Anche Slow Food Ischia e Procida a “Terra Madre Salone del Gusto di Torino- Voler bene alla terra”

Con Slow Food per promuovere le isole slow e il manifesto di Ventotene
Ci sono anche Ischia e Procida, attraverso i fagioli zampognari e i limoni procidani, al Salone del Gusto di Torino, dove sabato 24 settembre alle 12.00, al circolo dei Lettori, la “rete delle isole slow” si racconta dopo la stesura del manifesto di Ventotene, che privilegia una visione illuminata del loro futuro rivendicando, tra l’altro, “il diritto a un turismo non invasivo ma al contempo non esclusivo, nel rispetto dei fragili equilibri ambientali e sociali”.
L’appuntamento rientra nell’ambito di “Terra Madre Salone del gusto”, l’evento di respiro mondiale di Slow Food che ruota attorno al cibo, perché il cibo è agricoltura, sostenibilità, mare, terra, gusto, ambiente e paesaggio (http://www.salonedelgusto.com). Il salone vedrà la partecipazione di migliaia di persone provenienti da tutte le parti del mondo, ma in particolar modo di oltre cinquemila tra contadini, pescatori, operai dei sapori provenienti da tutte le parti del Pianeta. L’iniziativa ormai collaudata da 30 anni nasce a difesa delle Piccole Identità – le tradizioni – legate all’Agricoltura Familiare , a rischio di estinzione che ogni Territorio è orgoglioso di avere.
Anche le isole di Ischia e Procida, con i rappresentanti della condotta locale saranno presenti in particolare Roiccardo d’Ambra, lo chef Nello Patalano ,le socie Lucia Cenatiempo con Myriam e Roberta, racconteranno la nostra agricoltura isolana e in particolare le due eccellenze tipiche, fagioli zampognari e limoni. L’agricoltura è del resto al centro del manifesto di Ventotene della “rete isole slow”, di cui fanno parte le condotte slow food dell’arcipelago delle isole venete, Giglio, Capraia, Elba, Ponza, Ventotene, Ischia Procida, le Eolie, Lampedusa, Cipro e Patmos (testo del manifesto di Ventotene su www.slowfoodischiaeprocida.wordpress.com)
“Mappare i territori e le loro caratteristiche storiche e culturali, ripristinare le filiere distributive che un tempo garantivano il corretto rapporto tra produzione e consumo agricolo e agroalimentare e che oggi possono rappresentare una opportunità di lavoro e di contrasto allo spopolamento” spiega il vicepresidente di Slow Food Italia e responsabile delle reti terriotoriali, Sonia Chellini.
“A Ventotene i delegati delle Isole Slow italiane hanno tracciato un nuovo percorso di rilancio della rete costituita nel 2005. L’agricoltura delle isole viene oggi più che mai riconosciuta come l’elemento distintivo che congiunge Salina e Ponza, il Giglio con Ischia e Procida. C’è bisogno – si è ribadito nel tavolo di lavoro che ha visto i rappresentanti degli arcipelaghi di Toscana, Campania, Lazio, Sardegna e Sicilia – di “volgere le spalle al mare” per ricercare una nuova prospettiva: individuare tutte le attività, che siano esistenti o da “inventare”, legate al lavoro e produzione agricola di qualità e rispettosa della biodiversità – valore intrinseco delle isole”.
Turismo e accoglienza non possono dunque prescindere dall’agricoltura, tanto più nelle isole. “A Ischia con il progetto ‘Profumo di Terra’ della condotta, ma soprattutto con la creazione dell’istituto agrario abbiamo gli strumenti per costruire il futuro, dovremmo solo non essere miopi e investire sul futuro della nostra isola” sostiene Silvia D’Ambra, fiduciario della condotta di Ischia e Procida.
“Per questo motivo invito i giovani e le loro famiglie a valutare il piano di studi dell’Agrario, che non è un passatempo, ma una grande finestra sul futuro, visto che la produzione di cibo non potrà mai smettere di esistere. Non si diventa contadini, ma tecnici della terra e si impara a tutelare la biodiversità, ma anche ad utilizzare i super moderni strumenti di oggi. È per questo che andiamo tutti a Torino per raccontare la nostra agricoltura e la nostra identità“.
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