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Arrivano le ruspe, rivolta a Forio

Disordini alla demolizione della casa della madre dell’assessore comunale, come disposto dalla Procura

Momenti di tensione a Forio, ieri mattina, per la programmata demolizione dell’immobile in via Gaetano Morgera di Carolina Impagliazzo, madre di Aniello e Nino Savio, quest’ultimo assessore del comune di Forio, così come disposto dalla Procura generale. Una tensione peraltro annunciata alla vigilia, tanto che sul posto si erano portati di buon’ora diversi poliziotti (a quelli del commissariato di Ischia si sono aggiunti anche diversi rinforzi provenienti dal reparto Celere di Napoli), i carabinieri della locale stazione ma anche vigili urbani, operai dell’Enel, assistenti sociali, un’autoambulanza.

ZONA PRESIDIATA – La strada provinciale, nel tratto in cui insisteva l’immobile da demolire, era stata interdetta al traffico dal comandante dei vigili urbani che aveva ricevuto disposizioni in merito dal questore di Napoli. Il transito era consentito soltanto agli autobus dell’Eav, uno dei quali peraltro è stato oggetto di un atto di vandalismo: un gruppo di giovani, che poi hanno fatto perdere le proprie tracce, ha infatti bucato una ruota anteriore del mezzo, che è stato così costretto ad accostare sul ciglio della strada per la comprensibile rabbia dei passeggeri, residenti e turisti. Ma in zona c’era anche un gruppo numeroso di cittadini che hanno presidiato la zona cercando di ostacolare le operazioni della ditta incaricata della demolizione in ogni maniera.

LE INDAGINI DELLA PROCURA – La vicenda in questione, che risale a diversi anni fa, è stata oggetto negli ultimi tempi di diverse polemiche soprattutto per il ruolo ricoperto dall’assessore Savio: dopo che la sentenza di abbattimento è passata in giudicato, infatti, l’incarico di procedere alla demolizione era stato demandato al Comune di Forio, competente per territorio, ma le cose andavano per le lunghe e qualcuno ha supposto che l’intento fosse quello di guadagnare tempo. Non a caso, la delibera di variazione al bilancio comunale 2011, che prevedeva gli impegni di spesa relativi alla stipula di mutui presso la Cassa Depositi e Prestiti allo scopo di anticipare gli oneri di alcune demolizioni, non era stata approvata al termine di un convulso consiglio comunale. Gli eventi, poi, sono finiti anche al centro di una indagine della Procura della Repubblica, attualmente in corso. Un atteggiamento che alla fine comunque non ha pagato, perché il sostituto procuratore Lucantonio ha disposto che si procedesse in maniera coatta mentre la Regione dal canto suo ha nominato un commissario ad acta per le demolizioni, nella persona dell’architetto Cassano.

ABBATTIMENTO IN 72 ORE – Ultimamente era stata tentata la strada dell’incidente di esecuzione, ma la Corte di Appello lo ha rigettato, revocando la propria ordinanza di sospensione della demolizione adottata il 22 maggio e disponendo l’esecuzione della demolizione dell’intero manufatto. Ieri mattina le ruspe hanno fatto soltanto in tempo a scaldare i motori, a causa di un cavillo legale riscontrato nel difetto di notifica dell’avvio della procedura, ma le operazioni di sgombero sono state comunque iniziate: l’abbattimento dovrebbe avvenire entro e non oltre le prossime settantadue ore.

Fonte: Corriere del mezzogiorno


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