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Una terza rinascita per Casamicciola

Sabato 29 novembre workshop all’ex Capricho de Calise dalle 10.00 alle 13.00.

Perché non si spendono i fondi europei? L’importanza dell’agibilità giuridica per i progetti

di Giuseppe Mazzella. La polemica politica – già avviata ma che si ingrandirà sempre di più nei prossimi mesi con le elezioni regionali per il nuovo Presidente ed il nuovo Consiglio – tra i nuovi partiti e le nuove coalizioni sarà incentrata sulla capacità di spesa dei fondi europei da parte della Regione. Il Presidente in carica Stefano Caldoro che guida una coalizione di centro-destra ha già dichiarato che la Regione Campania sotto la sua direzione ha massimizzato questa capacità di spesa che invece era di gran lunga inferiore con il precedente Presidente Bassolino che guidava una coalizione di centro-sinistra. Ma se si tratta di spendere fondi perché è così difficile? Uno degli economisti più attenti alla questione, il prof. Mariano D’Antonio che è stato anche assessore regionale con Bassolino, afferma che sono mancati i “Grandi Progetti” e che addirittura la Regione Campania non ha adeguati uffici per redigere questi Grandi Progetti.

Forse bisognerebbe chiarire che questi fondi europei non sono al 100 per cento erogati dall’Unione ma rappresentano un “cofinanziamento”. Cioè possono essere attivati solo se lo Stato Membro destina una percentuale indicata dal tipo di progetto. Credo di aver capito che a sua volta la Regione deve “cofinanziare” ed il risultato finale della spesa si raggiunge solo se c’è una compartecipazione alla spesa. I fondi si perdono perché non c’è il cofinanziamento.

La Commissione europea ha adottato il 7 gennaio 2014 – ne ha dato notizia l’ufficio stampa della Commissione Europea – una serie comune di norme destinate a migliorare la consultazione, la partecipazione e il dialogo con i partner (autorità regionali, locali, cittadine e altre autorità pubbliche, sindacati, datori di lavoro, organizzazioni non governative e organismi di promozione dell’inclusione sociale, della parità di genere e della non discriminazione) nelle fasi di pianificazione, attuazione, sorveglianza e valutazione dei progetti finanziati dai Fondi strutturali e d’investimento europei (Fondi ESI).

Tali Fondi comprendono il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo di coesione (FC), il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).

In base a questo codice europeo di condotta sul principio del partenariato gli Stati membri sono tenuti a rafforzare la cooperazione tra le rispettive autorità responsabili per la spesa dei Fondi strutturali e d’investimento dell’UE e i partner dei progetti al fine di agevolare lo scambio di informazioni, esperienze, risultati e buone pratiche nel periodo di programmazione 2014-2020 e contribuire così a garantire che il denaro sia speso in modo efficace.

“Vogliamo garantire che gli Stati membri collaborino in partenariati costruttivi con le parti interessate rappresentative per pianificare e attuare i programmi finanziati dai Fondi strutturali e d’investimento europei in modo da massimizzare l’impatto di questo denaro”, ha detto il Commissario Andor.

Il codice di condotta, che assume la forma di un regolamento della Commissione giuridicamente vincolante, fissa gli obiettivi e i criteri per garantire che gli Stati membri applichino il principio del partenariato. Ciò significa che gli Stati membri sono tenuti a:

– garantire la trasparenza nella selezione dei partner (autorità regionali, locali e altre autorità pubbliche, parti economiche e sociali e organismi che rappresentano la società civile) che vengono nominati membri a pieno titolo dei comitati di sorveglianza dei programmi;

– fornire ai partner informazioni adeguate e tempi sufficienti come condizione indispensabile per garantire un corretto processo di consultazione;

– assicurare che i partner partecipino efficacemente a tutte le fasi del processo, ossia a partire dalla preparazione e per l’intera l’attuazione, comprese la sorveglianza e la valutazione, di tutti i programmi;

– sostenere il rafforzamento delle capacità dei partner al fine di migliorarne le competenze e le abilità in vista della loro partecipazione attiva al processo, e creare piattaforme per l’apprendimento reciproco e lo scambio di buone pratiche e di approcci innovativi.

