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L’isola dei veleni

di Emanuele Verde Leggendo l’Espresso in edicola oggi (venerdì 27 novembre) a pag.78 c’è un articolo del giornalista Gianluca Di Feo sulla storia delle armi chimiche italiane, quelle sperimentate durante il fascismo e quelle smaltite illegalmente dagli alleati durante la seconda guerra mondiale. L’articolo altro non è che una summa del libro-inchiesta pubblicato dallo stesso autore per la Bur-Rizzoli e intitolato “Veleni di Stato”.
Dall’articolo leggo con sgomento che Ischia sarebbe stata utilizzata dagli americani come una grande discarica sottomarina di armi chimiche. Tra il 1945 e il 1946 al largo delle nostre coste sarebbero state gettate centinaia di migliaia di bombe, barili e proiettili, in parte sequestrate agli italiani, in parte di stessa provenienza statunitense. Tra l’altro, a detta dell’autore, gli ordigni non  sarebbero mai stati recuperati.

E’ senza dubbio, come dire, una notizia bomba (scusate la facile battuta ma non ho resistito), di cui, mi hanno riferito, se ne è occupato la settimana scorsa il Corriere del Mezzogiorno, ma che pare non abbia fatto breccia sui media locali.

Che si fa? Vogliamo approfondire? La giriamo ai Sindaci?

Sempre che, naturalmente, non sia il solito allarmismo di questi pericolosi giornalisti comunisti che, insieme alla magistratura, comunista pure quella ci mancherebbe, congiurano per distruggere l’immagine della nostra bellissima isola, felicissima di andare alla deriva per i c…i suoi senza intralci dall’esterno.


33 Commenti, Commenta o fai un Ping

  1. nicola manna - Data: 27/11/2009 19:39:27 - IP: 82.89.175.xxx

    E’ un articolo da prendere in considerazione, perchè di isola dei veleni si parla da anni, con ripercussioni sulla fauna marina e sulla vita dell’intero ambiente marino. Non a caso nascono forme di menomazione tra i pesci. Mi dispiace non aver letto l’articolo a cui fa riferimento il buon Emanuele, spero di leggerlo in questi giorni, ma ci sono delle serie possibilità sulle presunte armi chimiche custodite in mare durante il secondo conflitto mondiale. Resta da capire se gli enti preposti ne sono a conoscenza e sopratatutto se hanno voglia di affrontare questo problema. Ho dei seri dubbi, e non è pessimismo il mio, visto che a supportare ciò che dico ci sono i fatti. La cabina Enel della Fundera è stata gettata nel dimenticatoio, come la messa in sicurezza delle coste, il dissesto idrogeologico, le scuole, i trasporti, e mi fermo qui altrimenti devo scrivere tanto, e mi fanno male gli occhi perchè sono sprovvisto di occhiali.
    Spero che i nostri brillanti politici, tutti splendidi Eisenhower, segnalino almeno alle autorità preposte questi gravi problemi.
    Nicola Manna

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  2. Vinz - Data: 27/11/2009 19:43:05 - IP: 87.29.176.xxx

    a me me pare ‘na strunzata

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  3. Mikela - Data: 27/11/2009 23:14:16 - IP: 151.56.24.xxx

    Magari prima si verifica e poi si vede se è una bufala o no…
    ma nessuno ama Ischia?
    Si può pure girare ai magnifici 6 (i sindaci) dello scoglio,ma dubito fortemente che vadano oltre la lettura della notizia….
    “De minimis Praetor non curat”…
    cioè le personalità importanti(leggi i nostri magnifici 6)non possono occuparsi delle cose ordinarie…anche se nello specifico non sarebbe affatto ordinaria amministrazione!
    Perchè quindi non inoltrare al Gabibbo(o Striscia) o ancora alle Jene questa cosa di estrema importanza?

