Buchi in vista sull’isola d’Ischia?

Sul sito ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico, Direzione Generale per le Risorse Minerarie ed Energetiche c’è il riferimento a un’istanza di Permesso di Ricerca di Risorse Geotermiche finalizzato alla sperimentazione di Impianti Pilota che riguarda l’isola d’Ischia.
Il progetto si chiama “Forio” e però riguarda tutti e sei i comuni dell’isola d’Ischia.
La società titolare del progetto invece si chiama “Taddei Green Power” ed ha sede in Roma. La società risulta inoltre essere convenzionata con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dal cui sito apprendiamo che il termine ultimo del progetto è il 1/5/2015.
Il procedimento attualmente è in fase di verifica dell’impatto ambientale, ma considerata la data ultima del primo maggio 2015, è lecito attendersi che in tempi relativamente brevi, salvo sorprese, la Taddei Green Power proceda alla perforazione di pozzi esplorativi e poi successivamente alla richiesta dei permessi di produzione di energia elettrica.
Intanto c’è chi lancia l’allarme. Il prof. Franco Ortolani, Ordinario di Geologia presso l’Università Federico II di Napoli sostiene che “la produzione di energia elettrica avverrebbe tramite estrazione dei fluidi caldi dal sottosuolo e la loro successiva reiniezione a forte pressione nel sottosuolo in quanto non possono essere dispersi nell’atmosfera per il loro contenuto dannoso per l’ambiente e la salute dei cittadini. La reiniezione a forte pressione avverrebbe nel sottosuolo che naturalmente è già instabile come evidenziato dal disastroso sisma del 1883 ad Ischia. In un sottosuolo instabile naturalmente, già ‘carico di energia naturalmente’ è notoriamente pericolosa la reiniezione di fluidi ad alta pressione in quanto si può innescare una sismicità che può risultare dannosa per i manufatti e la sicurezza dei cittadini“.
Da qui la necessità che “i cittadini di Ischia siano informati ed abbiano accesso a tutti gli atti che riguardano il permesso citato” e, prima ancora, che la società e i funzionari che devono validare il progetto si assumano tutte le responsabiltà di quanto si accingono a fare, considerato – aggiunge il prof.Ortolani – che si lavorerebbe “in area urbanizzata e in un sottosuolo caratterizzato dalla presenza di faglie sismogenetiche cariche di energia“.
L’articolo del prof. Ortolani è stato pubblicato ieri sul sito del Movimento Insorgenza Civile. Da parte nostra raccogliamo l’appello del docente affinchè i cittadini dell’isola d’Ischia siano informati sui rischi e le potenzialità del progetto ed abbiano di conseguenza accesso a tutti gli atti che riguardano il progetto “Forio”.
Istanza di Permesso di Ricerca di Risorse Geotermiche
Mappa indicativa delle aree interessate
Convenzione INGV
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Geotermia a Ischia (intervista di Lucia Manna a Bartolomeo Garofalo)
Replica del prof. Franco Ortolani
8 Commenti, Commenta o fai un Ping
SolarME - Data: 1/3/2014 18:04:18 - IP: 79.37.137.xxx
Ma è mai possibile che si pensa sempre di produrre l’energia nel modo più pericoloso, dannoso e/o inquinante possibile, con tanto sole che c’è sull’isola e sulla possibilità di creazione di impianti fotovoltaici a generazione diffusa che oltre a garantire risparmio distribuito per tutti, porterebbe ad una ricaduta in immagine postiva dell’isola a livello nazionale.. da 7 anni portiamo avanti questa battaglia e con i nostri 90 impianti installati credo stiamo facendo un buon lavoro: è possibile creare energia senza stravolgere il nostro habitat.
lucia manna - Data: 1/3/2014 21:48:00 - IP: 95.247.149.xxx
Auspichiamo che si provveda da parte delle autorità ischitane ad uno studio appropriato sul progetto onde evitare ulteriori catastrofe alla già martoriata isola d’Ischia
Rita - Data: 2/3/2014 17:46:41 - IP: 95.238.146.xxx
questi progetti sono così strampalati e balzani che “i buchi” ce l’hanno in testa chi li ha ideati.
Francesco B - Data: 3/3/2014 18:10:22 - IP: 95.247.137.xxx
Premesso che non ho interesse nel progetto in merito, ci tengo a puntualizzare alcuni aspetti che l’autore dell’articolo ha dovuto omettere per questioni di sintesi e che io ci tengo ad esplicitare per chiarezza e per fare informazione.
L’autorizzazione di cui si parla nell’articolo è relativo ad una campagna esplorativa per fare una stima del potenziale energetico come fu già fatto negli anni ’50. Quindi per ora non verrà realizzato nessun impianto di produzione. Qualora la società, dopo aver ottenuto l’autorizzazione a fare sondaggi esplorativi, verificasse la fattibilità dell’investimento, chiederà l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio. L’impianto non potrà avere potenza superiore a 5 MW (art.1 c 3bis D.Lgs 22/2013).
Allo stato attuale comunque ritengo che la Taddei Green Power non abbia nemmeno avviato la procedura VIA perchè non vi è traccia nè sul sito della Regione nè sul sito del Ministero.
Quindi c’è ancora del tempo per stare allerta ed eventualmente contestare l’iniziativa
Redazione_ - Data: 3/3/2014 22:34:44 - IP: 95.75.104.xxx
@francesco Infatti la notizia è la contrarietà al progetto del prof. Francesco Ortolani. Sarebbe bello riuscire a tirarne fuori una discussione nel merito. Poi questa storia delle omissioni davvero è incomprensibile: ci sono i link che evidenziano lo stato dell’arte del progetto. Senza quelli non ti sarebbe stato possibile neanche fare chiarezza e informazione… quindi
Rita - Data: 3/3/2014 23:25:42 - IP: 87.3.150.xxx
io aggiungo è paradossale che su di un isola incatenata dal vincolo ambientale, dove un onesto cittadino non può costruirsi neanche una misera casetta…rilasciano autorizzazioni e licenze per trivellare e modificare il suolo !! Staremo a vedere….
Francesco B - Data: 5/3/2014 02:24:35 - IP: 151.61.230.xxx
Caro redattore, mi rincresce che tu abbia interpretato il mio intervento come una critica al tuo articolo. Personalmente sostengo di essere responsabile di ciò che dico o scrivo e non di quello che gli altri capiscono. Io ho scritto che nell’articolo vi sono delle omissioni ossia che non è spiegato dettagliatamente in modo comprensibile anche ai non addetti ai lavori (per motivi di sintesi) cosa tratta l’istanza e a che punto sia nell’iter. Te ne ho forse fatto una colpa?! Ti ho forse preso in giro? Ritengo di no. Mi sono limitato a spiegare in poche righe ciò che non si evince chiaramente nemmeno dal sito del Ministero. Poi ovvio che se uno ha il tempo e le competenze (oppure il tempo, e nemmeno poco) per mettersi a studiare la normativa, non ha bisogno di quello che ho scritto
giuseppe mazzara - Data: 10/3/2014 20:38:21 - IP: 87.10.143.xxx
Chiunque Voi siate, non buttate i soldi nel pozzo.
Legambiente Ischia
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