La processione via mare delle partorienti: Ischia rinnova la devozione per Sant’Anna

Tutte in barca per la benedizione di Sant’Anna, a cui qualcuna confessa di essersi rivolta per la grazia di una maternità serena. Le partorienti dell’isola d’Ischia hanno rinnovato il fascino secolare di una suggestiva processione via mare verso la chiesetta incastonata nella baia di Cartaromana, con lo sfondo del castello aragonese.Un rito che affonda le radici in epoca rinascimentale, per poi diventare consuetudine a inizio ‘900 quando le barche dei pescatori, trasportando le fedeli, iniziarono ad addobbarsi e abbellirsi: erano i prodromi dell’attuale Festa a mare agli Scogli di Sant’Anna. Mercoledì pomeriggio la tradizione si è rinnovata, per uno degli eventi più intimamente identitari della festa organizzata dal Comune di Ischia.
Le partorienti, condotte sui gozzi della cooperativa Marina di Sant’Anna, hanno assistito così alla messa, officiata dal vescovo della Diocesi di Ischia, Pietro Lagnese nel sagrato della chiesa legata già in epoca rinascimentale a Sant’Anna, cui si appellò donna Laura da Sanseverino, moglie di Innico II d’Avalos, governatore dell’isola, per condurre in porto una difficile gravidanza. “I figli sono dei doni, non un diritto né un problema”, ha sottolineato nell’omelia il vescovo, rimarcando a più riprese l’importanza del valore dell’accoglienza, «di una nuova vita o di quelle di chi è costretto a lasciare il proprio paese». Le partorienti dell’isola d’Ischia sono state omaggiate, nel corso della Festa, anche dalla mostra itinerante della foto di Lucia De Luise. La Festa a mare agli scogli di Sant’Anna ha il suo momento-clou la sera del 26 luglio, dalle 21, con la sfilata di cinque barche allegoriche ispirate alla canzone napoletana e il suggestivo incendio simulato del castello aragonese.
[Foto Lucia De Luise]
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