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“Scarium”: Edda Negri Mussolini risponde a Domenico Savio

Riceviamo e pubblichiamo | Non capisco dove voglia andare a parare il Consigliere Domenico Savio quando parla di apologia del Fascismo in relazione allo spettacolo teatrale ‘Scarium’ previsto a Forio d’Ischia per il 3 gennaio, dedicato solo in parte alla vicenda di mia nonna Rachele Guidi Mussolini, con il patrocinio oltre che del Comune di Forio, dell’Unione Europea, della Regione Campania, dell’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo di Ischia, della Pro Loco Panza, della Confcommercio e altri. Che tra l’altro ho letto avere avuto un grande successo nel mese di settembre. Una rappresentazione teatrale che ha percorso le Vie di Forio alla ricerca della memoria storica e del territorio.
Innanzi tutto si parla solo nella quarta scena dello spettacolo, che si compone di cinque scene, della nonna Rachele e viene apostrofata dal Consigliere in un blog dove critica la rappresentazione “come moglie del fascismo” non sapevo che il “fascismo avesse una consorte?”
Addirittura il Consigliere Comunale del Partito Comunista parla di “complicità politica dell’ Amministrazione Comunale” che ha voluto dare il suo patrocinio all’iniziativa, bè dovrebbe, a questo punto allargare questa complicità a tutti i patrocinanti.
Il Consigliere si permette di dire che lo spettacolo “tace gravemente sulle responsabilità ideologiche e politiche di tale situazione” e continua dicendo che ingenererebbe “immeritati sentimenti di benevolenza verso Rachele Mussolini” definendola come “protagonista silenziosa di gravi avvenimenti che hanno coinvolto il nostro paese nella sciagura del fascismo e della seconda guerra mondiale”, adducendo a giustificazione di quanto dice il fatto che la nonna Rachele avrebbe condiviso le scelte di mio nonno Benito.
Sarebbe opportuno ricordare al Consigliere Savio che mia nonna Rachele ha condiviso anche le scelte di suo marito quando si è trattato di fornire aiuti alla popolazione durante tutto il Ventennio, ha condiviso anche le scelte di costruire città e beni di cui ancora oggi gli Italiani usufruiscono, ha condiviso anche le scelte di formare Istituti sociali e popolari che hanno consentito ad una popolazione sofferente perché usciva dalla prima grande guerra di avere una vita dignitosa, ha condiviso la sofferenza di un figlio, Bruno, morto a soli 23 anni, il vivere senza un’indennità di Stato che sarebbe spettata a suo marito Capo del Governo, il dare allo Stato e al Ministero dell’ Aereonautica i proventi dei diritti d’autore del libro “Parlo con Bruno”, i tradimenti che sicuramente per una donna, anche se di quell’epoca, sicuramente non sono stati facili da gestire e la lista è ancora molto lunga.
Varrebbe anche la pena, forse, ricordare al Consigliere Savio come molti suoi “compagni” comunisti si sono macchiati di crimini efferati per i quali non hanno mai pagato, e a dirlo sono ora scrittori e giornalisti di sinistra e non io come nipote.
Credo sia giunto il momento di dire basta , a 70 anni dalla fine del fascismo, a questa abitudine di scrivere e dire ciò che si vuole quando l’oggetto della discussione si chiama, direttamente o indirettamente, ‘Mussolini’.
Ma lei Consigliere Savio conosce così bene la storia di mia nonna Rachele? Chi era davvero? Cosa pensava la gente di questa Donna? Sono disposta a raggiungerla a Forio d’Ischia per portarle una copia del libro che ho scritto con Emma Moriconi dedicato a questa figura di donna che risponde al nome di Rachele Guidi Mussolini, per farle capire e comprendere chi era e cosa ha sofferto “realmente” questa madre e moglie per tutta la sua vita fino alla morte.
Della gente che andava a trovarla e non erano solo “nostalgici”, come li chiamerebbe lei, ma anche partigiani e persone comuni, che lei aiutava pur non avendo di che vivere, perché la pensione non poté averla, se non gli ultimi anni della sua vita, poiché il nonno non aveva avuto indennità (come ho già detto) dallo Stato e non si poteva quantificare la sua pensione.
Credo sia giunto il momento da entrambe le parti di fare chiarezza e guardare alla storia come “storia della nostra Patria”, facendo degli esami di coscienza e guardando a tutto quello che accadde in quel periodo con i pro e i contro, il bene e il male.
Ognuno ha avuto i suoi lutti e le sue lacrime e il continuare a girare i “coltelli nelle piaghe” serve solo ad alimentare odio che ormai non serve a nessuno. Incominciare ad essere meno “fuori dalla storia” e ad andare a cercare documenti e verità che si sono volute nascondere, chiederò anche all’ANPI, proprio in virtù di questa verità di mostrare i documenti che possono farci capire meglio la “storia” e se vi sarà da riscriverla si riscriverà insieme per il bene e la pace di questa nostra amata Patria.

Edda Negri Mussolini
Sono la figlia di Anna Maria Mussolini ultimogenita di Rachele Guidi e Benito Mussolini


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