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4WARD ISCHIA Make a Change: riassunto e foto del convegno

Soltanto nella misura in cui voi siete innamorati della vostra terra, riuscirete a far innamorare di Ischia anche i turisti“. La chiusura del dottor Giovanni Viganò, docente di strategia di destinazione turistica al MET dell’Università Bocconi di Milano, è stato senza dubbio il contributo più significativo del convegno sul turismo “4WARD ISCHIA Make a Change” tenutosi stamane (25 ottobre ndr.) al Grand Hotel delle Terme “Re Ferdinando”. La frase è stata accolta da una specie di balzo collettivo sulla sedia quasi che in quel momento si fosse avuta in sala l’esatta percezione di quel che non va più a Ischia: la mancanza di amor proprio. Difetto grave per una località che vive di turismo, ancor di più in una congiuntura come quella attuale in cui, al contrario, occorrerebbe soprattutto sapere innovare. Ed è sull’innovazione e l’amor proprio che hanno insistito tutti gli oratori intervenuti al convegno, a cominciare dal sindaco di Ischia Giosi Ferrandino che ha aperto i lavori.

Riusciamo a tenere nonostante la crisi – ha sottolineato il primo cittadino di Ischia – prova ne sia che siamo a ottobre e non c’è una camera libera, diversamente da altre località che invece arrancano già dai primi di settembre. Approfitto della presenza del Governatore Stefano Caldoro – ha poi continuato – per ribadire la necessità di investire sulla depurazione e i trasporti terrestri, vera nota negativa, ancora di più di quelli marittimi, sull’isola d’Ischia”. Stamane – ha concluso poi Ferrandino – avrei dovuto partecipare alla Leopolda di Matteo Renzi e invece sono qui perchè convinto che da questa iniziativa ne uscirò arricchito come amministratore“.

Un attestato di stima nei confronti del promotore del convegno Davide Conte, cui va dato atto della bontà dell’iniziativa, coadiuvato dal direttore de “Il Dispari” Gaetano Di Meglio nell’insolita veste di moderatore, e dalla giovane Marianna Sasso dell’asscociazione “Ischia Iniziative”.

Dopo Giosi Ferrandino è stata la volta del Sen. Domenico De Siano, l’altro big della politica isolana. Il coordinatore regionale di Forza Italia in Campania ha incentrato il suo intervento sull’urgenza storica di arrivare al Comune Unico dell’Isola d’Ischia.

Sei comuni sono insostenibili e lo dico nella doppia veste di albergatore e politico con un passato recente di amministratore locale. Un plauso al Governatore Caldoro per aver eliminato l’obbligo del quorum per i referendum a livello regionale e quindi ora sta a noi, politici e professionisti, far emergere con chiarezza le ragioni del sì al Comune Unico. Infine un saluto al sindaco di Ischia Giosi Ferrandino che resta un amico, ma da cui sono distinto e distante sul piano politico“.

Fine dunque del cosidetto “caularone, le larghe intese in salsa ischitana che hanno segnato gli ultimi anni della politica sull’isola, per lo meno nei comuni della fascia settentrionale (Ischia, Casamicciola e Lacco Ameno). Si torna ciascuno nei propri ranghi anche se d’accordo sulla battaglia referendaria per il Comune Unico dell’isola d’Ischia.

Il Commissario dell’Azienda Autonoma di Cura e Soggiorno Domenico Barra ha instito invece sulla necessità di recuperare il mercato tedesco, storico sbocco del turismo ischitano. “Anche perchè -  ha precisato Barra numeri alla mano – il calo di presenze tedesco sull’isola d’Ischia convive invece con la crescita del mercato straniero rispetto a quello italiano“.

Insomma c’è una crisi ischitana che ha una sua chiave di lettura specifica rispetto al contesto globale ed è su questo aspetto che hanno insistito sia il Presidente dell’Istituto Italiano per le Scienze Umane, il dottor Michele Rossena che il dottor Giovanni Viganò. Rossena, forte della sua esperienza di esperto di formazione e psicologo aziendale, ha ribadito l’urgenza di “ricostruire un’identità bistrattata, cambiando una radicata mentalità di sopravvivenza” che accomunerebbe imprenditoria e mondo del lavoro, mentre Viganò ha insistito sulla necessità di attivare tutti i segmenti turistici. “Non esiste località turistica che abbia tutto per tutti” ma (questo il corollario) un’isola che può vantare tali e tante bellezze paesaggistiche, ambientali e culturali ha l’obbligo di sfruttarle tutte al meglio. Anche perchè – ha quindi concluso Viganò – segmentare il mercato turistico non vuol dire che il turista ragioni per compartimenti stagni“.

È toccato quindi al padrone di casa Davide Conte illustrare la sua idea di cambiamento che passa preliminarmente per la capacità di “fare sistema” tra pubblico e privato. In altri termini, la storica e conclamata litigiosità della classe dirigente sull’isola d’Ischia è un “lusso” oggi non più sostenibile. Da qui, un appello alla politica e all’imprenditoria affinchè si stabiliscano le priorità di intervento in un rinnovato clima di cooperazione. Conte ha affidato questo auspicio a una celebre frase di Albert Einstein:

Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose“.

E, tra le cose da fare, c’è senza dubbio quella di rivedere le strategie di comunicazione e marketing sul mercato tedesco, come emerso dai risultati dello studio effettuato dal prof. Renato Mannheimer. In maniera assai paradossale, mentre a Ischia tiene il dibattito sui guasti di una politica dei prezzi “low cost” , in Germania c’è chi considera Ischia una destinazione fuori budget. O, come si dice, con un rapporto qualità/prezzo poco soddisfacente.

Come mai questa percezione? Come farvi fronte? C’è da dire, e nel sondaggio illustrato da Mannheimer emerge chiaramente, che nella definizione del rapporto qualità/prezzo entrano anche le criticità di sistema a più riprese evocate: inefficienza dei trasporti, affollamento, traffico veicolare. Criticità che poi hanno un peso diverso nella definizione del giudizio tra chi già conosce l’isola e chi invece non c’è mai stato. Specie in Germania,  dove il “passaparola” sembra giocare un ruolo maggiore che non in Italia.

Però, tutto sommato, Ischia tiene. Questo è il “succo” dello studio effettuato da Mannheimer in cui emerge come l’enorme patrimonio paesaggistico e ambientale sia il vero punto di forza dell’isola. Ciò che in definitiva la rende ancora attraente come destinazione turistica. Ancora attraente a dispetto dei ritardi del pubblico cui tocca il compito più oneroso: dotare finalmente Ischia di impianti di depurazione efficienti e di un sistema di trasporti terrestre e marittimo all’altezza delle sfide che attendono l’isola negli anni a venire.

Ce la faremo a venirne fuori? Secondo il governatore Stefano Caldoro – che ha concluso i lavori – sì. Ce la farà Ischia e ce la farà la Campania che si appresta a vivere, nel 2015, una complessa partita elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale. Una partita che vede il centro-sinistra in vantaggio nelle intenzioni di voto e il centro-destra all’inseguimento. E, mentre nel PD campano c’è chi spera di capitalizzare l’effetto Renzi, in FI è in atto una difficile ricostruzione che incrocia il declino di Berlusconi e le note vicende giudiziarie di Cosentino.

Che dunque la ricostruzione di Forza Italia sia passata oggi da Ischia? C’è chi ha avuto questa impressione, il che non sminuisce la bontà dell’iniziativa messa in campo da Davide Conte. Vedremo in seguito se a cambiare sarà l’isola d’Ischia, come auspicato o, più modestamente, solo la vita di qualcuno.


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