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  4. Ciro - Data: 27/11/2009 23:36:14 - IP: 79.23.34.xxx

    Mi pare grossa.In ogni caso non vedo perchè la magistratura a questo punto non dovrebbe indagare, anche se ritengo che ci sarebbero non pochi ostacoli in virtù del fatto che sarebbero coinvolte le forze armate statunitensi…

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  5. Mauro Iovino - Data: 28/11/2009 05:49:03 - IP: 79.22.141.xxx

    Il libro l’ho trovato in libreria, alla Gaia Scienza di Ischia Ponte, ed ho visto che c’è un dossier sul caso Ischia in particolare sulla ‘discarica Ischia’…Ho letto che finora non è accaduto nulla mentre, anni fa, ad alcuni pescatori pugliesi che tirarono su uno di questi micidiali bidoni, abbandonati in fondo al mare, il gas si sprigionò appena in superficie trasformandosi in pochissimi minuti in una bomba chimica…il giorno dopo 5 di loro morirono ed altri 7 riportarono ferite gravi con lesioni permanenti….da leggere senza alcun dubbio….

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  6. Fabio - Data: 28/11/2009 05:49:37 - IP: 67.150.62.xxx

    No e tutto vero solo che non si trovanno nel mare di Ischia bensi vicino ai fondali dei Faraglioni di Capri. Mio nonno mi ha detto che c’e ne dovrebbero essere molti pure nel mare di Ponza. Tie Bruno Vespa! prendi e porti a casa!

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  7. Massimo Coppa - Data: 28/11/2009 10:48:42 - IP: 79.34.4.xxx

    Dopo aver letto l’anticipazione sul “Corriere del Mezzogiorno” mi sono subito procurato il libro: è assolutamente da leggere (costa pochissimo), anche se è terribilmente inquietante. E’ inspiegabile, per me, come mai l’argomento delle armi chimiche sepolte ovunque, in Italia, non riscuota minimamente l’attenzione dei grandi media: persino il “Corriere della Sera” (visto che il libro è edito dalla sua casa editrice, la RCS -Rizzoli -) non ne parla ancora nell’edizione nazionale! Nemmeno sta uscendo alcuna pubblicità. Ancora più incomprensibile il silenzio dei media isolani. Da sottolineare, cmq, che il caso di Ischia è solo uno dei tantissimi citati nel libro. L’articolo dell'”Espresso” (che a sua volta si limita a due paginette di condensato del libro – non potevano fare un servizio più approfondito e messo in evidenza?) è leggibile qui: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/articolo/2115480

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  8. Ciro Piro - Data: 28/11/2009 10:52:45 - IP: 79.8.191.xxx

    L’UDC di Forio ha interessato della cosa i propri referenti al Consiglio Regionale della Campania chiedendo che venga al più presto appurato se la notizia corrisponda a verità o si tratta dell’ennesimo attacco all’economia turistica isolana.
    L’intervento del Commissario cittadino Claudio Cigliano è presente su questo stesso blog.

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  9. Luciano Castaldi - Data: 29/11/2009 08:59:15 - IP: 79.43.149.xxx

    pag. 49 del corsera nazionale di ieri la recenzione del libro c’è

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  10. massimo - Data: 29/11/2009 11:55:14 - IP: 87.18.28.xxx

    problemi facilmente risolvibili mandiamo giù un rov individuiamo dove sono seppellite le armi chimiche o delle zone di alta profondità e li buttiamoci i fanghi della frana di casamicciola come vogliono il sindaco e il direttore dell’amp

    sull’isola o ancora meglio proprio a casmicciola oramai siamo ridotti a questo: per i soldi non vi è stato alcuno scrupolo per ripascere la spiaggia di suor angela con i veleni del porto di casamicciola e far risparmiare così qualche centinai a di migliaia di euro alla cala degli a aragonesi,

    ora per liberare le barracche sempre della cala degli aragonesi sepolte dal fango si vuole buttare lo stesso fango in mare, e lo vanno anche a chiedere con una faccia tosta in regione dove i funzionari si guardavano in faccia per dire ma ci sono o ci fanno?

    e poi vogliamo che gli stessi personaggi si interessino a dei vecchi veleni nascosti

    antichi e nuovi veleni la storia si ripete

    una sola domanda ai cortesi commentatori, ma una volta individuate le armi chimiche pensate che qualcuno si disponibile a uscire dei soldi per la bonifica e il recupero?
    vedrete che da una successiva accurata perizia non saranno fusti ma solo degli innocenti oblo’ di qualche nave affondata dai romani

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  11. Mario Goffredo - Data: 29/11/2009 21:09:18 - IP: 79.42.147.xxx

    Vi sembrerò un po’ cinico, ma preferirei che si bonificassero prima le aree avvelenate emerse e poi si pensasse al sommerso. Non per ordine di importanza, ma per criterio di pragmaticità.

