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Ultima Puntata del ciclo “Nel Nome del Popolo Italiano”: Lorenzo Richelmy racconta “Natale De Grazia” Ufficiale delle Capitanerie di Porto

7 settembre 2017 in seconda serata su Rai 1. Ultimo appuntamento con il ciclo di docu-film prodotto da Anele con Rai Cinema e Rai com e dedicata alla memoria di 4 eroi nazionali

c. s. | Giovedì 7 settembre, in prima TV assoluta in seconda serata su Rai1, con il docu-film “Natale De Grazia” che vede protagonista Lorenzo Richelmy, si chiude “Nel nome del popolo italiano” ciclo di 4 docu-film da 60’, prodotto da Gloria Giorgianni per Anele con Rai Cinema e Rai Com, che racconta le vicende di quattro eroi nazionali: il giudice Vittorio Occorsio, il presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, il professor Marco Biagi e, per l’appunto, il Capitano di Fregata Natale De Grazia (di cui si allega il curriculum vitae), Ufficiale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera scomparso nel 1995, figura dallo spiccato acume investigativo che, collaborando con la Procura di Reggio Calabria, ha condotto complesse investigazioni ambientali nel settore dei traffici illeciti operati da navi mercantili.

Diretto da Wilma Labate, il docu-film indaga, attraverso lo sguardo dell’attore Lorenzo Richelmy, sulle vicende che hanno portato alla scomparsa del Comandante calabrese Natale De Grazia, deceduto nel tragitto che lo portava a La Spezia per le indagini che stava conducendo sul presunto affondamento di rifiuti tossico-radioattivi a bordo delle famigerate “carrette del mare.

Il racconto si snoda attraverso interviste a testimoni illustri come Nuccio Barillà, Responsabile Legambiente Calabria, Alessandro Bratti, Presidente della Commissione Bicamerale sul traffico illecito dei rifiuti (commissione ecomafie), Francesco Neri, all’epoca sostituto procuratore e pm di Reggio Calabria, Antonino Samiani, Comandante della Capitaneria di Porto di Messina fino al 2015 e Riccardo Bocca, autore del libro “Le navi della vergogna”. Fondamentali per ricostruire un ritratto privato del Comandante De Grazia – come uomo, marito e padre – le lunghe chiacchierate di Lorenzo Richelmy con la vedova Anna Maria Vespia e i figli Giovanni e Roberto, suoi coetanei.
“La vicenda mi riguardava, essendo la mia famiglia originaria di Locri. Non conoscevo bene la storia di De Grazia: mi sono appassionato, mi premeva il fatto che bisogna capire cosa rimane ai ragazzi della mia generazione – racconta l’attoreNegli ultimi anni, di mafia si parla nelle fiction, però secondo me non abbiamo ancora capito che tipo di messaggio si vuole mandare con questo genere di prodotti: è importante allora mandare un messaggio mirato alla conservazione della memoria. Ciò che mi intimorisce, è che i ragazzi della mia generazione vedono queste tematiche come lontane, come se non li riguardasse: è importante tenere il fuoco attivo”.

Biografia del Capitano di Fregata (CP) Natale De Grazia
Nasce a Catona (RC) il 19 Dicembre 1956. Consegue il titolo professionale marittimo di Capitano di lungo corso ed effettua quattro anni di navigazione in qualità di 2° e in seguito di 1° ufficiale di coperta su navi mercantili e petroliere.
Nel 1983 vince il concorso per Ufficiali nomina diretta del Corpo delle Capitanerie di Porto.
Tra il 1984 e il 1991 presta servizio prima presso la Capitaneria di porto di Vibo Valentia e, successivamente, presso la Capitaneria di porto di Reggio Calabria, assumendo in seguito, nel 1991, il Comando dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Carloforte.
A seguito di un nuovo trasferimento presso la Capitaneria di Reggio Calabria, nel 1994, collabora attivamente con il pool investigativo della Procura relativamente al traffico illecito di rifiuti tossici.
Il 12 Dicembre 1995 muore improvvisamente durante un viaggio sulla Salerno – Reggio Calabria, nel Comune di Nocera Inferiore. Nel 2012, a seguito di un’ulteriore perizia, viene stabilita la morte a causa tossica.
Il 4 Dicembre 2004 l’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, consegna alla moglie del Capitano di Fregata (CP) De Grazia, la medaglia d’oro al merito di Marina, riconosciutagli per il valore delle complesse investigazioni ambientali condotte con spiccato acume investigativo, nelle attività svolte in collaborazione con la Procura di Reggio Calabria, nel settore dei traffici illeciti operati da navi mercantili.


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