Bimbi d’estate
di Gerardo Calise. Anche questa estate, un tantino stramba, volge al termine, “sta finendo” come ci ricordava qualche anno fa una nota canzone della meteora Righeira. Negli ultimi tempi, in mancanza d’altro, hanno tenuto banco, nella cronaca quotidiana, varie amenità, che forse in pieno inverno, manco ci avremmo fatto caso. Quella che più mi ha colpito, fra le amenità appunto, riguarda i maltrattamenti e le atrocità che avrebbero subito degli innocui ed innocenti astici, a cui avevano legato le chele.Io a dir la verità, gli astici li ho sempre visti in questo modo, con le grandi chele legate con spago o grandi mollette, e non avevo minimamente pensato che questo potesse essere considerata una violenza nei loro riguardi.
Ma tant’è, e mi adeguo immediatamente ricredendomi e facendo ammenda.Questo è anche il periodo canonico dei tanti abbandoni di poveri cagnolini sulle strade che portano ai luoghi di villeggiatura, dove loro, piccoli ed indifesi esseri, darebbero fastidio sopratutto ai cosidetti albergatori-affittacamere, anche se ho sempre pensato, che il maggior fastidio lo arrecano proprio ai loro amati padroncini, che durante le ferie non vogliono essere rotti….. anche dagli stessi figli/mogli, o familiari in genere. Mi appare ovvio, che in questi squallidi atteggiamenti, soggetti che appartengono agli esseri umani, si comportano molto peggio delle creature a quattro zampe. Le associazioni animaliste fanno benissimo a protestare vibratamente ed a cambattere queste forme di vera barbarie. Anche, se ad onor del vero nell’ambito di queste associazioni, tante volte, ho riscontrato persone un tantino spocchiose ed esibizioniste, contente di essersi ritagliato un proprio angolino personale e di rendersi utili in questa società in profonda crisi di valori. E’ venuto il momento, anche se un po’ alla volta, che ci convinciamo che gli animali, esseri spesso indifesi e bisognosi di tante cure, devono diventare soggetti titolari di diritti sacrosanti, evitando ogni forma di maltrattamenti, l’ultimo dei quali, una straziante morte di un cane barbaramente avvelenato.
Fin qui, mi pare che il discorso fili abbastanza liscio, e per chi lo vuol capire, mi sembra anche abbastanza semplice. Nello stesso periodo canonico delle ferie, però, e quotidianamente, si verificano altre atrocità e maltrattamenti ancora più gravi, e stranamente ,passano quasi inosservati, somiglianti ad una tromba con la sordina, tanto poco ascoltati.
In questi giorni di grande calura, come da tradizione paesana, spesso con mia moglie, prendiamo il fresco dal balcone che dà su una delle strade centrali di Forio, intrattenendoci fino a tarda ora. Come da copione, gli “scapezzoni” sono frequenti, e spesso vengono spezzati da laceranti grida di poveri ed indifesi bambini, alle prese con genitori barbari, che a tarda ora, invece di tenerli a dormire in culle confortevoli ed accoglienti per un sano riposo, pretendono, che i loro “amati” pargoli li seguano nelle loro scorrerie notturne, fra sale giochi, cinema, bar, ristoranti e lunghe passeggiate per smaltire le luculliane cene-pasti. E tutto questo alla fine di una lunga giornata passata sotto il sole rovente di una spiaggia libera affollatissima, dove le grida, laceranti e strazianti, non sono affatto rare .Lì questi poveri esseri, devono fare il bagno, mangiare pasti(sic) improponibili, molte volte inferiori ai prelibati pranzi per cani/gatti, in riva al mare, sotto il sole rovente. Guai se fanno perdere tempo alle gentili madri, che sempre in riva al mare, sono intente a contiuare gli aprrofonditissimi gossip estivi. Guai se danno fastidio e giù con altri pianti laceranti ed atroci, e tutto sotto gli occhi di distratti vicini. Mi chiedo spesso: chi mai si è interessato di queste vere ed atroci sofferenze a cui vengono sottoposti,alla luce del sole, questi piccoli esseri umani, sballottati da genitori insensibili, che pretendono di fare le ferie al mare proprio con la scusa di far fare i bagni ai loro piccoli pargoletti, ignari, ovviamente, che per loro, la villeggiatura, si traformi in una vera e propria tortura! In quale posto si impongono giornate intere no-stop al mare, dove nello spazio di un metroquadrato, all’ombra di ombrelloni indecenti sotto ai quali ci si mette di tutto, quasi fossero sfrattati da casa. Qui si consuma una giornata intera facendo colazione, pranzo e cena, sempre a base di panini-pietre. Ed i bimbi sempre lì, spesso a piangere ed a lamentarsi, tanto loro non contano niente e la loro unica salvezza è rappresentata dal sonno, che spesso è la conseguenza di un lungo sfinimento.Loro non godono di alcun diritto, sono meno di un astice, di un gattino, di un cagnolino maltrattato. Loro non hanno voce, non hanno nessuna associazione che li difenda da questi strazi quotidiani che si consumano sotto gli occhi di migliaia e migliaia di persone, tra le quali, anche qualche assistente sociale o qualche componente di tante associazioni cattoliche/religiose, che sono intente in altre cose affaccendate. Sono comunque tutte accomunate da una indifferenza totale verso i nostri uomini del domani.
Spero tanto che questo piccolo sassolino buttato nello stagno del nostro diffuso cinismo, risvegli , in chi di dovere, un po’ di carità cristiana verso i nostri piccoli cari. Cristiana, sì, anche la nostra Chiesa non brilla certo nell’affrontare questo grave problema, totalmente sorda ed assente nel proteggere le piccole creature dalle tante violenze perpetrate sotto i nostri occhi. Chi fa del male a questi piccoli, lo fa a me(Gesù).
Gerardo CALISE
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