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  12. Massimo Coppa - Data: 30/11/2009 18:07:56 - IP: 151.8.193.xxx

    Finalmente anche il “Corriere della Sera” (edito da Rizzoli, stessa casa editrice del libro-denuncia di Di Feo) e l'”Espresso” (settimanale dove lavora Di Feo) hanno scritto qualcosa: ma è solo la pubblicità del libro. Sembra quasi che la notizia non abbia una sua dignità. Per me questo è inspiegabile: è come se ci fosse una congiura del silenzio su un fatto che riguarda tutta Italia. Siamo andati in Iraq per le armi chimiche, inesistenti, di Saddam Hussein, e poi i nostri mari e le nostre campagne ne sono zeppi e non interessa a nessuno! Credo che all’estero sarebbe invece scoppiato uno scandalo.

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  13. gianluca di feo - Data: 1/12/2009 17:32:15 - IP: 213.92.86.xxx

    Salve, sono Gianluca Di Feo autore di “Veleni di Stato”. Anzitutto vi ringrazio per l’attenzione. Le notizie su Ischia che ho riportato provengono da documenti ufficiali statunitensi, che sono circolati tra gli storici a partire dal 1999. Il principale è il dossier redatto da William Brankowitz che analizza gli spostamenti di armi chimiche americane dal 1945 in poi: è un documento redatto dall’Us Army, desecretato e metà anni Novanta e poi sottoposto di nuovo al segreto nel 2002 nel timore che fornisse indicazioni utili ai terroristi di Al Qaeda per mettere le mani su armi chimiche.
    Lì sono descritte due operazioni principali con imbarco a Bagnoli e lancio in mare delle armi a largo di Ischia. Personalmente, ritengo che queste operazioni nel Tirreno siano state molte di più, perché gli americani dovevano smaltire sia le armi chimiche italiane catturate sia una parte consistente di quelle da loro trasportate per gli stormi di bombardieri schierati in Campania.
    Contrariamente a quanto accaduto in Puglia, dovrebbero essere state gettate su fondali profondi, intorno ai 600 metri, e questo ha evitato incidenti ai pescatori.
    In base agli studi condotti in altri paesi, si può ipotizzare che le munizioni più piccole si siano già corrose e abbiano disperso da tempo la loro carica di sostanze chimiche in mare, con effetti probabilmente non rilevanti. Il problema potrebbero essere i proiettili di grande calibro, i cilindri da 200 litri e le bombe d’aereo – con peso tra 100 e 500 chili – che molto spesso restano ancora oggi intatte. Le bombe più grandi hanno diverse centinaia di litri di sostanze chimiche aggressive, inclusi prodotti a base di arsenico o iprite che – secondo gli studi americani – è cancerogena o addirittura capace di provocare mutazioni genetiche.
    Individuare i depositi sottomarini dovrebbe essere abbastanza facile: basta un sottomarino teleguidato con un apparato magnetico che ne individui la massa metallica. Ma non credo che spetti alle procure: è una questione essenzialmente ambientale.
    Grazie ancora per la vostra attenzione.
    Gianluca Di Feo

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  14. Fabio - Data: 1/12/2009 20:50:08 - IP: 24.47.109.xxx

    Dobbiamo cercare armi chimiche segrete in un posto segreto in base a un documento segreto? Caspita questo e vero giornalismo. Chi non sa quello che scrive o non puo provare le Suo fonti e meglio che taccia altrimenti fara del male solo alla communita che vive di turismo!

