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Amalfi progetta il Comune Unico sull´esempio di Ischia

di Giuseppe Liuccio Ischia progetta il futuro e si attrezza a competere sui mercati con una offerta unitaria. Sul tappeto la proposta di un comune unico per tutta l’Isola Verde. E’ stato indetto un referendum e si voterà il 5 e 6 giugno. I tre comuni maggiori (Ischia Porto, Lacco Ameno e Casamicciola) sono determinati a spingere sull’acceleratore anche a costo di decidere da soli per un supercomune, nel caso che i restanti tre meno popolati (Forio. Serrara Fontana e Barano) dovessero frenare con le loro perplessità. Le motivazioni le ha sintetizzate da tempo il primo cittadino di Ischia Porto, Giosi Ferrandino:” Io mi auguro che anche le altre municipalità abbandonino il campanilismo di sempre e si rendano conto che per il bene di tutta l’isola e per attrezzarsi nel migliore dei modi alle sfide che il futuro prossimo ci riserva quella dell’unione amministrativa è l’unica strada percorribile” Lo sbocco positivo è arrivato dopo sei anni di dibattiti, iniziative pubbliche, raccolte di firme e petizioni con la condivisione bipartisan delle forze politiche. Ecco una direzione di marcia da seguire, un bell’esempio da imitare anche nella Costa d’Amalfi, dove, come ad Ischia,i comuni hanno identità di storia, di cultura e di tradizione e, quel che più conta, uguali prospettive di sviluppo economico, che trovano nel turismo, in tutte le sue prismatiche manifestazioni, il punto di forza per ulteriori e più concrete possibilità di espansione sui mercati nazionali ed internazionali. Per intanto si potrebbe partire fin da subito con una proposta articolata, convincente e praticabile sulla gestione consortile dei servizi, tutti i servizi, del territorio, per, poi, passare alla costituzione di una unica municipalità da Vietri a Positano. Io che da tempo immemorabile mi batto per la creazione di una “Città Territorio:Costa d’Amalfi” ne sarei felice e coronerei un mio sogno lungo quasi mezzo secolo: una città, beninteso, che non cancelli specificità delle singole comunità, ma, addirittura, le esalti in una offerta ricca nel segno della qualificazione, della destagionalizzazione e della diversificazione, nella logica della promozione che mira ad evidenziare più “i turismi” che “il turismo” globalmente inteso.

E’ un progetto ambizioso. Me ne rendo conto. Così come sono convinto che è difficile sconfiggere “l’individualismo municipalistico” dei singoli paesi e battere le resistenze del conservatorismo ammuffito all’ombra dei propri campanili, su cui fondano il proprio piccolo ed asfittico potere i capipopolo senza respiro culturale e chiusi all’utopia del futuro.

Ma ci possiamo provare. Anzi ci dobbiamo provare, cominciando a dibattere con serietà il tema.. E questa mi sembra una stagione propizia. Nel prossimo maggio, infatti, si vota per il rinnovo di sindaci e consiglieri comunali ad Amalfi, Ravello, Cetara, Praiano e Conca dei Marini in costiera amalfitana . Sarebbe auspicabile che i candidati, di qualsiasi orientamento politico, inserissero questa proposta rivoluzionaria nei propri programmi elettorali. Così come sarebbe auspicabile che a pretenderlo fosse il maggior numero possibile dei cittadini come forza di pressione verso gli aspiranti sindaci. Ma discorso analogo vale anche per quelle comunità che non sono chiamate alle urne, ma dove sindaci e consiglieri comunali di maggioranza e di minoranza potrebbero e, secondo me, dovrebbero inserire all’o.d.g. delle singole assemblee elettive la proposta di indire un referendum sul tema. Ed anche in questo caso i cittadini se ne facciano portavoce con petizioni e raccolte di firme, rompendo il silenzio e imponendo l’agenda di lavoro ai propri amministratori. L’indifferenza e l’attendismo non paga. E ci si ricordi sempre che la libertà e la democrazia la si esalta con la partecipazione.

Lo facciano anche per riaffermare il proprio orgoglio di identità e di appartenenza, oltre che per siglare con la propria firma una ipotesi diversa di sviluppo , nella consapevolezza di potere e dover realizzare un sogno, di concretizzare un grande progetto, sottolineando che un territorio senza un progetto ambizioso non ha futuro, appunto. Io da osservatore esterno guardo con occhio attento e cuore preoccupato quello che succede nel territorio, dove il tessuto sociale appare sempre più inquieto e tormentato, con schegge impazzite che lo lacerano, lo sfilacciano, lo coriandolizzano. Mi piacerebbe che la proposta la facessero propria e la lanciassero soprattutto i candidati sindaci di Amalfi, che per tradizione storica e culturale oltre che per posizione geografica e strategica è da sempre la capitale della Costiera e, conseguentemente, sarebbe deputata ad essere il capoluogo naturale della nuova entità amministrativa. Conosco e stimo i tre (al momento) candidati alla carica di primo cittadino: Antonietta Amatruda, imprenditrice intelligente e motivata ed aperta alle sfide anche le più impegnative, Alfonso Del Pizzo, professionista affermato ed apprezzato per la sua profonda umanità,molto popolare per la sua professione, ma capace di generosità ed impegno a servizio di tutta la più vasta società civile, sensibile all’ascolto e capace di metabolizzare proposte ed idee che guardano al domani, Giovanni Torre, giovane simpatico, dalla intelligenza vivace, dalla sana ambizione e capace di guardare con interesse ad uno sviluppo comprensoriale. Mi piacerebbe che tutti e tre e gli eventuali altri che dovessero irrompere sulla scena elettorale prendessero seriamente in considerazione la proposta come arricchimento del loro programma elettorale. E si confrontassero su questo come su altri temi elevando il tono del confronto e del dibattito, che, a quel che leggo, anche su questo giornale, sta scadendo di tono e fomenta la rissa con il pettegolume da quartiere. Amalfi merita altro!!! Non so se ho l’autorevolezza per fare questo appello e non so quale ne sarà l’esito, ma ci provo anche perchè, mutuando il titolo di un romanzo di successo di Susanna Tamaro “Va’ dove ti porta il cuore” anch’io in tutta la mia vita mi sono lasciato guidare dagli slanci dei sentimenti e dalla forza della passione. E cuore, anima e pensieri mi portano ad Amalfi. Il tema di una entità amministrativa unica per l’intera costiera merita altri approfondimenti, che mi riprometto di fare anche alla luce di eventuali riflessioni che questa mia proposta susciterà, nella speranza, anzi nella certezza, che la Direzione di questo giornale le dia il risalto dovuto, stimolando la riflessione delle intelligenze piuttosto che agitare la pruderie con la cronaca nera o rosa che, magari, fa aumentare il numero dei lettori ma non li gonfia di entusiasmo per aprire le porte del futuro nel segno dello sviluppo in nome della cultura.


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