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Geotermia a Ischia: “sostiene Vanorio”

Una trivellazione sull’isola d’Ischia è un’operazione complessa e rischiosa“. A scriverlo è la Prof. Tiziana Vanorio, docente di Geofisica – Fisica delle rocce, nonchè Direttore del laboratorio di Fisica delle rocce presso la Stanford University, California, Usa.

Nella nota protocollata al Ministero dell’Ambiente, la prof. Vanorio aggiunge, senza giri di parole, che “la documentazione tecnico-scientifica presentata a corredo del progetto per la realizzazione di un impianto geotermico pilota nell’area di Permesso di Ricerca ‘Ischia Forio’ appare lacunosa e parziale“.

Secondo la Prof. Vanorio sono tre, in particolare, gli aspetti da approfondire:
– la sismicità indotta da reiniezione dei fluidi;
– la necessità di corredare il progetto con un’immagine sismica ad alta risoluzione del sottosuolo;
– un’analisi più approfondita dei costi (leggi rischi) e dei benefici (per la comunità locale).

Una relazione che al netto di inevitabili tecnicismi ha il dono della chiarezza. Sul finale, ad esempio, la Vanorio scrive in maniera inequivocabile: […] “a differenza del sistema geotermale di Larderello (e dell’area toscana in generale) dove il fluido nel serbatoio sedimentario (non vulcanico!) è di tipo vaporifero, surriscaldato e producibile, sull’isola d’Ischia il fluido è prettamente allo stato liquido“.

Poco dopo, la studiosa si sofferma sugli scarsi risultati della piccola centrale a ciclo binario realizzata a Citara negli anni ’50 del secolo scorso. La conclusione, anche questa perentoria, è che “l’utilizzo della risorsa geo-termica dell’isola d’Ischia è relegato, gioco forza, ad un preciso tipo di bassa entalpia (ad uso termale e balneoturistico)“.

Insomma, anche se la relazione termina con un invito a valutare preventivamente e in maniera approfondita costi-rischi-benefici in più punti della stessa traspare un evidente scetticismo di cui non si può non tener conto, considerato anche il prestigio della fonte. Buona lettura.

Relazione Prof. Tiziana Vanorio


4 Commenti, Commenta o fai un Ping

  1. Cacciatore a vita - Data: 13/8/2015 13:04:17 - IP: 79.42.140.xxx

    Dedicato a Lello, che tanto ama Lardarello: quello “nostro”…non e’ come quello!

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  2. Lello - Data: 14/8/2015 05:50:04 - IP: 37.182.177.xxx

    Non demordo perchè gli impianti geotermici di Lardarello (PI) e dei Colli Euganei Veneto son sistemi vulcanici spenti e son zone termali antiche e famose e nei circa 40 anni d’esistenza di tali centrali geotermiche, non s’è segnalato alcon “costo” vale a dire sismicità. Ripeto parliamo di vulcani spenti o quiescenti il prof dovrebbe sapere che sulla caldera del vulcano sottomarino attivo Marsili ci sono trivellazioni in corso da svariati anni.

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  3. Cacciatore a vita - Data: 14/8/2015 12:50:02 - IP: 79.42.140.xxx

    Caro Lello, credo sia arrivato il momento in cui ognuno faccia il suo mestiere, sempre che… non ci siano interessi di parte. Una cosa e’ certa pero’, non conviene a nessuno correre alcun tipo di rischio: il gioco non vale la candela!

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  4. Lello - Data: 14/8/2015 15:35:44 - IP: 37.182.179.xxx

    L’Istituto dove esercita la Dr Vanorio è forse finanziato da una società petrolifera? Formulo questa domanda per sapere, curiosità. Negli Stati Uniti “Le sette sorelle” finanziano alcune grandi università e Istituti di ricerca, con intenti tesi a non far scemare l’uso del petrolio in ogni ambito, non vorrei che indirettamente, come è già avvenuto per altre vicende, inerenti lo sganciamento dalla sudditanza petrolifera, anche in questo lo zampino delle famose “sette sorelle” (per chi non lo sa le maggiori società produttrici momdiali di petrolio), vanno benissimo le cautele ma sta di fatto che La Società di Geotermia Italiana, per cortesia visitate il sito, non la pensa così e mette in rete, vedete il sito, una cartina dell’Italia e dell’Europa ove son evidenziati gli impianti esistenti e quelli fattibili, va evidenziato che gli impianti di Lardarello quelli in provincia di Siena e quelli in provincia di Grosseto son ad elevate profondità ma quello che dovesse sorgere a Serrara è di quelli di ultima genererazione a profondità medio bassa, ecco perchè non sortì alcun effetto l’impianto sperimentale di Citara negli anni ’50 del secolo scorso, faccio altresì presente che gli studi di Geotermia vedono una rilevante e apprezzata impronta italiana datosi che gli studi concernenti questa materia iniziarono in Italia nel 1880, l’impianto che dovesse sorgere a Serrara sarebbe in linea con gli standard che paventava la Dr Vanorio, badate che si tratta d’impianto non invasivo come quelli che funzionanano in Italia oramai obsoleti, ma che rispondono a tutti i protocolli di sicurezza, protocolli che la Società Geotermica Italiana fornisce a quelle nazioni che volessero sperimentare l’energia rinnovabile geotermica come fonte d’energia, non so perchè la Dr. Vanorio non si sia interfacciate con la Società Geotermica Italiana che avrebbe fornito tutti i dettagli della nuova tecnologia per la produzione d’energia geotermica, impianti che sono impostati propio per evitare in pericoli paventati dalla Vanorio.

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