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  15. gianluca di feo - Data: 1/12/2009 23:10:36 - IP: 213.92.86.xxx

    Gentile Fabio
    So quello che scrivo, lo faccio da venti anni verificando ogni informazione: 16 al Corriere della Sera e 4 a L’espresso.
    I documenti non sono più segreti. La mia fonte su Ischia sono tre rapporti delle forze armate americane: più ufficiale e provato di così non c’è nulla. La posizione esatta della discarica sottomarina la chieda alle autorità statunitensi o chieda ai politici – locali e nazionali – eletti dalla sua comunità di intervenire per fare luce su quante armi siano state scaricate, dove si trovano e in che condizioni sono adesso.
    Ma se lei preferisce non sapere, è libero di farlo.
    Cordialmente
    Gianluca Di Feo

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  16. Lorenzo - Data: 2/12/2009 09:27:17 - IP: 89.97.124.xxx

    Caro Fabio non è mettendo la testa sotto la sabbia che risolveremo il problema del turismo ad Ischia, l’abbiamo fatto già troppe volte sull’inquinamento, sul rischio idogeologico, sull’abusivismo, sulle infiltrazioni camorristiche… ed ecco dove siamo arrivati!

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  17. Gennaro - Data: 2/12/2009 10:27:33 - IP: 90.4.105.xxx

    A noi di Ischia l’ambiente non interessa gentile dott di feo.Altrimenti non avremmo (tra le altre cose) l’intera isola invasa da abusi edilizi e il pcb nel mare.

    “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci” dal Vangelo di Matteo (7,6)

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  18. Di Meglio Isidoro - Data: 2/12/2009 10:56:36 - IP: 82.104.57.xxx

    Certo e’ “abbastanza facile” trovare i sottomarini, dimentica pero’ che il costo giornaliero della nave pilota, come quella spedita in Calabria e’ di euro 50.000 (cinquantamila), AL GIORNO. Nel frattempo l’isola di Ischia ha incassato un altro colpo non certo positivo, da una notizia tutta da verificare. E se si dovesse dimostrare non veritiera, come la nave dei veleni in Calabria, chi dovra’ pagare per i danni subiti alla nostra immagine? Il Giornalista o il Suo editore

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  19. Isclano - Data: 2/12/2009 11:10:51 - IP: 89.97.124.xxx

    E i danni provocati all’ambiente dagli abusi edilizi degli albergatori a chi li chiediamo?

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  20. Mario - Data: 2/12/2009 11:15:43 - IP: 89.97.124.xxx

    Solidarizzo con Gianluca di Feo che è uno che fa il suo mestiere e mette la sua faccia nelle notizie che pubblica, a differenza di gente che parla della reputazione di Ischia pur avendo contribuito con migliaia di metri quadrati di abusi a cementificarla solo per il proprio profitto e adesso fa pure il moralista.

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  21. emanuele - Data: 2/12/2009 15:13:53 - IP: 79.23.133.xxx

    Caro Dott. Isidoro Di Meglio la sua non mi sembra una risposta da uomo delle istituzioni.
    Crede davvero che ci sia una campagna di stampa tesa a screditare l’immagine dell’Isola, e se sì, da chi sarebbe orchestrata e con quali scopi? Magari Lei non l’ha detto esplicitamente, però mi pare di capire questo. Certo la comunicazione vive anche di stereotipi, di nessi tra fenomeni quanto meno dubbi (come il nesso tutt’altro che lineare tra la frana di Casamicciola e l’abusivismo edilizio), resta il fatto che se si parla male di Ischia da tempo ormai la responsabilità è da ricondurre alla cattiva politica delle sei amministrazioni, tutte concentrate a fare marciapiedi, ad aprire cantieri, a stressare il territorio con discutibili maquillages. Mi spiega perchè di fatto fate coincidere la politica locale con i lavori pubblici e vi scordate di tutto il resto salvo dover poi rincorrere i problemi in eterna emergenza?