Il regolamento stabilisce i principi che gli Stati membri devono applicare, ma lascia loro un ampio margine di flessibilità per organizzare le precise modalità pratiche della partecipazione dei partner alle varie fasi della programmazione.

Il partenariato, uno dei principi chiave della gestione dei fondi dell’Unione europea, implica una stretta cooperazione tra le autorità pubbliche a livello nazionale, regionale e locale negli Stati membri, il settore privato e altre parti interessate. Fino ad ora, benché tale principio sia parte integrante della politica di coesione, le osservazioni pervenute dalle parti interessate indicano che la sua attuazione è avvenuta in modo assai diverso da uno Stato membro all’altro, soprattutto a seconda che la cultura istituzionale e politica di uno Stato membro fosse o meno già favorevole alla consultazione, alla partecipazione e al dialogo con le parti interessate.

Le nuove norme, sotto forma di un regolamento della Commissione giuridicamente vincolante e direttamente applicabile (un cosiddetto “atto delegato”), rafforzano quindi il requisito di partenariato di cui all’articolo 5 del regolamento recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), sul Fondo sociale europeo (FSE), sul Fondo di coesione (FC), sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) per il periodo 2014-2020.

Il Regolamento è un documento enorme di non facile lettura la cui perfetta conoscenza è solo degli esperti. L’ammontare dei fondi europei per il programma 2014-2020 è di circa 30 miliardi di euro ai quali bisogna aggiungere altri 26 miliardi da parte dello Stato Italiano.

Per gestire questi fondi il Governo Monti aveva creato un Ministero per la Coesione Territoriale affidato ad un grande esperto e convinto meridionalista come Fabrizio Barca.

Anche il Governo Letta aveva riconfermato il Ministero cambiando tuttavia il titolare che diventava il prof. Carlo Trigilia anch’egli convinto meridionalista e fra i maggiori esperti nazionali del cosiddetto “sviluppo locale”. Il Governo Renzi ha cancellato questo Ministero e ne ha affidato i compiti al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio on. Del Rio che dovrà provvedere alla costituzione di una Agenzia Nazionale per la Coesione Territoriale già progettata da Trigilia. L’ Agenzia avrebbe già dovuto essere costituita lo scorso mese di marzo.

È evidente che l’utilizzazione dei fondi europei costituisce una occasione decisiva per tutto il Mezzogiorno d’ Italia e che possono essere equiparati ad una nuova Cassa per il Mezzogiorno.

Sabato 29 novembre 2014 dalle ore 10 alle 13 presso l’ ex-Capricho de Calise di Casamicciola terremo un workshop di illustrazione del progetto di trasformazione urbana redatto dall’ arch.Caterina Iacono, presidente del Comitato Colibrì, con il quale si prevedono 16 interventi strutturali ed infrastrutturali per una “Terza Rinascita” di Casamicciola dopo il terremoto del 1883 e la grande alluvione del 1910 incentrato sul recupero produttivo del complesso Pio Monte della Misericordia che ha una superficie coperta di circa 50mila mc. e sul quale si sta parlando da 41 anni senza trovare una soluzione. Si tratta di un progetto di massima ma può essere la piattaforma per un Piano Urbanistico Comunale (PUC) del già costruito per il quale si stima una richiesta di fondi europei per almeno 100 milioni di euro e soprattutto si pone l’accento sulla “agibilità giuridica”, cioè la “ proprietà” e la “piena disponibilità”, di questi immobili perché allo stato attuale nessun progetto è “ giuridicamente agibile” soprattutto quello del Pio Monte della Misericordia la cui “piena proprietà” è posta in discussione da almeno 4 atti notarili e 4 o 5 cause civili tanto che l’Ente Morale ha “secretato” tutto l’enorme fascicolo relativo alla vicenda. Ecco perché viene indicato l’ art.120 del Testo Unico degli Enti Locali per la costituzione della Società di Trasformazione Urbana che consente l’“esproprio delle aree dismesse o la consensuale cessione”.

Come si possono attivare i fondi europei per questo progetto di rinascita di Casamicciola ma anche di Coesione Territoriale dell’ isola d’ Ischia? Come si può attuare il marketing territoriale per attrarre investitori italiani e stranieri? Quale è la disponibilità finanziaria dell’imprenditoria ischitana a partecipare ad un simile progetto?

