(ANSA) Il sindaco di Forio d’Ischia, Franco Regine, ha inviato stamattina una nota al Ministero per lo Sviluppo Economico, al Governatore della Regione Campania, al Prefetto di Napoli ed all’Autorita’ Garante della Concorrenza e del Mercato per ‘denunciare nuovamente il triste primato raggiunto dall’isola d’Ischia ovvero quello dei prezzi dei carburanti piu’ cari d’Italia’. Il sindaco ricorda poi: ‘Gia’ nel maggio dello scorso anno ho avuto modo di rappresentare la particolare situazione del rincaro carburanti sull’isola d’Ischia ed alla quale risulta veramente difficile trovare una ragionevole motivazione, in quanto tali aumenti non possono essere certamente giustificati dai costi sostenuti dalle compagnie per il trasporto via mare dei carburanti, che solo in minima parte incidono sul prezzo finale degli stessi. Negli ultimi tempi – prosegue Regine – numerose ed aspre polemiche stanno scaturendo in tutta Italia  sull’alto costo della benzina, che a fasi alterne continua a salire vertiginosamente giorno dopo giorno. Prezzi alti senz’altro quelli praticati a livello nazionale, ma che – puntualizza il Sindaco di Forio – non hanno nulla a che vedere con quelli esercitati sull’isola d’Ischia dove la benzina verde in alcuni distributori e’ addirittura schizzata a 2,039 al litro mentre il diesel a 1,895 determinando un aumento ingiustificabile rispetto alla media nazionale’. Il Sindaco prosegue segnalando ‘pratiche commerciali scorrette poste in essere da alcuni distributori isolani che utilizzano forme di pubblicita’ ingannevole che non consentono ai consumatori una corretta informazione sui prezzi praticati alla pompa’. Regine evidenzia infine che ‘Questa situazione incide direttamente sui costi di molti beni e servizi forniti sull’isola e indirettamente colpisce fortemente la competitivita’ economica e produttiva d’Ischia rispetto ad altre localita’ ad economia prettamente turistica situate in terraferma’. Il Sindaco di Forio quindi conclude chiedendo ‘di attivarsi prontamente per chiarire i motivi di tali rincari ingiustificati ed approntare misure calmieranti di tale fenomeno che condiziona fortemente l’economia del territorio gia’ fortemente colpita dalla  crisi internazionale’. (ANSA).