    Emanuele Verde

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  22. nicola manna - Data: 2/12/2009 19:45:28 - IP: 82.89.175.xxx

    Mi sorprende la reazione, se così si può definire, di un uomo delle istituzioni, come il Dott. Isidoro Di Meglio. Qui non c’è nessuna campagna di screditamento dell’isola d’ Ischia, semplicemente perchè gli organi di informazioni svolgono un ruolo importante, quello di riferire accadimenti, fatti, che ieri potevano essere per noi positivi, e che oggi invece possono sembrare a qualcuno un complotto.
    La verità è che negl’anni è stato venduto male il “prodotto Ischia” e questo è colpa del cittadino e sopratutto di queste classi dirigenti dell’Isola d’Ischia che francamente sono molto deludenti. C’è bisogno di un cambio di rotta altrimenti andrà sempre peggio. Dobbiamo migliorare i servizi e salvaguardare il nostro territorio che negl’anni è stato umiliato e brutalizzato.
    Nicola Manna

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  23. foriano!!! - Data: 2/12/2009 20:17:54 - IP: 87.10.143.xxx

    Dott. Isidoro Di Meglio che fa un affermazion cosi plebea mmm e questa è la politica isolana…ma come si vuol far crescere l’isola quando nascondiamo tutto?? invece di cercare di sistemare tutte le questioni che stanno comportando una pessima immagine di ischia..cerchiamo trarre vantaggio dalle questioni negative facendo pubblicità in modo tale da far vedere che ischia è in grado di combattere le sue pessime condizioni ecologiche e cerchiamo di fare pubblicità in modo tale da far vedere che dopo esser caduti in basso le cose stanno cambiando…ma la vedo molto dura la mentalità dei politici ischitani ultimamente è strana…si cerca sempre di nascondere..forse ormai le cose da nascondere sono troppe e sta scoppiando tutto a galla

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  24. Saverio Calise - Data: 2/12/2009 20:26:01 - IP: 62.123.116.xxx

    Caro sig. Nicola magari è proprio colpa di chi, incrementando il numero di posti letto, ha pensato alla quantità necessariamente a scapito della qualità. Oggi che è difficile mantenere quelle presenze sembra che Ischia sia in crisi. Ischia non è in crisi, solo che non possiamo pensare di afre 7 milioni di presenze all’anno. Bisogna pensare alla qualità e questo lo si fà anchè a costo di “scoprire” gli altarini. Se c’è del marcio nel mare a me interessa che si elimini perchè vorrei che i miei figli ed i miei nipoti non muoiano di cancro, onestamente se negli alberghi per qualche anno viene un po di gente in meno non me ne puo fregar di meno….

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  25. isola d' ischia comunico - Data: 2/12/2009 23:18:38 - IP: 87.18.35.xxx

    Per Emanuele e Manna,attenzione a non confondere gli Isidoro Di Meglio,molto probabilmente l’Isidoro Di Meglio del post di cui sopra non è
    la persona con cui credete di interloquire,è un suo strettissimo parente ed altrettanto rispettabile.
    SALUTI

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  26. Davide Conte - Data: 2/12/2009 23:56:00 - IP: 212.202.157.xxx

    Guai a mettere la testa sotto la sabbia, per carità. Ma guai anche a chi consente di farsi mettere i piedi in testa da certa informazione. Non mi riferisco certamente a Di Feo, che non conosco, bensì a quel sistema diabolico che a mio avviso sta letteralmente perseguitando Ischia negli ultimi mesi.
    Prima l’emergenza rifiuti (che come sai non ci ha mai toccato), poi il mare inquinato, poi l’amplificazione della frana di Casamicciola e il totale abbandono del Governo sin dai tempi di Monte Vezzi, poi il morto a Procida per influenza A fatto passare per “morto ad Ischia”. E poi… ci mancava solo De Feo.
    Oggi più che mai, vedo una malcelata azione mediatica denigratoria contro la nostra Isola, a cui non si può rispondere né con le frasi fatte, né con atti di sottomissione, né tampoco piangendo su un latte versato ormai inaciditosi.
    Mi piacerebbe sapere qual’è la posizione dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno” -e quindi del Ministero dell’Ambiente- sui fatti documentati con tanta dovizia da Di Feo. Ma qui tutto tace! E a voi sembra normale?
    Che vi piaccia o no, i call center turistici ischitani tacciono, le prenotazioni per Natale e Capodanno sono ai minimi storici, l’inquiry della parola ISCHIA su Google è calato di oltre il 90% rispetto ad un anno fa: e noi continuiamo a farci del male accettando ed incoraggiando passivamente chi ci fa del male, magari guadagnandoci (il libro di Di Feo è in vendita, giusto?).
    Quanto tempo ancora passerà prima di tirare fuori gli attributi e difendere SUL SERIO la nostra terra?