Saranno importanti gli interventi di Osvaldo Cammarota, operatore da anni di sviluppo territoriale e consulente del FORMEZ P.A. per i fondi europei e del prof. Amedeo Lepore, ordinario di storia economica alla seconda Università di Napoli e consigliere della SVIMEZ, che non solo è autore del recente volume su “La Cassa per il Mezzogiorno e la Banca Mondiale: un modello per lo sviluppo economico” ( Editore Rubbettino – 2013) ma è un convinto sostenitore delle Politiche di Coesione Territoriale che possono essere avviate dalla programmazione europea di aiuti 2014-2020.

Il “workshop” di Casamicciola vuole essere una “officina” o un “ laboratorio” di un progetto che – affondando le sue radici nella storia economica del Mezzogiorno – misura la fattibilità delle politiche economiche e finanziarie di sostegno esistenti immergendole in un “sistema territoriale di sviluppo” quale è quello dell’ isola d’ Ischia che deve dimostrare nei fatti la maturità dell’auto-propulsione.

Il progetto di finanza di territorio è chiamato “I percorsi delle therme” e lo slogan del marketing territoriale è: “Casamicciola, dove l’ Acqua è vita”. È una proposta CONCRETA allo stato dell’arte per la classe politica – sindaco e consiglieri comunali di Casamicciola imprescindibile – e per le categorie economiche e sociali dell’isola d’ Ischia avviata ad una UNITA’ oltre i confini daziari di un’epoca estinta.

Casamicciola, 18 novembre 2014

Giuseppe Mazzella, giornalista, membro dell’ Osservatorio Socio-Economico dell’isola d’Ischia ( OSIS) e del Comitato Colibrì per la Terza Rinascita di Casamicciola.

***

Agibilità dei 16 punti

Progetto di massima di Trasformazione Urbana (art.120 del T.U. EE LL) in attuazione del PRG approvato ( 1983) in conformità al Piano Urbanistico Territoriale ( PUT) in vigore (1995) e come stralcio al Piano Urbanistico Comunale ( PUC) ancora da redigere per il recupero del costruito e l’agibilità giuridica dei 16 punti del Progetto.

Si indica come “agibilità giuridica” la “piena disponibilità dell’ immobile” ai sensi del Codice Civile come “piena proprietà” e “ possesso giuridico e materiale” e la trasformazione giuridica per la fattibilità del progetto.

Viene calcolata da 1 a 10 per ogni progetto parziale ( leggenda: Enormemente complesso da 1 fino a 3; complesso da 3 a 4; moderatamente complesso da 4 a 6; semplice da 6 a 8; molto semplice da 8 a 10.

Denominazione: I Percorsi delle Therme;

Proposta di denominazione del soggetto attuatore: Società di Trasformazione Urbana per azioni “Therme di Casamicciola nell’isola d’Ischia”

Promotore: Comitato Colibrì – Caterina Iacono ( Presidente), Giuseppe Mazzella, Lucilla Monti, Angelo D’Abundo, Franco Borgogna, Gianni Vuoso.

Collaborazione: Osservatorio sui fenomeni Socio-Economici dell’ isola d’ Ischia (OSIS),

Gruppo Innovatori Europei (IE),Banca per le Risorse Immateriali, ASTUR-associazione delle società di trasformazione urbana

Slogan per il Marketing Territoriale e l’ attrazione di investitori: Casamicciola, dove l’Acqua è Vita

Strumenti legislativi essenziali: Ministero della Coesione Territoriale attualmente Presidenza del Consiglio dei Ministri e/o Agenzia Nazionale per la Coesione Territoriale, Fondi Strutturali, politiche comunitarie 2014-2020, risorse disponibili per le politiche di sviluppo orientate ai Luoghi, per un’economia sociale di mercato. Politiche di sviluppo della Regione Campania.

