Questa estate sarà certamente ricordata anche per le tante, troppe tragedie che si sono verificate sull’isola e nelle zone intorno ad essa. Noto, con enorme dispiacere, che l’Italia è un paese che non sa e non vuole “fare sistema”. Trattando di un’isola che letteralmente vive e può morire di “numeri” in chiave turistica, sarebbe stata opportuna una semplice operazione di verità da parte di tutti. Stampa nazionale e locale, social, bar, strade, piazze dicono la loro interpretando la lettura dei dati e del territorio in maniera sempre differente, servendosi di titoli e sfumature che, messi insieme, danno l’idea di una situazione poco chiara, anzi, del tutto confusionaria. Bene ha fatto il Sindaco di Ischia, a cercare di fare chiarezza nel bel mezzo di un polverone mediatico che appare quanto meno imponente e sproporzionato rispetto a quello fatto di polvere vera causato dal sisma dei giorni scorsi. E’ tanto inutile e dannoso sottovalutare la portata della tragedia che ha colpito alcune famiglie di una frazione del comune di Casamicciola, quanto pericoloso e intellettualmente poco onesto cadere nella tentazione di generalizzare e ingigantire fatti e circostanze verificabili sul campo.
Ischia, con i suoi sei comuni, è esattamente nelle condizioni in cui la vedono quanti la stanno vivendo in queste ore. Le sue condizioni sono quelle che apprezzano con i propri occhi i residenti e i turisti che la stanno frequentando. Il dolore per le due persone che hanno perso la vita, la frustrazione di quanti si sono visti privati del diritto di dormire nella propria casa sono ferite che fanno un male troppo forte, anche per essere solo raccontato. Il dovere e il diritto di cronaca stanno alla base del nostro sistema democratico e rappresentano un potente strumento di informazione per tutti.
Per tanti dovrebbe essere il momento del silenzio, per tanti altri quello della verità. Amare Ischia significa amarla sempre, soprattutto in momenti difficili come questo, la verità.