Relazione semestrale della DIA: 110 clan in Campania

Una relazione di 276 pagine che fotografa il radicamento delle principali organizzazioni criminali italiane. Da pag.92 a 126 c’è la radiografia dei clan camorristici operanti in Campania. In tutto 110 clan con una situazione decisamente più fluida nella città di Napoli (alleanze mutevoli; scontri tra clan storici e realtà emergenti; mancanza di strategie unitarie ecc.) rispetto alla maggiore stabilità della camorra casertana (nonostante gli arresti eccellenti) e alla mancanza di significative novità nelle province di Salerno, Benevento e Avellino. Alla frammentazione fa però da contraltare l’enorme “capacità di infiltrazione in molteplici settori produttivi del Paese con un’attenzione particolare verso alcune attività che rappresentano le eccellenze della produzione“. La città di Napoli è stata divisa in 4 aree (centrale, settentrionale, occidentale, orientale) mentre la provincia nei versanti occidentali e orientali. Le isole sono ricomprese nella mappa della Provincia Occidentale (Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Fusaro, Monte di Procida, Miseno, Isole) ma, va detto, non c’è riferimento alla presenza in pianta stabile di clan sui rispettivi territori. Non così la vicina Monte di Procida dove, secondo la Direzione Investigativa Antimafia, risulta ancora attivo il clan Pariante legato agli Amato-Pagano più noti come gli “scissionisti di Secondigliano”. Buona lettura.
Relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
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