Previsione di impegno finanziario di massima: dai 50 ai 100 milioni di euro con impegno dei fondi strutturali europei dal 50 al 70 per cento;

Superficie coperta da recuperare perché dismessa: 100mila Mc. c.a

Prospettive di nuova occupazione: dai 200 ai 400 addetti

Strumento operativo di progettazione ed attuazione: UFFICIO – Comunale o Intercomunale anche con funzionari regionali in comando anche dalla “ Città Metropolitana di Napoli” ed esperti locali e nazionali – DELLA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE, DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E DELLA FINANZA DI TERRITORIO e con l’accompagnamento del FORMEZ P.A: ai sensi della linea 6 – rafforzamento dei Sistemi Territoriali di Sviluppo (STS) della Regione Campania

PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI:

1 – Sistemazione dell’ area portuale esistente di natura mista (commerciale e turistica) con il potenziamento dei pontili e servizi per il porto,riqualificazione dell’ approdo da diporto come porticciolo-proposta per un unico gestore; agibilità giuridica: da 4 a 6 moderatamente complesso

2 – Centro Internazionale polifunzionale per la riabilitazione;

3 – ufficio turistico e servizi al sistema economico;

4 – strutture para ospedaliere, terme, SPA, fitness center , foresteria ed albergo;

5 – Centro Commerciale ed aree verdi con parcheggi sotterranei;

6 – Centro Congressuale e per Meeting; i punti da 2 a 6 si riferiscono ad interventi nel complesso Pio Monte della Misericordia: agibilità giuridica: da 1 a 3 enormemente complesso;

7 – Youth Club International, caffè, ristorante, boutiques, roof garden; agibilità giuridica: da 4 a 6 moderatamente complesso;

8 – Museo Civico di Storia Moderna e Contemporanea dell’ isola d’ Ischia e delle “Isole Napoletane”;

9 – Giardino Mediterraneo nella Villa Comunale della Bellavista; I punti 8 e 9 si riferiscono al “sistema museale” agibilità giuridica da 4 a 6 moderatamente complesso;

10 – Riqualificazione e rilancio produttivo di Piazza dei Bagni del Gurgitello; agibilità giuridica: da 4 a 6 moderatamente complesso;

11 – Centro Culturale Polivalente dell’ Osservatorio Geofisico 1885 nel Museo Civico con la Vasca Sismica, la Sala della Meridiana, il terrazzo sull’ infinito, la sala Cristofaro Mennella ed il Giardino Storico così come già allestiti nel 2003; agibilità giuridica: da 4 a 6 moderatamente complesso;

12 – Riqualificazione e rilancio produttivo del Bacino termale di La Rita con un Museo dell’ Acqua; agibilità giuridica: da 3 a 4 complesso;

13 – collegamento viario tra strada La Rita ed alveo strada Lacco Ameno; agibilità giuridica: da 3 a 4 complesso;

14 – Intervento di ingegneria idraulica di affiancamento all’ acqua corrente dell’ acqua termale per le zone da Piazza dei Bagni del Gurgitello a scendere per l’area della Marina; agibilità giuridica: da 3 a 4 complesso;

15 – nuova area a verde attrezzato e parcheggio con riqualificazione e rilancio produttivo di Piazza Majo; agibilità giuridica: da 3 a 4 complesso;

16 – Parcheggio – Giardino della Litoranea Casamicciola-Lacco Ameno; da 4 a 6 moderatamente complesso.

Inviti per il Tavolo Istituzionale di Concertazione: Comune di Casamicciola Terme (promotore), Comune di Lacco Ameno, Ministero della Coesione Territoriale e/o Presidenza del Consiglio dei Ministri o Agenzia per la Coesione Territoriale , Regione Campania, Provincia di Napoli o Città Metropolitana di Napoli, Comitato Colibrì, Osservatorio sui fenomeni socio-economici dell’isola d’Ischia (OSIS), Banca delle Risorse Immateriali, Invitalia, Unione degli Industriali di Napoli, Ente Pio Monte della Misericordia, Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura di Napoli, Agenzia del Demanio, FAI-Fondo Ambiente Italiano,Gruppo Banca Intesa-Banco di Napoli, Sovrintendenza ai Beni Ambientali di Napoli. Altri soggetti pubblici e privati per l’ampliamento del partenariato economico e sociale.

Gli interventi pianificati sono puntualizzati sull’ elaborato cartografico di Casamicciola e con foto aeree delle zone di interesse.

