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Ischia e la Campania tra le mete preferite per gli “inchini”

E il Comandante da diporto Francesco Di Iorio denuncia: “Queste navi dovrebbero passare in particolari condizioni di sicurezza ma di fatto vengono completamente disattese queste norme di sicurezza perché passano a circa 100, 150 metri dalla riva”. Dichiarazioni supportate proprio dalle foto scattate dallo stesso Di Iorio. E ora gli inchini si continuino a consentire ma a debita distanza dalle coste.

di Gennaro Savio

Nel mentre continua la corsa contro il tempo per trovare con l’utilizzo di un robot i corpi ancora intrappolati all’interno della nave Concordia, fiore all’occhiello denalla Costa Crociere schiantatasi su uno scoglio lungo le coste dell’isola del Giglio, tutti si interrogano sull’opportunità o meno di consentire a questi “Paesi” galleggianti il cosiddetto “inchino”, l’avvicinarsi cioè di queste grosse e imponenti navi alla costa per salutare ed omaggiare con lunghi fischi Isole e Comuni costieri. E sul web nelle ultime ore sono tantissimi gli utenti che stanno postando foto e video che dimostrano quanto troppo vicino alla costa le navi da crociera si avvicinano da sempre per effettuare il fatidico “inchino”. E uno dei casi più eclatante è certamente quello del loro passaggio a Venezia. Una delle mete preferite da queste navi sono di sicuro le stupende coste della regione Campania e con esse le perle del Golfo di Napoli, le isole di Ischia, Capri e Procida. E qui che si sono registrati gli “inchini” più suggestivi ma anche quelli che hanno sempre destato non poca preoccupazione tra i residenti, i natanti e i pescatori che in un’area protetta dove ai comuni mortali nulla è consentito si vedevano sfiorare da questi giganti del mare. E il Comandante da diporto Francesco Di Iorio ci ha mostrato le foto scattate da casa sua, nei pressi della spiaggia dei Pescatori a Ischia Ponte, e da dove le navi da Crociera potevano essere praticamente toccate con mano. E Di Iorio parla di “regole disattese” persino in un’area marina protetta come Ischia. “Queste navi dovrebbero passare in particolari condizioni di sicurezza, ha testualmente dichiarato, ma di fatto vengono completamente disattese queste norme di sicurezza perché passano a circa 100, 150 metri dalla riva”. Dichiarazioni supportate proprio dalle foto scattate dallo stesso Di iorio.
Intanto, dopo il naufragio della nave Costa Concordia, tutti sembrano si siano resi conto della pericolosità dell’avvicinarsi alle coste delle navi da Corciera. Sul Sito governo.it si legge che il governo italiano sta valutando una legge sulle rotte a rischio, per evitare la rischiosissima abitudine degli «inchini», cioè l`avvicinamento alle coste per salutare o rendere omaggio a qualcuno. Una presa di posizione del governo Monti che suona come dire “Abbiamo subito il furto al Convento di Santa Chiara e quindi mettiamo le inferriate” visto che in Italia se non ci scappa il morto si finge sempre di nulla. Dopo aver seguito per giorni le vicende legate alla tragedia dell’isola del Giglio e vista la presa di posizione in merito del governo, quello che oggi ci chiediamo è questo: ma come è possibile che nessuna Autorità di questo Paese non abbia mai bacchettato e richiamato all’ordine le compagnie di navigazione le cui navi da crociera si avvicinavano troppo alla costa per effettuare l’”inchino”? Così come da Livorno agli ordini del Comandante De Falco ci si è accorti che all’isola del Giglio “stava succedendo un guaio”, possibile che non ci si è mai accorti che queste navi seguivano rotte che lambivano le coste? E se qualcuno se ne era accorto, cosa si è fatto per evitare che si avvicinassero troppo ai litorali? A quanto pare nulla visto il recente disastro. Il rischio ora è quello che, come accade sempre troppo spesso in Italia, si passi da un eccesso all’altro e che come si suole dire si butti “l’acqua con tutto il bambino” e cioè che mentre sino ad oggi gli “inchini” sono stati consentiti fin sotto i balconi delle case, da oggi in poi si vietino categoricamente. E invece sarebbe il caso di vietare assolutamente l’avvicinarsi ai litorali delle navi da crociera e di consentire al tempo stesso l’inchino a debita distanza. Certo ne risentiranno lo spettacolo e la particolare suggestione ma certamente ne guadagnerà la sicurezza, l’incolumità e la vita di passeggeri, natanti e pescatori. E scusate se è poco…


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