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  27. vincenzo criscuolo - Data: 3/12/2009 01:33:48 - IP: 78.136.177.xxx

    …ma scusate cosa dovrebbe fare un giornalista d´inchiesta alla visione di documenti di questa gravitá come quelli citati nel l libro sopraindicato…? chiamare qualche call center di operatori turistici e chiedere a quanto siamo con le prenotazioni per natale?il declino della nostra industria sic…turistica parte da lontano e prendersela con la stampa sembra uno sterile rantolo prima della fine…non mi dilungo ma di feo e il suo libro non puo che far del bene…comunitá avvisata mezza salvata…vista storia vicina e lontana… a salvaguardare il proprio futuro … gli ischitani non ne hanno voglia..ad majora

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  28. Salvatore - Data: 3/12/2009 07:37:23 - IP: 79.53.57.xxx

    Concordo Col sig. Vincenzo Criscuolo.
    Gli albergatori si lamentano delle presenze? Be dovrebbero giustificarci anche acquisti miliardari dell’ultimo decennio prima di piangere!
    Ed inoltre l’interesse della collettività viene prima o dopo dell’interesse della lobby imprenditoriale? Qualcuno obietterà che le due cose sono la stessa… be ditelo ai lavoratori che dopo 5-6 mesi di lavoro vengono mandati a casa perchè all’azienda non conviene fare un mese in più…

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  29. isola d' ischia comunico - Data: 3/12/2009 08:44:35 - IP: 87.17.138.xxx

    Condivido Davide,oggi giorno il mondo dell’ informazione tende ad amplificare tutto,ed a marchiare velocemente qualsiasi cosa,la notizia sul web corre veloce,il mostro viene sbattuto subito in prima pagina,si pensi al delitto di Cogne,Garlasco,il caso Erba ecc.ecc., tutte ridenti ed assonnate localita’ che irrimediabilmente si sono trovate sotto i riflettori per anni con accadimenti macabri,che hanno segnato negativamente il volto delle stesse popolazioni.
    Noi siamo “specializzati” in altre faccende,la nostra economia è da diverso tempo in declino,colpire il TURISMO puo’ essere letale,dobbiamo stare attenti e vigili a far si’ che questo non accada,ma allo stesso tempo non possiamo esimerci dall’affrontare determinati argomenti e sopratutto fare mea culpa.
    La mancata programmazione urbanistica,l’assenza di politiche unitarie,l’incapacita’ di molti amministratori,negli anni ci ha portato a queste drammatiche conseguenze,che nel 2009 tutto ci scoppiasse insieme,capisco che tantissime problematiche dipendevano da organi preposti superiori,ma anche noi isolani ci abbiamo messo del nostro.
    Con l’auspicio che miglioreremo sono ottimista.

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  30. Di Meglio Isidoro - Data: 3/12/2009 09:47:23 - IP: 82.104.57.xxx

    A Nicola Manna, Foriano ed Emanuele: anche se abbiamo lo stesso Nome e Cognome, non sono il Presidente del Consiglio Comunale di Ischia (per intenderci), ma il Cugino. Per cui parlo a titolo personale, non da politico. Concordo con l’amico Davide Conte, oramai sono due anni esatti di “Terrorismo Mediatico” contro Ischia ( vero Davide che non abbiamo mai avuto paura a chiamare le cose con il proprio nome?). Sicuramente avete letto l’estratto del libro, apparso sull’ Espresso, Fascicolo n. 48 del 3 Dicembre : la parola Ischia viene “USATA” ben 6 volte, di cui una nel sottotitolo, ed una con tanto di cartina . Per cui il mio dubbio e’ quello che ancora una volta, il nome dell’Isola e’ stato usato, per rendere ancora piu’ appetibile l’acquisto del libro che vien ben pubblicizzato a latere dell’articolo stesso, dentro una macchia di colore rosso ( non a caso), a pagina 79, al costo di euro 10.50. Ma certamente sto sbagliando! A pensare male….(ANDREOTTI DOCET)

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  31. Vinz - Data: 3/12/2009 10:13:15 - IP: 87.29.176.xxx