Nel n. 1 sono indicati gli interventi di tutta l’ area portuale con i due porti;

Gli interventi nel complesso Pio Monte della Misericordia – punto fondamentale ed ineludibile – sono indicati ai numeri 2-3-4-5-6; non si hanno certezze giuridice sulla “ piena proprietà” e la “disponibilità dell’ immobile” per le liti giudiziarie in corso.

Al n. 7 è prevista la nuova utilizzazione dell’ex-Capricho de Calise; la “ piena proprietà” del Comune viene contestata dall’ Agenzia del Demanio

Al n. 8 è previsto il Museo Civico di Storia Moderna e Contemporanea nella Villa Comunale della Bellavista nel rispetto dei fondi europei per le isole minori così come realizzato nell’ anno 2000.

Solo l’ ultimo piano – in maniera distinta e separata dagli spazi museali- sarà destinato a Residenza della Municipalità con studio del Sindaco, della Giunta e del Segretario Comunale. Gli altri uffici comunali saranno ubicati nell’ala del Palazzo delle Scuole attualmente occupati e in altre proprietà immobiliari del Comune collegati con una rete Intranet. Lo stabile è oggi totalmente occupato dagli uffici comunali ed è addirittura insufficiente. Al n. 9 è previsto il completamento del Giardino Mediterraneo già avviato nel 2000 nella Villa Comunale della Bellavista. Il Parco Pubblico non è stato completato neanche con la determinazione dei termini della proprietà comunale.

Al n.10 è prevista la riqualificazione di Piazza dei Bagni del Gurgitello con il recupero dello stabilimento delle sorgenti del Pio Monte della Misericordia ed il recupero di tutte le strutture alberghiere e termali dismesse (ex-terme de Luise ed altre) con l’individuazione delle aree di parcheggio anche in terreni di proprietà dell’ Ente Pio Monte della Misericordia; Si tratta tutte di “proprietà private” in possesso di privati.

Al n. 11 il Centro Culturale Polivalente sull’ Osservatorio Geofisico: la proprietà è ancora dell’Agenzia del Demanio e non è stato predisposto ed attuato un “organico del personale” per la gestione e la pubblica fruizione di un “centro didattico” allestito con fondi europei nel 2004 nella palazzina centrale.

Al n. 12 è prevista la riqualificazione e rilancio produttivo del Bacino di La Rita con un Museo dell’Acqua ed al n.13 la costruzione di una strada di collegamento con Lacco Ameno; Si tratta di proprietà private il cui possesso materiale è addirittura dubbio. Per la strada di collegamento bisogna effettuare l’acquisto dei suoli o l’esproprio

Al n.14 – con fondi regionali – è prevista un’opera di ingegneria idraulica di affiancamento dell’acqua termale all’acqua corrente per la zona della Marina; è un’opera totalmente finanziata dalle leggi regionali.

Al n. 15 è prevista la riqualificazione di Piazza Majo con un parcheggio-giardino in località S. Barbara. Si tratta di acquisire i terreni con l’acquisto o con l’ esproprio;

Al n. 16 il parcheggio-giardino sulla Litoranea: attualmente l’area è sotto sequestro giudiziario perché si doveva costruire il distributore di benzina.

Il progetto è stato illustrato nel corso di un seminario che si è tenuto il 13 aprile 2013 con la partecipazione del sindaco di Casamicciola Terme, dr. Arnaldo Ferrandino all’ Hotel Marina 10 di Casamicciola ed è stato rimarcato al convegno-seminario “Coesione e Sviluppo nell’isola d’ Ischia” intorno al libro di Carlo Borgomeo “L’equivoco del Sud” tenutosi il 17 settembre 2013 alla Casina Gingerò in Villa Arbusto a Lacco Ameno.

Lo strumento della Società di Trasformazione Urbana (STU) è stato illustrato al convegno “Ischia, lo sviluppo possibile” tenutosi sabato 21 aprile 2012 nell’ Auditorium del Grand Hotel delle Terme di Augusto a Lacco Ameno con la partecipazione dell’ avv. Renato Perticarari, Presidente dell’Associazione delle Società di Trasformazione Urbana (ASTUR).

Elaborazione fonte: OSIS – 2014

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