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Desertec, l´energia solare dai deserti dell´Africa in Europa

Sfruttare l’energia solare nel deserto del Sahara. Un gruppo di scienziati, in cui partecipa anche il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, lancia il progetto Desertec. L’idea si basa sul semplice fatto che in sole sei ore arriva nel continente africano una quantità di energia solare pari a quella consumata nel mondo in un anno. Se i deserti nordafricani e mediorientali fossero coperti da impianti solari per lo 0,3% della loro superficie potrebbero rifornire di energia l’intero continente europeo oltre che la stessa area mediorientale e nordafricana. A ciò si aggiunge l’assenza di emissioni Co2 nel processo di produzione dell’elettricità. In estrema sintesi: energia pulita, rinnovabile e rivendibile. L’area mediorientale potrebbe presto affiancare l’oro nero con l’oro giallo.
Scarica  la presentazione in formato PDF

Ricavare “energia dai deserti, come supplemento alle fonti europee di energie rinnovabili, può accelerare il processo di riduzione delle emissioni di CO2 e può aumentare la sicurezza delle forniture energetiche europee.” Come ci si possa sentire rassicurati avendo un elettrodotto invece che un oleodotto che arrivi dall’Africa o dal Medio Oriente dipende da considerazioni geologiche, più che politiche. Dipende dal credere o meno nel picco del petrolio (e nella limitatezza dell’uranio e del gas naturale) che ne faranno oscillare i prezzi in futuro.

Coprendo di impianti lo 0,3% della superficie desertica di Nord Africa e Medio Oriente si potrebbe generare energia sufficiente a rifornire anche l’Europa oltre ai Paesi che ospitano i deserti. Il progetto costerebbe 400 miliardi di Euro. Se utilizzato su larga scala, il costo di un kWh prodotto con il solare termico potrebbe scendere dagli attuali 9-22 EuroCent/kWh fino a 4-5 EuroCent/kWh.

Il solare termico sarebbe accoppiato ad impianti di raffrescamento solare (una rete di distribuzione di frescura che lavora come il telericaldamento, centralizzando la climatizzazione) e di desalinizzazione dell’acqua marina (pratica economicamente meno costosa se si sfrutta il calore residuo), in grado di soddisfare la domanda attuale e anticipare quella futura.
Il progetto prevede anche una supergriglia di distribuzione dell’energia che minimizzi gli sprechi.


1 Commento, Commenta o fai un Ping

  1. Antonio - Data: 15/7/2010 23:44:04 - IP: 93.42.100.xxx

    L’idea è semplicemente grandiosa! In un discorso globale disseminando questi impianti sul globo nei pressi dell’equatore in corrispondenza tale da coprire nell’arco delle 24 ore tutto il pianeta,udite bene con una rete globale possiamo sfruttare il sole tutto il giorno e produrre il 100% dell’energia elettrica necessaria.
    Cosa si aspetta allora se i soldi non sono un problema?
    Potrebbero essere le stesse compagnie petrolifere ad interessarsi e finanziare i progetti insieme ai governi ,cosi’ da avere una conversione graduale in sviluppo sostenibile.
    Propongo un gruppo di interesse per aiutare a diffondere queste notizie

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