    Mah…sto Di Feo, che non conosco, le spara grosse. E’ un altro che sfrutta le giuste paure di noi mortali per fare ‘na cosa di soldi.
    E sinceramente a me mi pare che nel libro non dimostra proprio nulla, a parte fantomatici documenti segreti, cia, ammerica, ecc…. tutti gli ingredienti per un best seller di natale

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  32. isola d' ischia comunico - Data: 3/12/2009 11:16:22 - IP: 87.17.138.xxx

    VELENI SU ISCHIA:altro che festival delle location cinematografiche,dopo l’accostamento insieme a Sarno e Messina di Ischia,come una delle capitali del dissesto idrogeologico (con specializzazione in abusivismo edilizio),si corre il rischio di accostare l’isola ed il suo mare ai disastri di Chernobil e Seveso,ci manca solo che affondi qualche … Mostra tuttopetroliera al largo ed il cerchio si chiude.
    Tutto questo è molto pericoloso,certi media,certa carta stampata sono in agguato,non aspettano altro,l’isola e le sue popolazioni sono ad un bivio,bisogna decidere di che morte vogliamo morire.L’invito su questa vicenda è di avere un basso profilo,ma allo stesso tempo creare i presupposti affinche’ si faccia piena luce sull’intera faccenda,senza creare polveroni .A questo punto è d’obbligo,che si
    sgombri il campo da equivoci e da eventuali futuri attacchi mediatici che possano ulteriormente minare l’economia dell’intera isola.Gli organi preposti si attivino nelle sedi competenti.E di qualche giorno fa’ l’invio di “atti” di garanzia,
    a presidente della regione e della provincia in Lomardia,e sindaco del capoluogo su presunte OMISSIONI ed INADEMPIENZE in base a denunce, in materia di inquinamento ed ambiente
    ATTUALMENTE SULL’ ISOLA LE PRIORITA’ SONO ALTRE.

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  33. Gennaro - Data: 3/12/2009 12:49:03 - IP: 90.10.119.xxx

    “Nemico del popolo” è un dramma di Ibsen che vissè per lungo tempo a Casamicciola, dove è ricordato con una lapide in piazza Marina e con annuali celebrazioni, durante le quali sarebbe utile mettere in scena quell’opera, che potrebbe essere stata ispirata al grande drammaturgo dai casamicciolesi di ieri, non tanto dissimili da quelli di oggi. Il dramma – che ho visto in una versione cinematografica – si svolge in una località termale. Qui un medico scopre un grave pericolo per l’uomo e cerca di mettere sull’avviso le autorità, prima criticato, poi aggredito dai compaesani che temevano di avere contraccolpi economici negativi da quelle rivelazioni. Alla fine l’interesse economico dei miopi e gretti paesani ebbe il sopravvento sulla salute e sul futuro, il medico venne additato come “nemico del popolo” e la sua scoperta insabbiataá fino all’esplosione del malanno, ai morti, alla tragedia.

    Ho ricordato questo dramma di Ibsen, perché un casamicciolese interessato agli affari costi quel che costi, si comporta come quei protagonisti in negativo dell’opera teatrale. Dinanzi alle mie circostanziate segnalazioni (come la rivelazione delle analisi che definiscono buona per “verde pubblico” la sabbia puzzolente del porto usata per rioascere la spiaggia e far risparmiare un mucchio di soldi al privato) mi accusa di volere il male del turismo isolano, di essere, quindi, il “nemico del popolo” immortalato dal drammaturgo ricordato in Piazza Marina. Il problema è di accertare chi è veramente nemico del popolo tra chi si preoccupa del colpi negativi che certi comportamenti possono determinare al turismo ed al futuro degli ischitani e chi queste cose nasconde per interessi settari e privati, esponendo a rischi seri la gente che non sa. Penso che i secondi sono i veri nemici del popolo e in quanto tali andrebbero sanzionati e puniti se l’obbligatorietà dell’azione penale non venisse sopraffatta da carichi di lavoro meno pregnanti e per niente utili al Popolo per difendersi dai suoi nemici.

    19-9-2008 Domenico Di Meglio – IL GOLFO – Sussurri&grida

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