaldi lo conosco per una persona troppo intelligente e colta, per non sapere che il problema, almeno per ora, da noi non si pone in quanto i matrimoni tra persone dello stesso sesso, non sono ancora previsti dalla legge, per cui…
Attenzionare l’opinione pubblica su un argomento serio e delicato che interessa migliaia di persone, con un approccio sbagliato, non è corretto. Il culto, di qualunque religione, è un settore che va seguito in modo particolare, specialmente in questo tristissimo momento che stiamo vivendo, su un’Isola, che in troppi, ed in modo superficiale, consideravamo felice.
Tornando a noi della realtà foriana, l’assessore Castaldi ha citato giustamente, che la Chiesa Madre di San Vito è di proprietà del Comune di Forio, dimenticando che le tre arciconfraternite presenti nel comune, hanno una gestione laica e non clericale, e che alle arciconfraternite predette, sono iscritti migliaia e migliaia di concittadini. Ma, in conclusione, e cercando di alleggerire un tantino l’argomento, che incomincia a tormentare, perchè sono sfuggite altre amenità, nello scorrere l’assegnazione delle deleghe, come ad esempio si parla di Politica di quartiere (G.Colella) e di quotidianità (V.Manzi), oppure: eventi storici culturali (L.Castaldi) e valorizzazioni tradizioni locali (Parpinel), o ancora, reperimenti risorse finanziarie (Orlacchio), e Bilancio e finanze (D.Castagliuolo). Per quanto riguarda quest’ultimo punto, Bilancio e Finanze vanno assegnate ad un assessore e non ad un consigliere, sempre se vogliamo fare una critica costruttiva, ovviamente.
Mi fermo qui, sperando che le deleghe assegnate, più che di parole, siano riempite dai fatti, non dimenticando che il laico Luciano Castaldi, già prima della assegnazione delle deleghe, insieme a Michele Regine e Maria Orlacchio, aveva battuto un colpo organizzando importanti eventi per ricordare il grande Giovanni Maltese, per significare la sua nomina assessoriale. Io a costo di attirarmi qualche antipatia, un soggetto come Luciano Castaldi, fuori da ogni logica di potere, me lo terrei ben stretto. Anche perchè mi risulta che li abbiamo sempre desiderati, questi soggetti, e quando lo abbiamo ci mettiamo a fare le pulci sforzandoci di conoscere il sesso degli angeli, prima che questi siano nati.
6 Commenti, Commenta o fai un Ping
Emanuele Verde - Data: 17/10/2013 14:52:26 - IP: 95.75.59.xxx
La vita associativa delle arciconfraternite è disciplinata dal diritto canonico, canoni dal 298 al 329. Sostenere la necessità di un assessorato al culto perché a Forio ci sono 3 arciconfraternite è un grave abbaglio.
Can. 298 – §1. Nella Chiesa vi sono associazioni, distinte dagli istituti di vita consacrata e dalle società di vita apostolica, in cui i fedeli, sia chierici, sia laici, sia chierici e laici insieme, tendono, mediante l’azione comune, all’incremento di una vita più perfetta, o alla promozione del culto pubblico o della dottrina cristiana, o ad altre opere di apostolato, quali sono iniziative di evangelizzazione, esercizio di opere di pietà o di carità, animazione dell’ordine temporale mediante lo spirito cristiano.
http://www.vatican.va/…/cic_libroII_298-311_it.html…
Gerarardo Calise - Data: 17/10/2013 15:48:08 - IP: 95.237.49.xxx
Le legislazione italiana fu contraria fin dall’inizio alle confraternite come istituzione, difatti non le considerò come possibili enti religiosi, non considerando nemmeno quelle che non avessero un patrimonio immobiliare. La legge n. 753 del 3 agosto 1862 distingueva le confraternite che avevano scopo di beneficenza da quelle che avevano scopo di culto, le confraternite che facevano opere di beneficenza vanno sotto il controllo dell’autorità statale. La legge n. 3848 del 15 agosto 1867 sopprimeva gli enti ecclesiastici risparmiando però le confraternite che vennero considerate alla pari delle opere pie, quindi associazioni laiche. La n. 6972 del 17 luglio 1890, detta legge Crispi, confiscava a tutte le confraternite aventi scopo di culto tutti i beni che producevano ricchezza lasciando solo oratori e chiese, sopprimendo gli uffici di beneficenza e la congregazione di carità.
lucia manna - Data: 17/10/2013 20:52:16 - IP: 87.16.136.xxx
Siamo arrivati ad osannare anche chi discrimina…. altro che pulci caro Gerardo.” Un cristianesimo virile e non da finocchietto” Testuale affermazione dell’assessore Castaldi. E se questo è il massimo x te significa che il “tuo occhio vede ciò che vuole vedere e il tuo orecchio ode ciò che vuole udire” parlando in termini ecclesiastici.Teniamoci allora i migliori tra i peggiori. E saremo sempre tutti felici e contenti
Rita - Data: 17/10/2013 23:46:48 - IP: 151.77.4.xxx
a mio avviso le arciconfraternite di forio vanno abolite. hanno creato caste sociali, non sono servite a divulgare una migliore e più autentica professione del culto, sono quanto di più bigotto e ridicolo si possa vedere ….sopratutto per quelle inguardabili fasce e patacche che gli adepti si portano addosso. Ma la finiamo? Pensiamo alle parole evangeliche:” sepolcri imbiancati”….usiamo queste energie per migliorare le condizioni sociali dei foriani più sfortunati. Forse ci sarebbero anche meno suicidii.
orwell - Data: 18/10/2013 02:08:40 - IP: 79.23.146.xxx
e mentre Francesco professa la Misericordia e ci ricorda che manco lui ha
il ruolo per poter giudicare, ecco qui i Mercanti del Tempio, pronti a condannare. Ah, fortunati voi ad avere un Dio misericordioso, fosse stato non dico finocchio ma almeno virile, sai quanti calci nel culo avrebbero preso i tanti che giornaliermente si professano bravi cattolici e poi agiscono da cattivi cristiani?
ijna - Data: 25/10/2013 16:44:43 - IP: 95.234.145.xxx
…fatto mai uno studio sulla dislocazione e attecchimento maggiore nel tessuto sociale, di una arciconfraternita? I risultati spiegherebbero da soli cosa esse sono e perchè esistono…altro che buon cristiani, falsi cattolici e parventi moralisti benefattori!
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