Geotermia a Ischia: la replica del prof. Franco Ortolani

di Franco Ortolani. Dopo il mio intervento su Ischiablog è stata pubblicata una nota del Dr. Bartolomeo Garofalo il quale ha spiegato chiaramente come funzionerebbe la centrale di produzione elettrica che userebbe i fluidi caldi estratti dal sottosuolo per poi reiniettarli, con altri pozzi, nel sottosuolo ad alta pressione. Ha ricordato che tale reiniezione induce perturbazioni e sismicità anche in un sottosuolo stabile senza faglie sismogenetiche. Ha ricordato che la zona sismo-genetica dell’isola d’Ischia sembra essere confinata alla parte nord-occidentale dell’isola stessa, con una profondità ipocentrale intorno a 1 Km e che i microsismi indotti dalla reiniezione dei fluidi nel sottosuolo sono di un’intensità talmente bassa da poter essere avvertiti solo dai sismografi e che l’attività sismica indotta dalla reiniezione andrebbe a confondersi facilmente con l’attività sismica che è propria dell’isola.
Il Dr. Garofalo ha concluso affermando che l’impatto ambientale, per lo meno nella fase di realizzazione delle infrastrutture, sarebbe senza dubbio notevole. È necessario quindi che l’interesse privato venga supervisionato dalle amministrazioni locali che dovrebbero tenere conto del parere della popolazione indicendo, ad esempio, un referendum.
Il qualificato intervento del Dr. Garofalo ha rafforzato quanto da me anticipato: la cittadinanza deve conoscere cosa si vuole fare e quali rischi potrebbero derivare dalle reiniezioni di fluidi ad alta pressione. Il Dr. Garofalo circa la sismicità indotta ha fatto riferimento alla microsismicità rilevabile solo strumentalmente. Purtroppo non è così e lo dimostrano il terremoto causato dalla iniezione di fluidi nel sottosuolo del Monte Amiata, i sismi di Basilea e del Lago di Costanza in Svizzera. Che esista la sismicità indotta da iniezione di fluidi ad alta pressione nel sottosuolo è riconosciuto anche dal Ministero dell’Ambiente. E stiamo parlando di sismicità indotta solo dalle iniezioni senza considerare che ad Ischia come nei Campi Flegrei il sottosuolo è già instabile naturalmente e carico di energia per cui una perturbazione antropica aggiuntiva si sommerebbe a quelle naturali già esistenti. In pratica i sismi indotti potrebbero attivare sismi di maggiore potere distruttivo alimentati dalla energia già accumulata nel sottosuolo.
A questo punto si ricordano il terremoto del Monte Amiata del 1 aprile 2000 tra Abbadia S.S., Piancastagnaio e Casa dea Corto e i sismi in Svizzera. Sul Monte Amiata si è verificato un forte terremoto, di magnitudo 4,5 e profondità ipocentrale di 2 km, il 1 aprile 2000 con successive fuoriuscite di fanghi geotermici, che hanno prodotto ingenti danni e per puro caso non hanno causato lutti. Il sisma è stato causato dalle reiniezioni di fluidi nel sottosuolo da parte di ENEL. La sismicità indotta provoca dei sismi che, pur classificati di bassa magnitudo possono causare ugualmente gravi danni a persone e cose quando l’ipocentro (cioè il punto da cui si irradia il terremoto) è ad una bassa profondità.
L’ultimo episodio di sismicità indotta risale al 21 luglio 2013, a San Gallo in Svizzera, che è stato immediatamente associato dal Servizio Sismico Svizzero (SED) “alle misure di test e di stimolazione impiegate nel pozzo di trivellazione del progetto geotermico“. Già l’8 dicembre 2006 a Basilea in Svizzera, si verificò un altro sisma indotto dalla attività geotermica che causò danni ai manufatti. Come si vede, i problemi seri non mancano nelle aree interessate da iniezione di fluidi ad alta pressione nel sottosuolo.
In conclusione, si deve tenere presente che Ischia è molto urbanizzata e che l’economia dell’Isola dipende dalla “tranquillità sismica” nel senso che i turisti non sarebbero invogliati a recarsi sul territorio ischitano qualora fosse interessato da frequenti eventi sismici avvertibili, anche se non distruttivi. La particolare instabilità naturale del sottosuolo dell’Isola sconsiglia di effettuare iniezioni di fluidi ad alta pressione. Naturalmente sono sicuri tutti gli usi delle acque calde del sottosuolo che non prevedano iniezione di fluidi ad alta pressione.
Franco Ortolani, Ordinario di Geologia, Napoli
4 Commenti, Commenta o fai un Ping
vittorio fagioli - Data: 21/3/2014 20:20:16 - IP: 80.116.192.xxx
Gentile professore, faccio parte della Rete Nazionale NO geotermia elettrica che ha organizzato il 5 marzo a Roma una giornata di mobilitazione presso la Camera dei Deputati. Siamo interessati ad entrare in contatto con lei e con associazioni che si stanno occupando degli impianti pilota geotermici in Campania e segnatamente degli impianti in itinere di approvazione di Forio, Scarfoglio e Cuma. Le lascio miei riferimenti: Vittorio Fagioli, tel 0763/217309; mobile 347/6003189; email:vittorio.fagioli@alice.it
Grazie della disponibilità, cordialità.
Vittorio Fagioli
giuseppe mazzara - Data: 27/3/2014 20:50:05 - IP: 87.7.137.xxx
Il preciso intervento del Prof. Ortolani taglia la testa al toro.
L’intervento su Forio va contro ogni possibile principio di precauzione.
E anche contro il buon senso.
Invito i lettori del blog a chiedersi quali interessi e quali prospettive di profitto motivino queste progettualita’ palesemente insensate, non tanto dal punto di vista tecnico ma dal punto di vista dell’opportunita’ e della sostenibilta’ complessiva.
Ischia ha bisogno di abbondante innovazione progettuale e tecnologica ma bisogna convincersi una volta e per tutte che l’imposizione ottocentesca delle grandi opere e’ finita.
luca tiberti - Data: 27/3/2014 22:12:02 - IP: 151.77.228.xxx
scusatemi, seguo il dibattito e vorrei chiedere ai 2 dottori geologi come la pensano a proposito di gas idrotermali e/o fanghi ad alta concentrazione di Radon. Sappiamo che il versante occidentale tufaceo incamera a mo’ di spugna questo gas radioattivo. Quali rischi, quali costi di smaltimento o ambientali o in termini di esposizione della popolazione locale.
Inoltre, se tali rischi siano stati contemplati in sede progettuale e quindi se oggetto di Valutazione da parte delle Autorità italiane. La mano destra sa cosa fa quella sinistra? Grazie…
giuseppe mazzara - Data: 29/3/2014 11:05:34 - IP: 87.10.27.xxx
Luca ovviamente non sono in grado di rispondere ai tuoi quesiti.
Pero’ ti invito a verificare lo stato dell’arte sul sito del MInistero dello sviluppo economico tag Geotermia. Potrai vedere che il progetto di Forio
( cosi’ denominato, in realta’ e’ una concessione per sfruttare il 90% DEL TERRITORIO DELL’ISOLA !) e’ in uno stato avanzato di valutazione presso la Regione Campania. Cioe’ fra un po’ ci vediamo arrivare le trivelle. E non si tratta di pozzi esplorativi ma di impianti industriali.
Per le posizioni avverse sempre digitando “geotermia” sui motori di ricerca puoi trovare i siti di numerosi Comitati locali, soprattutto in Toscana. Un saluto
Ti invitiamo a rispondere a “Geotermia a Ischia: la replica del prof. Franco Ortolani”: