Demolizioni Ischia: manca il buon senso
Clamorose le demolizioni che si effettuano sull’Isola d’Ischia. Centinaia di manufatti non completati, grezzi, ecomostri inservibili, non vengono sfiorati dalle ruspe. Ad andare giù sono case abitate ed ora una percentuale, che potrebbe diventare il totale, di un hotel in funzione.
Le Istituzioni assomigliano sempre più ad un padre che non condivide con i suoi figli la ragione delle sue scelte; decisioni prese sulla base di deduzioni legali incomprensibili alla maggior parte dei cittadini.
L’impressione è che manchi il buon senso, la convergenza delle argomentazioni. Un concetto semplice quanto arduo da tradurre in regole, che nasce da un ragionamento emozionato che travalica le regole ma le contiene tutte.
Probabilmente, però, tali scelte appaiono dissennate, soprattutto ad Ischia, solo a chi non vive la comunità dall’interno, chi si informa solo tramite i mezzi di comunicazione di massa, chi non ha mai letto “Il Gattopardo”, in definitiva chi si illude che quello che sta succedendo condurrà a un qualche cambiamento.
Cambia solo la vita di alcuni singoli, sacrificati sull’altare di uno status quo sempre più difficile da mantenere, almeno senza perdere di vista il buon senso.
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