Operato il giovane ferito nell’incidente stradale
MASSIMO ZIVELLI Lacco Ameno. Cinque ore in sala operatoria, ma alla fine i medici dell’ospedale Rizzoli hanno annunciato l’esito positivo dell’intervento su Giovanni Calise, il ventenne in attesa da venerdì notte dell’operazione per ricomporre le fratture riportate in un terribile incidente stradale. L’intervento è stato eseguito dall’equipe del dottor Dario Sorbo, responsabile ortopedico, e del dottor Roberto Buonanno, primario del reparto di anestesia, dopo tre giorni di attesa. «Si è trattato di fatto di tre diversi interventi – ha detto Sorbo – alla tibia e al perone sinistro, al malleolo destro e al femore sinistro rotto in tre diversi punti. In tutti e tre i casi abbiamo utilizzato dei chiodi in titanio per l’osteosintesi. Avendo potuto intervenire dall’esterno, non ci sono state gravi perdite di sangue. Un intervento di questa complessità non sarebbe stato possibile nelle prime ore successive al trauma, in quanto era necessario una maggiore stabilità emodinamica». «Occorrerà aspettare almeno 48 ore per poter sciogliere la prognosi – ha aggiunto Buonanno -. Il ragazzo al momento è in condizioni stabili, per questioni terapeutiche continua a essere mantenuto in coma farmacologico». «Siamo grati ai medici del Rizzoli – dicono i genitori di Giovanni – perché abbiamo sempre avuto fiducia in loro e ci dispiace davvero che l’incidente a nostro figlio sia stato utilizzato per gettare discredito sull’ospedale». E di «accuse senza fondamento, che hanno creato solo inutili allarmismi», ha parlato il direttore generale della Asl 2, Raffaele Ateniese. Proprio a lui, si appellano i rappresentanti di albergatori e commercianti. «È stata una vicenda assurda che ci ha danneggiati – dichiara Marco Bottiglieri, presidente dell’Ascom – pretendiamo che l’Asl individui e punisca chi ha fatto solo inutile allarmismo». Deciso il commento del sindaco di Forio, Franco Regine, rappresentante dei sei comuni isolani nell’assemblea della Asl 2. «Da medico – ha detto Regine – mi sono subito reso conto che queste polemiche erano strumentali e assurde. La vita del ragazzo non poteva certo dipendere dalla mancanza di una banale vite di saldatura ossea, ma da problemi ben più gravi, che del resto sono stati subito diagnosticati e risolti dai sanitari dell’ospedale».
fonte: il Mattino
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